Banche, Originator e Imprese Dalla Redazione

Composizione negoziata della crisi: uno strumento in crescita tra imprese in difficoltà

Negli ultimi anni, l’economia italiana ha visto una crescente adozione della composizione negoziata della crisi, uno strumento introdotto nel 2021 per offrire un’alternativa alla tradizionale gestione delle difficoltà finanziarie delle aziende. A distanza di tre anni dalla sua introduzione, l’istituto ha registrato oltre 2.000 procedure avviate, con un’accelerazione significativa nell’ultimo anno, in cui i casi sono aumentati del 60%.

Un’innovazione giuridica diventata popolare
La composizione negoziata è stata presentata come un nuovo approccio per affrontare i segnali di crisi aziendale prima che questa diventi irreversibile. La campagna di sensibilizzazione, che ha incluso spot radiofonici promossi dal governo nel 2021, ha giocato un ruolo chiave nel suo successo, specialmente in un contesto di rallentamento economico e difficoltà industriali.

Secondo la campagna media la composizione negoziata serve a prevenire situazioni di crisi conclamate, bloccando le azioni dei creditori e offrendo tempo all’imprenditore per individuare una soluzione. Si tratta di una procedura flessibile, accessibile a tutte le tipologie di imprese, dalle grandi aziende alle micro-imprese.

Settori colpiti e casi principali

Il settore automobilistico
Tra i settori più colpiti, l’automotive rappresenta un caso emblematico. Il gruppo torinese Cln, con un fatturato superiore a un miliardo di euro e circa 6.500 dipendenti, ha avviato la composizione negoziata per affrontare debiti a lungo termine di circa 380 milioni di euro. La crisi è stata aggravata dal taglio delle forniture da parte di clienti chiave come Stellantis e altre case automobilistiche. La ristrutturazione finanziaria in corso include un piano di riassetto tra Italia e Polonia.

L’industria della carta
Il gruppo Pro-Gest, specializzato nella produzione di carta e cartone, ha avviato la composizione negoziata a causa delle pressioni inflazionistiche sulle materie prime. Con un piano industriale in revisione fino al 2027 e un debito complessivo che include bond per oltre 200 milioni, l’azienda è impegnata a trovare soluzioni per i creditori.

La ceramica
Anche il settore della ceramica è stato colpito, soprattutto dai rincari energetici. Panariagroup, leader nei rivestimenti per la casa, ha optato per la composizione negoziata per gestire un debito netto di circa 200 milioni. Pur trattandosi di un caso meno grave rispetto ad altri, l’azienda sta affrontando una fase delicata che dovrebbe risolversi in tempi brevi.

Il retail e la moda
Il comparto retail legato alla moda e ai consumi è tra i più rappresentati nelle procedure di composizione negoziata. Tra i casi recenti figurano Kasanova, colpita dal rincaro dei costi di importazione, e Coin, che ha già previsto la chiusura di otto negozi in diverse regioni italiane. Nel 2023, Coin registrava ricavi per 280 milioni di euro, ma con un debito lordo di circa 240 milioni.

I vantaggi della composizione negoziata

La procedura offre diversi benefici alle aziende:

  1. Rapidità: le operazioni si chiudono, in media, entro un anno.
  2. Flessibilità: è possibile trovare accordi personalizzati tra debitore e creditori, come moratorie, ristrutturazioni del debito o cambi di proprietà.
  3. Tutela del patrimonio: durante la composizione, il patrimonio aziendale è protetto dalle azioni dei creditori, dando tempo per identificare soluzioni concrete.

Inoltre, la normativa concede una forte tutela ai finanziatori delle imprese in composizione negoziata, garantendo loro la prededuzione: in caso di fallimento, i loro crediti hanno la priorità di rimborso, anche rispetto al fisco e ai dipendenti.

I rischi e le opportunità per i fondi di investimento

La procedura sta attirando l’attenzione di fondi d’investimento, sia italiani che esteri, che intravedono opportunità di profitto nei finanziamenti a tassi elevati, talvolta superiori al 12%. Sebbene questi tassi riflettano il rischio di prestare a imprese in difficoltà, in alcuni casi sconfinano nella speculazione.

Conclusioni

La composizione negoziata della crisi si sta rivelando uno strumento fondamentale per affrontare le sfide finanziarie delle imprese italiane, offrendo soluzioni rapide e flessibili. Tuttavia, l’efficacia della procedura dipende dalla capacità di bilanciare la tutela dei debitori e dei creditori con la necessità di evitare derive speculative. In un contesto economico complesso, questa innovazione normativa potrebbe rappresentare una risorsa cruciale per preservare il tessuto industriale italiano.

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