Nel 2023 gli attacchi gravi hanno registrato un incremento del 65%, mentre nei primi 8 mesi del 2024 il 6% di essi ha preso di mira MSP e società di consulenza IT come aziende che gestiscono reti, server o infrastrutture. Denis Valter Cassinerio, General Manager South Europe, Balkans & Turkey EMEA di Acronis, analizza i dati riportati nei rapporti Clusit e Acronis Cyberthreats Report H1 2024, che posizionano l’Italia al quinto posto a livello globale per numero di attacchi, con gruppi come 8base e LockBit 3 ancora molto attivi.
L’Unione Europea, consapevole della gravità della situazione, ha introdotto la Direttiva NIS 2, che dovrà essere recepita entro ottobre 2024. Questa nuova normativa impone standard di sicurezza più elevati per colmare le lacune lasciate dalla prima direttiva. In particolare, NIS 2 si focalizza sulla gestione automatizzata delle minacce, anche tramite l’uso dell’intelligenza artificiale, sulla gestione tempestiva degli incidenti, sulla continuità operativa e i piani di ripristino attraverso servizi di backup, e sulla sicurezza della supply chain.
L’introduzione di queste norme comporterà per le aziende, incluse le medie imprese, nuovi costi operativi e la necessità di formare il personale per rispondere in modo rapido ed efficace ad attacchi sempre più sofisticati.
Nel 2023 gli attacchi gravi hanno registrato un incremento del 65%, mentre nei primi 8 mesi del 2024 il 6% di essi ha preso di mira MSP e società di consulenza IT come aziende che gestiscono reti, server o infrastrutture. Denis Valter Cassinerio, General Manager South Europe, Balkans & Turkey EMEA di Acronis, analizza i dati riportati nei rapporti Clusit e Acronis Cyberthreats Report H1 2024, che posizionano l’Italia al quinto posto a livello globale per numero di attacchi, con gruppi come 8base e LockBit 3 ancora molto attivi.
L’Unione Europea, consapevole della gravità della situazione, ha introdotto la Direttiva NIS 2, che dovrà essere recepita entro ottobre 2024. Questa nuova normativa impone standard di sicurezza più elevati per colmare le lacune lasciate dalla prima direttiva. In particolare, NIS 2 si focalizza sulla gestione automatizzata delle minacce, anche tramite l’uso dell’intelligenza artificiale, sulla gestione tempestiva degli incidenti, sulla continuità operativa e i piani di ripristino attraverso servizi di backup, e sulla sicurezza della supply chain.
L’introduzione di queste norme comporterà per le aziende, incluse le medie imprese, nuovi costi operativi e la necessità di formare il personale per rispondere in modo rapido ed efficace ad attacchi sempre più sofisticati.