Durante la conferenza stampa di ieri, Paolo Fiorentino, CEO di Banca Progetto, ha fatto chiarezza sul coinvolgimento dell’istituto di credito nell’indagine della Procura di Milano sui presunti legami con la ‘ndrangheta. L’istituto, ex Banca Lecchese, è stato venduto il mese scorso per 600 milioni di euro al fondo statunitense CarVal, ed è ora sotto supervisione: “La banca non è commissariata, tutte le strutture manageriali sono pienamente operative ed eserciteranno le loro funzioni” ha dichiarato Fiorentino.
Nella mattinata di ieri la Guardia di Finanza ha notificato a Banca Progetto un documento contenente i nominativi di alcuni soggetti legati alla criminalità organizzata, identificati in nove delle 40 mila pratiche di finanziamento complessive. Fiorentino ha precisato: “Non siamo coinvolti, non siamo soggetti indagati e non abbiamo avvisi di garanzia”. Ha inoltre spiegato che, per quanto possibile, sono stati effettuati tutti i controlli necessari per valutare la posizione dei soggetti in questione, ma essi non erano presenti nelle anagrafiche a disposizione dell’istituto.
Per verificare i processi di controllo interni, la procura ha nominato un amministratore giudiziario. Fiorentino ha dichiarato che la banca collaborerà attivamente con le autorità: “Ci sentiamo totalmente estranei alla vicenda, siamo stati spiacevolmente coinvolti”.
Durante la conferenza stampa di ieri, Paolo Fiorentino, CEO di Banca Progetto, ha fatto chiarezza sul coinvolgimento dell’istituto di credito nell’indagine della Procura di Milano sui presunti legami con la ‘ndrangheta. L’istituto, ex Banca Lecchese, è stato venduto il mese scorso per 600 milioni di euro al fondo statunitense CarVal, ed è ora sotto supervisione: “La banca non è commissariata, tutte le strutture manageriali sono pienamente operative ed eserciteranno le loro funzioni” ha dichiarato Fiorentino.
Nella mattinata di ieri la Guardia di Finanza ha notificato a Banca Progetto un documento contenente i nominativi di alcuni soggetti legati alla criminalità organizzata, identificati in nove delle 40 mila pratiche di finanziamento complessive. Fiorentino ha precisato: “Non siamo coinvolti, non siamo soggetti indagati e non abbiamo avvisi di garanzia”. Ha inoltre spiegato che, per quanto possibile, sono stati effettuati tutti i controlli necessari per valutare la posizione dei soggetti in questione, ma essi non erano presenti nelle anagrafiche a disposizione dell’istituto.
Per verificare i processi di controllo interni, la procura ha nominato un amministratore giudiziario. Fiorentino ha dichiarato che la banca collaborerà attivamente con le autorità: “Ci sentiamo totalmente estranei alla vicenda, siamo stati spiacevolmente coinvolti”.