Un confronto aperto e partecipato, quello del webinar organizzato da 130Servicing in collaborazione con Credit Village, che ha visto come protagonisti alcuni dei principali attori della credit management industry, per discutere l’attuazione italiana della Secondary Market Directive (SMD), la direttiva europea che mira a creare un mercato secondario degli NPL più efficiente e integrato a livello UE.
Moderato da Gianmaria Galli, Head of Legal & Transaction Management 130Servicing, il webinar ha visto il confronto tra Antonio Matino, Partner di Legance, Marcello Grimaldi, Presidente di UNIREC e Federico Mella, Head of Business Development di 130Servicing, offrendo ai numerosi partecipanti uno sguardo multilivello sulla normativa, ormai recepita nel nostro ordinamento con il D. Lgs. 116/2024 e completata dalle disposizioni della Banca d’Italia.
Una svolta per l’acquisto delle sofferenze
Come illustrato da Antonio Matino, la vera novità introdotta dal decreto è la liberalizzazione dell’acquisto delle sofferenze, con l’introduzione di una nuova figura normativa: l’acquirente di crediti deteriorati, anche persona fisica, purché operi nell’ambto della propria attività commerciale o professionale. Una deregolamentazione parziale” che segna un cambio di paradigma rispetto al passato, quando l’acquisto era prerogativa di banche, intermediari 106, SPV e fondi.
Sorgono tuttavia nuovi interrogativi interpretativi: quali attività professionali legittimano l’acquisto? Come dimostrare il nesso con l’attività economica dichiarata? Un ambito ancora poco definito, che rischia di lasciare troppo spazio all’interpretazione soggettiva.
Resta tuttavia la necessità di affidarsi a un gestore vigilato per la gestione successiva dei crediti, il che introduce nuovi attori – i gestori 114 – oltre ai 106 TUB.
Il punto di vista degli operatori 115
Marcello Grimaldi, Presidente di UNIREC, ha offerto uno spaccato sullo stato dell’arte dal lato degli operatori storici del recupero, le società 115 TULPS. Se da un lato la direttiva apre all’ingresso di nuovi investitori, dall’altro impone vincoli più stringenti per la gestione, riservata ai soggetti autorizzati.
In questa fase di assestamento, molte realtà stanno valutando se rimanere 115 o presentare istanza per l’autorizzazione 114, anche alla luce della possibilità, ottenuta tramite interlocuzioni con Banca d’Italia, di continuare ad operare per conto di soggetti vigilati, come le banche e gli intermediari.
Un sondaggio interno ad UNIREC ha rivelato che solo il 10% degli associati ha già manifestato interesse a diventare 114, segno di un settore ancora in fase esplorativa, tra entusiasmo, incertezza e attesa di chiarimenti pratici.
Strategie, scenari e la nuova figura del gestore
Federico Mella di 130Servicing, ha offerto una visione concreta delle sfide e delle opportunità aperte dalla SMD, evidenziando come il nuovo quadro normativo non implichi solo un adeguamento regolamentare, ma un vero e proprio cambio di paradigma strategico per gli operatori del credito, in particolare per le società 115 che saranno portate a ripensare il proprio modello operativo in base ai volumi e agli obiettivi.
Tre i profili di operatori identificati: i soggetti già strutturati per diventare 114 (o persino 106), quelli di medie dimensioni che potrebbero orientarsi verso la cartolarizzazione, e infine gli operatori piccoli o occasionali, che più di tutti beneficeranno dell’apertura del mercato, grazie alla possibilità di acquistare crediti e appoggiarsi a un gestore 114 o 106.
In questo contesto, il gestore del credito in sofferenza assume un ruolo chiave: garantisce la compliance regolamentare, assolvendo agli obblighi di segnalazione alla Centrale Rischi e alla Vigilanza, alla reportistica periodica e al monitoraggio degli scostamenti dal business plan.
Proprio in quest’ottica, Mella ha ribadito la disponibilità di 130Servicing a supportare gli operatori 115, offrendo loro il presidio regolamentare necessario per operare nel nuovo framework, e contribuendo così a rendere sostenibile anche per i player di dimensioni ridotte l’accesso al mercato degli NPL in conformità con la normativa.
Cosa cambia
Uno dei temi ricorrenti del webinar è stato chiarire la portata effettiva delle nuove regole. Ad esempio, non c’è retroattività: i crediti già acquistati prima del 7 marzo 2024 seguono le vecchie regole. Inoltre, la normativa riguarda solo le sofferenze, non gli UTP o i crediti in bonis.
Resta centrale la classificazione del credito al momento del trasferimento: se non è più segnalato come sofferenza, ad esempio perché in pancia a un 115 o a un SPV non soggetto a obbligo segnaletico, non ricade nel nuovo perimetro normativo.
Il recepimento italiano della SMD ha aperto una nuova fase per il mercato degli NPL: più aperto e competitivo, ma anche più complesso. Se da un lato si allarga la platea degli acquirenti, dall’altro si definisce un ecosistema più articolato, dove compliance, vigilanza e specializzazione diventano leve competitive.
Gli operatori sono chiamati a scegliere il proprio percorso strategico, restare 115, diventare 114, aggregarsi, cartolarizzare, in un quadro dove le regole sono scritte, ma molti margini di interpretazione restano ancora aperti.
L’ampia partecipazione del webinar conferma quanto il tema sia di rilevanza strategica e di importanza centrale per il futuro del settore.
