L’Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale ha deciso di cedere un pacchetto di crediti deteriorati costituito da 7.700 posizioni per un controvalore di circa 24,6 milioni di euro. Il portafoglio è costituito da crediti non-performing chirografari, connessi a contratti di locazione risolti, e ad ulteriori rapporti contrattuali, nei confronti di persone fisiche e giuridiche. La procedura concorsuale è pubblica e le manifestazioni di interesse vanno inviate entro il 23 settembre 2020. Potranno presentarle banche, intermediari finanziari, veicoli di cartolarizzazione, società di recupero crediti, nel rispetto delle indicazioni specificate nel bando di gara.
ATC, assistito da Invenium quale advisor strategico per la parte NPL e dallo Studio Legale GPA per quanto attiene la gara, è probabilmente il primo degli operatori di social housing ad attivare una procedura del genere e lo fa in un momento in cui il settore affronta sfide complesse derivanti dagli elevati volumi di morosità.
“Si tratta di un’operazione virtuosa che ha come principale obiettivo quello di salvaguardare l’attività di un ente pubblico che garantisce la casa a migliaia di persone, nella tutela di uno dei più importanti diritti costituzionali – sottolinea Paolo Colombari, Business Development & Legal Management di Invenium – Lontana da qualsiasi aspetto speculativo, l’operazione è nuova nel panorama italiano e si inserisce in una logica di efficienza che estende i principi di buona gestione dei crediti deteriorati, raccomandati a tutti gli operatori. Gli NPL non sono un aspetto marginale nei bilanci di questi enti e la cessione rientra tra le strategie di buona gestione che permettono di avere i conti in ordine e di continuare a fornire i servizi, nell’interesse generale. Così come avviene in ambito bancario, anche per la pubblica amministrazione vale lo stesso discorso. Liberandosi del peso delle sofferenze l’ATC potrà focalizzarsi ancora più efficacemente sui propri scopi istituzionali: garantire una casa a chi ha necessità, pagando i costi di manutenzione e di gestione degli immobili”.
La cessione di crediti da parte della pubblica amministrazione non è una prassi molto diffusa nel nostro Paese ed attualmente risulta trattata in maniera non organica dal legislatore.
Vista la delicatezza dell’argomento è importante precisare che nessuno dei crediti che rientra nell’operazione è connesso a situazioni di “morosità incolpevole”, in base ai parametri di disagio economico previsti dall’art. 20 della legge regionale 3/2010, che sono a carico del Fondo Sociale.
Un altro aspetto importante riguarda la ricchezza delle informazioni sui vari asset del portafoglio. “Dal 2018 ATC ha avviato specifiche attività di clusterizzazione della propria morosità complessiva, volte a identificare e circoscrivere le diverse tipologie dei crediti non-performing in capo all’Ente. Si tratta di dati molto utili a chi deve poi elaborare le strategie di gestione dei crediti, che rappresentano un grosso valore aggiunto per l’intera operazione”. Il portfolio include cluster con criticità più accentuate, inerenti ad esempio l’ammontare ridotto del credito vantato oppure l’aging, ovvero cluster di particolare interesse, nei quali i crediti sono assistiti da titoli esecutivi (decreti ingiuntivi).
Altrettanto rilevante il tema della solidarietà del nucleo familiare per i canoni impagati: l’art. 6 c. 10 del Regolamento Regionale 14/2011 prevede che “i componenti del nucleo siano obbligati, in solido con l’assegnatario, a corrispondere quanto dovuto all’Ente gestore per la conduzione dell’alloggio assegnato”. La controparte debitrice è quindi costituita da tutti i componenti del nucleo familiare e “questo rappresenta un valore importante per chi acquisterà il portfolio, che potrà quindi interfacciarsi con una pluralità di controparti contrattuali”.
“Il mercato è molto interessato ad esaminare e acquistare nuovi portafogli di crediti non-performing. – conclude Colombari – e un player specializzato saprà bene come gestirlo. L’ente si auspica una buona riuscita dell’operazione”.
