Il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca ha ufficialmente respinto l’Offerta Pubblica di Scambio (OPS) non concordata promossa da Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS), giudicandola contraria agli interessi del gruppo e fortemente distruttiva di valore. L’offerta, annunciata da MPS il 24 gennaio 2025, riguarda la totalità delle azioni di Mediobanca e non è stata concordata, configurandosi quindi come ostile.

Le criticità dell’offerta secondo Mediobanca

Mediobanca ha evidenziato diverse problematiche, sottolineando come l’offerta di MPS manchi di una solida logica industriale e finanziaria. In particolare:

  1. Assenza di razionale industriale:
    • Il modello di business di Mediobanca, focalizzato su segmenti ad alto valore aggiunto come il Wealth Management (WM) e l’Investment Banking (IB), verrebbe fortemente indebolito. Questi settori richiedono indipendenza, reputazione e competenze specializzate, elementi che risulterebbero compromessi in caso di integrazione con MPS.
    • Il rischio di migrazione della clientela e delle risorse umane qualificate è considerato elevato, con potenziali beneficiari tra banche estere e boutique finanziarie.
  2. Debolezze finanziarie di MPS:
    • La posizione finanziaria di MPS presenta criticità significative, tra cui un patrimonio netto appesantito da rilevanti attività fiscali e deteriorate, nonché rischi legali pari a 3,3 miliardi di euro.
    • Gli indicatori di rischio di MPS risultano peggiori rispetto a quelli di altre banche italiane, con una forte concentrazione geografica (70% delle filiali al Centro-Sud) e di clientela (piccole e medie imprese).
  3. Impatto sul valore per gli azionisti:
    • Mediobanca prevede una distruzione di valore per i propri azionisti, con una diluizione dei multipli valutativi e una crescita degli utili compromessa.
    • L’OPS si tradurrebbe in sconti significativi rispetto al valore delle azioni Mediobanca, con uno sconto del 28% calcolato sulla media dei prezzi azionari di MPS degli ultimi 12 mesi.

I risultati del Piano “One Brand – One Culture”

Mediobanca ha ribadito il proprio impegno nell’attuazione del Piano Industriale 2023-2026, che sta mostrando risultati significativi. Il gruppo ha superato i 100 miliardi di euro in attività gestite nel Wealth Management, con ricavi superiori ai 900 milioni di euro e una crescita annua netta di 9-10 miliardi. Anche il Corporate & Investment Banking ha registrato risultati eccellenti, con ricavi per circa 800 milioni e una redditività tra le migliori in Europa. Il Consumer Finance e l’Insurance continuano a garantire ricavi stabili e diversificati, contribuendo al successo del gruppo.

In questo contesto, Mediobanca considera l’offerta di MPS non solo incoerente con la propria strategia di crescita, ma anche pericolosa per la sostenibilità e il valore creato fino a oggi.

Azionisti rilevanti e potenziali conflitti di interesse

Il comunicato pone l’attenzione sui rilevanti intrecci azionari tra Delfin e Caltagirone, che detengono significative partecipazioni in Mediobanca, MPS e Assicurazioni Generali. Questa situazione potrebbe generare disomogeneità di interessi rispetto agli altri azionisti, considerando che l’offerta è strutturata esclusivamente in azioni.

Conclusioni

Il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca ha respinto con fermezza l’OPS di MPS, giudicandola priva di valore per gli azionisti e inconciliabile con la strategia di crescita perseguita. Il gruppo rimane concentrato sull’implementazione del proprio Piano Industriale e sulla creazione di valore sostenibile.

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