Fitch Ratings, in un nuovo rapporto pubblicato il 10 giugno 2024, prevede che le principali banche italiane manterranno una solida performance per tutto il 2024, nonostante un leggero calo della redditività operativa rispetto ai livelli massimi raggiunti nel 2023. La redditività dovrebbe rimanere ben al di sopra della media di lungo periodo, sostenuta da forti margini di interesse netti e da una gestione finanziaria strategica.
Fattori chiave che influenzano la performance
Margini di interesse netti:
Si prevede che le banche sosterranno margini d’interesse netti vicini a quelli del 2023, grazie soprattutto a una forte franchigia di depositi e a efficaci politiche di copertura. Questa stabilità è un fattore importante per mantenere la redditività in un contesto economico in continua evoluzione.
Crescita economica e domanda di prestiti:
Sebbene Fitch preveda per l’Italia una crescita modesta del PIL nel 2024, questo contesto consente una certa crescita dell’attività e del reddito operativo. Tuttavia, la persistente lentezza della crescita economica rispetto agli altri Paesi dell’Europa meridionale e i tassi di interesse restrittivi causeranno probabilmente un moderato aumento dei tassi di insolvenza e una domanda di prestiti contenuta, almeno fino alla seconda metà del 2024.
Redditività record nel 2023:
Le grandi banche italiane hanno registrato una redditività record nel 2023, grazie al ritorno a tassi d’interesse positivi, a un moderato trasferimento sui tassi di deposito e al perdurare di basse insolvenze sui prestiti, che hanno portato a oneri minimi per le rettifiche di valore sui prestiti (LIC). Efficaci misure di controllo dei costi hanno aiutato le banche a gestire l’impatto dell’inflazione, sostenendo così strutturalmente il rapporto costi/ricavi.
Qualità del credito
Nel 2023 la qualità degli attivi è risultata migliore del previsto, con un rapporto mediano di crediti deteriorati sceso a poco meno del 3%, il più basso in oltre un decennio. Nonostante la contrazione dei prestiti, questo lascia alle banche un cuscinetto per gestire un certo deterioramento nel 2024, con LIC attesi tra 25 punti base (bp) e 75 bp.
Impatto del rating sovrano
Il rating sovrano dell’Italia, attualmente pari a “BBB”, influenza in modo significativo gli Issuer Default Ratings (IDR) delle cinque principali banche italiane, che hanno tutte un rating pari a “BBB” o “BBB-“. Gli Outlook stabili sugli IDR di queste banche riflettono la valutazione di Fitch secondo cui i loro profili di credito sono ben posizionati per resistere alle incertezze economiche e geopolitiche, anche se il potenziale per un upgrade del rating a breve termine è limitato.
Il rapporto elaborato da Fitch Ratings sottolinea la resilienza e la forte performance delle principali banche italiane in un contesto economico difficile. Sebbene ci si aspetti una certa moderazione nelle metriche di performance, il posizionamento strategico delle banche e le solide pratiche di gestione finanziaria garantiscono che esse rimangano ben al di sopra delle medie di performance a lungo termine.
Fitch Ratings, in un nuovo rapporto pubblicato il 10 giugno 2024, prevede che le principali banche italiane manterranno una solida performance per tutto il 2024, nonostante un leggero calo della redditività operativa rispetto ai livelli massimi raggiunti nel 2023. La redditività dovrebbe rimanere ben al di sopra della media di lungo periodo, sostenuta da forti margini di interesse netti e da una gestione finanziaria strategica.
Fattori chiave che influenzano la performance
Margini di interesse netti:
Si prevede che le banche sosterranno margini d’interesse netti vicini a quelli del 2023, grazie soprattutto a una forte franchigia di depositi e a efficaci politiche di copertura. Questa stabilità è un fattore importante per mantenere la redditività in un contesto economico in continua evoluzione.
Crescita economica e domanda di prestiti:
Sebbene Fitch preveda per l’Italia una crescita modesta del PIL nel 2024, questo contesto consente una certa crescita dell’attività e del reddito operativo. Tuttavia, la persistente lentezza della crescita economica rispetto agli altri Paesi dell’Europa meridionale e i tassi di interesse restrittivi causeranno probabilmente un moderato aumento dei tassi di insolvenza e una domanda di prestiti contenuta, almeno fino alla seconda metà del 2024.
Redditività record nel 2023:
Le grandi banche italiane hanno registrato una redditività record nel 2023, grazie al ritorno a tassi d’interesse positivi, a un moderato trasferimento sui tassi di deposito e al perdurare di basse insolvenze sui prestiti, che hanno portato a oneri minimi per le rettifiche di valore sui prestiti (LIC). Efficaci misure di controllo dei costi hanno aiutato le banche a gestire l’impatto dell’inflazione, sostenendo così strutturalmente il rapporto costi/ricavi.
Qualità del credito
Nel 2023 la qualità degli attivi è risultata migliore del previsto, con un rapporto mediano di crediti deteriorati sceso a poco meno del 3%, il più basso in oltre un decennio. Nonostante la contrazione dei prestiti, questo lascia alle banche un cuscinetto per gestire un certo deterioramento nel 2024, con LIC attesi tra 25 punti base (bp) e 75 bp.
Impatto del rating sovrano
Il rating sovrano dell’Italia, attualmente pari a “BBB”, influenza in modo significativo gli Issuer Default Ratings (IDR) delle cinque principali banche italiane, che hanno tutte un rating pari a “BBB” o “BBB-“. Gli Outlook stabili sugli IDR di queste banche riflettono la valutazione di Fitch secondo cui i loro profili di credito sono ben posizionati per resistere alle incertezze economiche e geopolitiche, anche se il potenziale per un upgrade del rating a breve termine è limitato.
Il rapporto elaborato da Fitch Ratings sottolinea la resilienza e la forte performance delle principali banche italiane in un contesto economico difficile. Sebbene ci si aspetti una certa moderazione nelle metriche di performance, il posizionamento strategico delle banche e le solide pratiche di gestione finanziaria garantiscono che esse rimangano ben al di sopra delle medie di performance a lungo termine.