Dalla Redazione Investor, servicer e debt buyer NPL e crediti deteriorati

AMCO ottimizza la Gestione dei Crediti in Outsourcing

AMCO – Asset Management Company ha annunciato un’importante riorganizzazione nel modello di gestione dei crediti in outsourcing, consolidando il numero di servicer esterni da 15 a 8. Questa iniziativa, parte del Piano 2024-2028 denominato “Produciamo Valore”, mira a incrementare l’efficienza operativa e a massimizzare il valore dei portafogli gestiti.

Un Modello Riorganizzato per l’Efficienza e la Sostenibilità
Dal 1° gennaio 2025, il nuovo modello operativo prevede che i crediti UTP e le sofferenze di maggiore dimensione continuino a essere gestiti internamente da AMCO, mentre i crediti di dimensioni più contenute saranno affidati agli otto servicer selezionati: Advancing Trade, Cerved, Cribis, doValue-Gardant, Ifis Npl Servicing, Intrum, iQera e Prelios.

La selezione dei servicer è avvenuta seguendo criteri rigorosi, tra cui la specializzazione, le performance storiche e i processi di consolidamento settoriale, garantendo massima trasparenza e aderenza a logiche industriali.

Monitoraggio Costante e Requisiti ESG
Per assicurare il raggiungimento degli obiettivi di efficienza e sostenibilità, AMCO ha predisposto un monitoraggio continuo delle attività dei servicer, allineandole ai requisiti ESG (Environmental, Social, Governance). Questo approccio conferma il ruolo strategico della sostenibilità nella gestione dei crediti da parte di AMCO.

Un Passo Avanti nella Strategia di Crescita
Con questa riorganizzazione, AMCO rafforza il proprio impegno nella creazione di valore sostenibile nel lungo periodo. Attualmente, la società gestisce un portafoglio crediti di 33,5 miliardi di euro (dati al 30 giugno 2024), composto per il 70% da sofferenze e per il 30% da crediti UTP, distribuiti su 167.000 posizioni, di cui oltre 80.000 relative a imprese.

Il Ruolo di AMCO nella Gestione del Credito
Partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, AMCO si configura come un attore sistemico nella gestione dei crediti deteriorati a livello nazionale, sotto la supervisione della Banca d’Italia e della Corte dei Conti, e vigilata a livello europeo dalla Direzione Generale della Concorrenza.

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