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Mutui ipotecari: l’andamento del terzo trimestre 2024 in Italia

agenzia delle entrate

Il mercato immobiliare residenziale in Italia conferma una tendenza positiva nel terzo trimestre 2024 (+2,7%), anche per quanto riguarda l’utilizzo dei mutui ipotecari. I dati dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate mostrano un aumento significativo degli acquisti finanziati tramite mutuo e una progressiva riduzione dei tassi di interesse iniziali, facilitando ulteriormente l’accesso alla proprietà immobiliare.

Mutui in crescita: un trend confermato

Più del 44% delle abitazioni acquistate da persone fisiche nel terzo trimestre 2024 è stato finanziato con un mutuo ipotecario, in aumento rispetto al trimestre precedente. Continua il calo del tasso di interesse medio iniziale, che ha registrato una diminuzione di 17 punti base rispetto ai tre mesi precedenti. Questo contesto favorevole ha portato il capitale erogato a finanziare l’acquisto di abitazioni a circa 9,2 miliardi di euro, con un incremento di 1,2 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2023. Un altro dato significativo riguarda la quota di acquisti effettuati con l’agevolazione fiscale “prima casa”, che ha raggiunto il 73% nel terzo trimestre 2024. Questo rappresenta un aumento di 8 punti percentuali rispetto al 2023. 

Differenze territoriali nell’accesso ai mutui ipotecari

Nelle grandi città, Roma si distingue con una quota particolarmente elevata di acquisti finanziati tramite mutuo: quasi il 57% degli acquirenti ha fatto ricorso a un’ipoteca. Seguono Milano, Bologna e Firenze, dove la percentuale resta superiore al 50%. Roma si conferma la città con la più alta quota di acquisti di prime case, che raggiunge il 75%.

Milano detiene il primato negli acquisti di abitazioni di nuova costruzione, con una quota quasi all’11%, un dato che si pone ben al di sopra della media nazionale del 7,6%. Nelle grandi città nel loro complesso, il 50,5% degli acquisti è stato finanziato tramite mutuo ipotecario, il 67,7% ha usufruito dell’agevolazione “prima casa” e solo il 6,6% ha riguardato immobili di nuova costruzione.