Le voci sul mercato indicano sempre più chiaramente che Intrum sarebbe in una fase molto avanzata delle trattative per l’acquisto di un portafoglio crediti in Spagna. L’operazione sarà strutturata con il supporto finanziario del fondo Cerberus. La parte venditrice invece sarebbe l’altro gruppo svedese, Hoist Finance. Secondo le informazioni che stanno circolando sul mercato spagnolo, non confermate al momento dai diretti interessati, Cerberus dovrebbe coprire il 70% dell’investimento totale nell’operazione.
Per quanto riguarda invece Hoist Finance, questa cessione rientra in un piano strategico mirato alla dismissione di determinati perimetri di portafogli per finanziare nuovi investimenti. Se la notizia fosse confermata, rappresenterebbe un segnale positivo per i mercati e gli investitori, rafforzando la fiducia nella fattibilità del piano di ristrutturazione e ricapitalizzazione che Intrum ha avviato da alcuni mesi. In base all’ultimo comunicato ufficiale, è previsto che a novembre venga presentata la richiesta di protezione fallimentare, facendo ricorso al Chapter 11 statunitense. Il Gruppo e suoi advisor hanno iniziato a sollecitare i voti dei creditori su un accordo preconcordato di ristrutturazione. Questo tipo di procedura consente di raggiungere un’intesa sul debito con i creditori prima di avviare formalmente il processo di protezione previsto dal Chapter 11..
A gennaio di quest’anno, nell’ottica di ridurre il proprio debito, Intrum ha già effettuato una cessione significativa, vendendo a Cerberus un portafoglio paneuropeo di crediti unsecured dal valore lordo di circa 33 miliardi di euro (si veda il nostro articolo https://www.creditvillage.news/2024/01/24/npl-intrum-cede-a-cerberus-un-portafoglio-unsecured-paneuropeo-di-33-miliardi-di-euro-di-gbv/ )
Nonostante il 97% dei finanziatori del Revolving Credit Facility (RCF) e il 73% dei Noteholder abbiano già espresso parere favorevole al piano di ristrutturazione, il percorso rimane complesso. Intrum dovrà convincere anche quella parte di creditori che si è opposta nei mesi scorsi.
Intrum, tuttavia, dispone di liquidità sufficiente per supportare le attività continue del Gruppo, eseguire il proprio piano aziendale e portare avanti i processi di riorganizzazione, rispettando senza interruzioni gli obblighi finanziari verso clienti, fornitori e dipendenti. Il Gruppo manterrà il controllo dei propri asset, il team di gestione attuale e il consiglio di amministrazione, proseguendo le normali operazioni in tutti gli altri aspetti chiave.
Sebbene il mercato europeo dei crediti deteriorati (non-performing exposures) non mostri segni di ripresa, anche a causa della riduzione del volume di nuovi flussi di crediti non performing ceduti o assegnati in gestione ai servicer dagli istituti bancari, va sottolineato che Intrum opera in diversi altri settori e mercati, sia B2B che B2C. Il gruppo offre inoltre una vasta gamma di servizi in tutte le fasi del ciclo del credito e svolge le proprie attività in 20 diversi Paesi. Fattori quindi che dovrebbero rappresentare un driver strategico per supportare il piano di ristrutturazione del debito.
Per quanto riguarda l’andamento delle quotazioni al Nasdaq di Stoccolma, dove il Gruppo è quotato, dopo un significativo calo nel primo trimestre del 2024 che ha visto l’azione crollare a poco più di 13 SEK, nei mesi successivi l’azione ha recuperato terreno stabilizzandosi nell’ultimo trimestre introno ai 40 SEK.
Le voci sul mercato indicano sempre più chiaramente che Intrum sarebbe in una fase molto avanzata delle trattative per l’acquisto di un portafoglio crediti in Spagna. L’operazione sarà strutturata con il supporto finanziario del fondo Cerberus. La parte venditrice invece sarebbe l’altro gruppo svedese, Hoist Finance. Secondo le informazioni che stanno circolando sul mercato spagnolo, non confermate al momento dai diretti interessati, Cerberus dovrebbe coprire il 70% dell’investimento totale nell’operazione.
Per quanto riguarda invece Hoist Finance, questa cessione rientra in un piano strategico mirato alla dismissione di determinati perimetri di portafogli per finanziare nuovi investimenti. Se la notizia fosse confermata, rappresenterebbe un segnale positivo per i mercati e gli investitori, rafforzando la fiducia nella fattibilità del piano di ristrutturazione e ricapitalizzazione che Intrum ha avviato da alcuni mesi. In base all’ultimo comunicato ufficiale, è previsto che a novembre venga presentata la richiesta di protezione fallimentare, facendo ricorso al Chapter 11 statunitense. Il Gruppo e suoi advisor hanno iniziato a sollecitare i voti dei creditori su un accordo preconcordato di ristrutturazione. Questo tipo di procedura consente di raggiungere un’intesa sul debito con i creditori prima di avviare formalmente il processo di protezione previsto dal Chapter 11..
A gennaio di quest’anno, nell’ottica di ridurre il proprio debito, Intrum ha già effettuato una cessione significativa, vendendo a Cerberus un portafoglio paneuropeo di crediti unsecured dal valore lordo di circa 33 miliardi di euro (si veda il nostro articolo https://www.creditvillage.news/2024/01/24/npl-intrum-cede-a-cerberus-un-portafoglio-unsecured-paneuropeo-di-33-miliardi-di-euro-di-gbv/ )
Nonostante il 97% dei finanziatori del Revolving Credit Facility (RCF) e il 73% dei Noteholder abbiano già espresso parere favorevole al piano di ristrutturazione, il percorso rimane complesso. Intrum dovrà convincere anche quella parte di creditori che si è opposta nei mesi scorsi.
Intrum, tuttavia, dispone di liquidità sufficiente per supportare le attività continue del Gruppo, eseguire il proprio piano aziendale e portare avanti i processi di riorganizzazione, rispettando senza interruzioni gli obblighi finanziari verso clienti, fornitori e dipendenti. Il Gruppo manterrà il controllo dei propri asset, il team di gestione attuale e il consiglio di amministrazione, proseguendo le normali operazioni in tutti gli altri aspetti chiave.
Sebbene il mercato europeo dei crediti deteriorati (non-performing exposures) non mostri segni di ripresa, anche a causa della riduzione del volume di nuovi flussi di crediti non performing ceduti o assegnati in gestione ai servicer dagli istituti bancari, va sottolineato che Intrum opera in diversi altri settori e mercati, sia B2B che B2C. Il gruppo offre inoltre una vasta gamma di servizi in tutte le fasi del ciclo del credito e svolge le proprie attività in 20 diversi Paesi. Fattori quindi che dovrebbero rappresentare un driver strategico per supportare il piano di ristrutturazione del debito.
Per quanto riguarda l’andamento delle quotazioni al Nasdaq di Stoccolma, dove il Gruppo è quotato, dopo un significativo calo nel primo trimestre del 2024 che ha visto l’azione crollare a poco più di 13 SEK, nei mesi successivi l’azione ha recuperato terreno stabilizzandosi nell’ultimo trimestre introno ai 40 SEK.