Un confronto aperto e partecipato, quello del webinar organizzato da 130Servicing in collaborazione con Credit Village, che ha visto come protagonisti alcuni dei principali attori della credit management industry, per discutere l’attuazione italiana della Secondary Market Directive (SMD), la direttiva europea che mira a creare un mercato secondario degli NPL più efficiente e integrato a livello UE.
Moderato da Gianmaria Galli, Head of Legal & Transaction Management 130Servicing, il webinar ha visto il confronto tra Antonio Matino, Partner di Legance, Marcello Grimaldi, Presidente di UNIREC e Federico Mella, Head of Business Development di 130Servicing, offrendo ai numerosi partecipanti uno sguardo multilivello sulla normativa, ormai recepita nel nostro ordinamento con il D. Lgs. 116/2024 e completata dalle disposizioni della Banca d’Italia.
Una svolta per l’acquisto delle sofferenze
Come illustrato da Antonio Matino, la vera novità introdotta dal decreto è la liberalizzazione dell’acquisto delle sofferenze, con l’introduzione di una nuova figura normativa: l’acquirente di crediti deteriorati, anche persona fisica, purché operi nell’ambto della propria attività commerciale o professionale. Una deregolamentazione parziale” che segna un cambio di paradigma rispetto al passato, quando l’acquisto era prerogativa di banche, intermediari 106, SPV e fondi.
Sorgono tuttavia nuovi interrogativi interpretativi: quali attività professionali legittimano l’acquisto? Come dimostrare il nesso con l’attività economica dichiarata? Un ambito ancora poco definito, che rischia di lasciare troppo spazio all’interpretazione soggettiva.
Resta tuttavia la necessità di affidarsi a un gestore vigilato per la gestione successiva dei crediti, il che introduce nuovi attori – i gestori 114 – oltre ai 106 TUB.
Il punto di vista degli operatori 115
Marcello Grimaldi, Presidente di UNIREC, ha offerto uno spaccato sullo stato dell’arte dal lato degli operatori storici del recupero, le società 115 TULPS. Se da un lato la direttiva apre all’ingresso di nuovi investitori, dall’altro impone vincoli più stringenti per la gestione, riservata ai soggetti autorizzati.
In questa fase di assestamento, molte realtà stanno valutando se rimanere 115 o presentare istanza per l’autorizzazione 114, anche alla luce della possibilità, ottenuta tramite interlocuzioni con Banca d’Italia, di continuare ad operare per conto di soggetti vigilati, come le banche e gli intermediari.
Un sondaggio interno ad UNIREC ha rivelato che solo il 10% degli associati ha già manifestato interesse a diventare 114, segno di un settore ancora in fase esplorativa, tra entusiasmo, incertezza e attesa di chiarimenti pratici.
Strategie, scenari e la nuova figura del gestore
Federico Mella di 130Servicing, ha offerto una visione concreta delle sfide e delle opportunità aperte dalla SMD, evidenziando come il nuovo quadro normativo non implichi solo un adeguamento regolamentare, ma un vero e proprio cambio di paradigma strategico per gli operatori del credito, in particolare per le società 115 che saranno portate a ripensare il proprio modello operativo in base ai volumi e agli obiettivi.
Tre i profili di operatori identificati: i soggetti già strutturati per diventare 114 (o persino 106), quelli di medie dimensioni che potrebbero orientarsi verso la cartolarizzazione, e infine gli operatori piccoli o occasionali, che più di tutti beneficeranno dell’apertura del mercato, grazie alla possibilità di acquistare crediti e appoggiarsi a un gestore 114 o 106.
In questo contesto, il gestore del credito in sofferenza assume un ruolo chiave: garantisce la compliance regolamentare, assolvendo agli obblighi di segnalazione alla Centrale Rischi e alla Vigilanza, alla reportistica periodica e al monitoraggio degli scostamenti dal business plan.
Proprio in quest’ottica, Mella ha ribadito la disponibilità di 130Servicing a supportare gli operatori 115, offrendo loro il presidio regolamentare necessario per operare nel nuovo framework, e contribuendo così a rendere sostenibile anche per i player di dimensioni ridotte l’accesso al mercato degli NPL in conformità con la normativa.
Cosa cambia
Uno dei temi ricorrenti del webinar è stato chiarire la portata effettiva delle nuove regole. Ad esempio, non c’è retroattività: i crediti già acquistati prima del 7 marzo 2024 seguono le vecchie regole. Inoltre, la normativa riguarda solo le sofferenze, non gli UTP o i crediti in bonis.
Resta centrale la classificazione del credito al momento del trasferimento: se non è più segnalato come sofferenza, ad esempio perché in pancia a un 115 o a un SPV non soggetto a obbligo segnaletico, non ricade nel nuovo perimetro normativo.
Il recepimento italiano della SMD ha aperto una nuova fase per il mercato degli NPL: più aperto e competitivo, ma anche più complesso. Se da un lato si allarga la platea degli acquirenti, dall’altro si definisce un ecosistema più articolato, dove compliance, vigilanza e specializzazione diventano leve competitive.
Gli operatori sono chiamati a scegliere il proprio percorso strategico, restare 115, diventare 114, aggregarsi, cartolarizzare, in un quadro dove le regole sono scritte, ma molti margini di interpretazione restano ancora aperti.
L’ampia partecipazione del webinar conferma quanto il tema sia di rilevanza strategica e di importanza centrale per il futuro del settore.