Il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige, riunitosi il 29 settembre 2020, ha approvato i risultati consolidati al 30 giugno 2020.
Si tratta della prima comunicazione di carattere strettamente finanziario della gestione ordinaria ripresa il 1° febbraio 2020 al termine del periodo di Commissariamento disposto dalla Banca Centrale Europea il 2 gennaio 2019 e viene fornita tempestivamente a valle dell’approvazione del Bilancio dell’esercizio di Amministrazione Straordinaria da parte della Banca Centrale Europea.
Di particolare rilievo la constatazione che, con il perfezionamento degli accordi di
risanamento del Gruppo Messina (cfr comunicato stampa), condizione necessaria affinché Banca Carige potesse cedere in via definitiva una parte dei crediti vantati nei confronti del Gruppo ad AMCO per un valore lordo complessivo (GBV) al 30 giugno 2020 di €324,3 milioni, l’istituto de capoluogo ligure raggiunge livelli di NPE ratio lordo del 5,5% e netto del 2,9% significativamente migliori rispetto al dato medio italiano e allineati al dato medio europeo.
Questa operazione va inquadrata nell’ambito della più complessiva operazione di derisking di Carige che, unitamente all’Aumento di Capitale 2019 da €700 milioni e all’emissione del prestito subordinato T2 da €200 milioni, costituisce parte integrante dell’operazione di rafforzamento patrimoniale della Banca.
I crediti verso il gruppo messina fanno parte dell’ultima tranche (che si sarebbe dovuta perfezionare entro il 31 marzo 2020) della operazione di dismissione operata nei confronti di Amco per un controvalore complessivo pari a 2,8 miliardi (60% UTP) ad un prezzo di cessione di 1,049 miliardi.
Restano 177 milioni di crediti NPL Leasing, con valore di trasferimento di 48m secondo l’accordo complessivo, la cui cessione, secondo quanto riportato nella semestrale, dovrebbe slittare al prossimo mese di marzo, salvo ulteriori ritardi o variazioni che potrebbero verificarsi a causa delle mutate condizioni del contesto macroeconomico a causa della pandemia.
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige, riunitosi il 29 settembre 2020, ha approvato i risultati consolidati al 30 giugno 2020.
Si tratta della prima comunicazione di carattere strettamente finanziario della gestione ordinaria ripresa il 1° febbraio 2020 al termine del periodo di Commissariamento disposto dalla Banca Centrale Europea il 2 gennaio 2019 e viene fornita tempestivamente a valle dell’approvazione del Bilancio dell’esercizio di Amministrazione Straordinaria da parte della Banca Centrale Europea.
Di particolare rilievo la constatazione che, con il perfezionamento degli accordi di
risanamento del Gruppo Messina (cfr comunicato stampa), condizione necessaria affinché Banca Carige potesse cedere in via definitiva una parte dei crediti vantati nei confronti del Gruppo ad AMCO per un valore lordo complessivo (GBV) al 30 giugno 2020 di €324,3 milioni, l’istituto de capoluogo ligure raggiunge livelli di NPE ratio lordo del 5,5% e netto del 2,9% significativamente migliori rispetto al dato medio italiano e allineati al dato medio europeo.
Questa operazione va inquadrata nell’ambito della più complessiva operazione di derisking di Carige che, unitamente all’Aumento di Capitale 2019 da €700 milioni e all’emissione del prestito subordinato T2 da €200 milioni, costituisce parte integrante dell’operazione di rafforzamento patrimoniale della Banca.
I crediti verso il gruppo messina fanno parte dell’ultima tranche (che si sarebbe dovuta perfezionare entro il 31 marzo 2020) della operazione di dismissione operata nei confronti di Amco per un controvalore complessivo pari a 2,8 miliardi (60% UTP) ad un prezzo di cessione di 1,049 miliardi.
Restano 177 milioni di crediti NPL Leasing, con valore di trasferimento di 48m secondo l’accordo complessivo, la cui cessione, secondo quanto riportato nella semestrale, dovrebbe slittare al prossimo mese di marzo, salvo ulteriori ritardi o variazioni che potrebbero verificarsi a causa delle mutate condizioni del contesto macroeconomico a causa della pandemia.