Le aziende a conduzione familiare in Italia risultano meno rischiose rispetto alle non familiari. Lo conferma uno studio condotto su dati di giugno 2024 da Cerved Rating Agency, l’agenzia di rating specializzata nel merito creditizio delle imprese e nella misurazione delle performance ESG. Lo studio evidenzia come questa minore rischiosità si verifichi nonostante una propensione agli investimenti e una marginalità molto simili tra aziende familiari e non.
Il tasso di default a giugno 2024 per le aziende familiari è sceso al 5,78%, rispetto al 6,3% delle imprese non familiari. Questo divario di rischio diventa ancora più marcato nelle imprese con una maggiore propensione all’export. Per le grandi imprese esportatrici, il tasso di default scende al 2,9%, contro il 4% delle non esportatrici, mentre per le medie imprese esportatrici si riduce al 5,1%, rispetto al 5,9% delle altre.
Chiara è anche la correlazione tra rischio di credito e sostenibilità. Le imprese familiari con una maggiore sostenibilità, soprattutto quelle situate al Nord, mostrano una probabilità di default inferiore. In particolare, le aziende virtuose dal punto di vista della sostenibilità registrano un rischio di default del 5,48%, contro l’8,35% di quelle meno sostenibili, con un divario più accentuato nel Sud Italia.
Le aziende a conduzione familiare in Italia risultano meno rischiose rispetto alle non familiari. Lo conferma uno studio condotto su dati di giugno 2024 da Cerved Rating Agency, l’agenzia di rating specializzata nel merito creditizio delle imprese e nella misurazione delle performance ESG. Lo studio evidenzia come questa minore rischiosità si verifichi nonostante una propensione agli investimenti e una marginalità molto simili tra aziende familiari e non.
Il tasso di default a giugno 2024 per le aziende familiari è sceso al 5,78%, rispetto al 6,3% delle imprese non familiari. Questo divario di rischio diventa ancora più marcato nelle imprese con una maggiore propensione all’export. Per le grandi imprese esportatrici, il tasso di default scende al 2,9%, contro il 4% delle non esportatrici, mentre per le medie imprese esportatrici si riduce al 5,1%, rispetto al 5,9% delle altre.
Chiara è anche la correlazione tra rischio di credito e sostenibilità. Le imprese familiari con una maggiore sostenibilità, soprattutto quelle situate al Nord, mostrano una probabilità di default inferiore. In particolare, le aziende virtuose dal punto di vista della sostenibilità registrano un rischio di default del 5,48%, contro l’8,35% di quelle meno sostenibili, con un divario più accentuato nel Sud Italia.