Dalla Redazione Investor, servicer e debt buyer NPL e crediti deteriorati

ION, via Libera all’acquisizione di Prelios da parte di Bankit

La società fintech ION, guidata da Andrea Pignataro e specializzata in piattaforme di gestione dati e processi per le società finanziarie, ha ottenuto l’approvazione per l’acquisizione di Prelios dalla Banca d’Italia. Questo segue l’ok della Commissione per il golden power ottenuto a marzo scorso. L’acquisizione avviene per un valore di 1,35 miliardi di euro e rappresenta un passo significativo per ION, che aveva già acquisito Cedacri e Cerved in precedenza.

Prelios, nata come Pirelli Real Estate, è un player di primo piano in Italia ed Europa nella gestione di asset alternativi e servizi immobiliari specializzati. Il suo portafoglio include crediti deteriorati, esposizioni unlikely-to-pay e fondi immobiliari.

Parallelamente, doValue ha completato l’acquisizione del 100% di Gardant, creando il primo servicer Npl nel Sud Europa. L’accordo con Tiber Investments, affiliata a fondi gestiti da Elliott, ha portato alla nascita di un nuovo colosso del settore, con un valore dell’acquisizione di 230 milioni di euro, inclusi 50 milioni per il rifinanziamento del debito.

Secondo un report di Banca Ifis, lo stock di Npe in Italia è diminuito da 361 miliardi di euro nel 2015 a 303 miliardi nel 2023, grazie alla gestione specializzata dei servicer e alle politiche di credito delle banche. Per il biennio 2024-2025, si prevede una stabilità dello stock, con un aumento dei flussi di nuovo deteriorato che bilancia la migliorata capacità di recupero.

Il mercato secondario dei crediti deteriorati dovrebbe incidere per più del 50% del transato nel prossimo biennio, mentre il segmento primario rimarrà significativo. Le banche italiane puntano a mantenere un Npe ratio medio intorno al 3%, come dimostrato dai loro business plan.

Un ulteriore impulso potrebbe arrivare dalla direttiva europea Npl Secondary Market Directive, approvata preliminarmente dal Consiglio dei ministri l’11 giugno scorso. La direttiva mira a liberalizzare la cessione dei crediti deteriorati da parte degli enti creditizi e ad aumentare le tutele per i debitori, migliorando così l’accesso al mercato europeo. Secondo Marcello Grimaldi, presidente dell’Unione nazionale imprese a tutela del credito, questa direttiva potrebbe offrire nuove opportunità e rendere più competitivo il mercato europeo dei crediti deteriorati.

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