L’Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale ha deciso di cedere un pacchetto di crediti deteriorati costituito da 7.700 posizioni per un controvalore di circa 24,6 milioni di euro. Il portafoglio è costituito da crediti non-performing chirografari, connessi a contratti di locazione risolti, e ad ulteriori rapporti contrattuali, nei confronti di persone fisiche e giuridiche. La procedura concorsuale è pubblica e le manifestazioni di interesse vanno inviate entro il 23 settembre 2020. Potranno presentarle banche, intermediari finanziari, veicoli di cartolarizzazione, società di recupero crediti, nel rispetto delle indicazioni specificate nel bando di gara.
ATC, assistito da Invenium quale advisor strategico per la parte NPL e dallo Studio Legale GPA per quanto attiene la gara, è probabilmente il primo degli operatori di social housing ad attivare una procedura del genere e lo fa in un momento in cui il settore affronta sfide complesse derivanti dagli elevati volumi di morosità.
“Si tratta di un’operazione virtuosa che ha come principale obiettivo quello di salvaguardare l’attività di un ente pubblico che garantisce la casa a migliaia di persone, nella tutela di uno dei più importanti diritti costituzionali – sottolinea Paolo Colombari, Business Development & Legal Management di Invenium – Lontana da qualsiasi aspetto speculativo, l’operazione è nuova nel panorama italiano e si inserisce in una logica di efficienza che estende i principi di buona gestione dei crediti deteriorati, raccomandati a tutti gli operatori. Gli NPL non sono un aspetto marginale nei bilanci di questi enti e la cessione rientra tra le strategie di buona gestione che permettono di avere i conti in ordine e di continuare a fornire i servizi, nell’interesse generale. Così come avviene in ambito bancario, anche per la pubblica amministrazione vale lo stesso discorso. Liberandosi del peso delle sofferenze l’ATC potrà focalizzarsi ancora più efficacemente sui propri scopi istituzionali: garantire una casa a chi ha necessità, pagando i costi di manutenzione e di gestione degli immobili”.
La cessione di crediti da parte della pubblica amministrazione non è una prassi molto diffusa nel nostro Paese ed attualmente risulta trattata in maniera non organica dal legislatore.
Vista la delicatezza dell’argomento è importante precisare che nessuno dei crediti che rientra nell’operazione è connesso a situazioni di “morosità incolpevole”, in base ai parametri di disagio economico previsti dall’art. 20 della legge regionale 3/2010, che sono a carico del Fondo Sociale.
Un altro aspetto importante riguarda la ricchezza delle informazioni sui vari asset del portafoglio. “Dal 2018 ATC ha avviato specifiche attività di clusterizzazione della propria morosità complessiva, volte a identificare e circoscrivere le diverse tipologie dei crediti non-performing in capo all’Ente. Si tratta di dati molto utili a chi deve poi elaborare le strategie di gestione dei crediti, che rappresentano un grosso valore aggiunto per l’intera operazione”. Il portfolio include cluster con criticità più accentuate, inerenti ad esempio l’ammontare ridotto del credito vantato oppure l’aging, ovvero cluster di particolare interesse, nei quali i crediti sono assistiti da titoli esecutivi (decreti ingiuntivi).
Altrettanto rilevante il tema della solidarietà del nucleo familiare per i canoni impagati: l’art. 6 c. 10 del Regolamento Regionale 14/2011 prevede che “i componenti del nucleo siano obbligati, in solido con l’assegnatario, a corrispondere quanto dovuto all’Ente gestore per la conduzione dell’alloggio assegnato”. La controparte debitrice è quindi costituita da tutti i componenti del nucleo familiare e “questo rappresenta un valore importante per chi acquisterà il portfolio, che potrà quindi interfacciarsi con una pluralità di controparti contrattuali”.
“Il mercato è molto interessato ad esaminare e acquistare nuovi portafogli di crediti non-performing. – conclude Colombari – e un player specializzato saprà bene come gestirlo. L’ente si auspica una buona riuscita dell’operazione”.