L’industria del credito si trova a gestire portafogli sempre più complessi, caratterizzati da aging elevati e ticket medi in crescita. Dall’altro lato i margini si riducono e le provvigioni medie continuano a calare, ma le performance di recupero restano stabili, in linea con gli anni precedenti, sia per numero di pratiche che per importi recuperati. “Questo significa che il settore ha saputo adattarsi alle crescenti difficoltà” commenta Manuel Zanella, CEO di AGECREDIT e Membro del Consiglio di UNIREC, che da una lettura dei dati principali del XIV Rapporto annuale di UNIREC, pubblicato qualche giorno fa.
“In 30 anni di presenza sul mercato in AGECREDIT abbiamo visto l’alternarsi di diverse fasi di cambiamento con una costante crescita della complessità – aggiunge Zanella – Le nostre capacità organizzative e di adattamento ci hanno permesso di continuare a soddisfare le richieste di un mercato sempre più esigente, mantenendo al contempo elevati standard qualitativi. Da qualche anno il settore ha iniziato a intraprendere un processo di concentrazione dove i grandi player giocano un ruolo sempre più predominante. Infatti nel Rapporto UNIREC si evidenzia come appena l’11% delle società generi il 65% del fatturato totale dell’industry. Anche se i numeri sembrano mostrare un leggero rallentamento di questo trend, le notizie recenti riguardanti M&A e spostamenti di grandi masse ci fanno intendere che l’evoluzione non è ancora terminata. È evidente che siamo in una fase in cui il mercato sta raggiungendo la sua maturità e, in questo contesto, AGECREDIT per le sue dimensioni si colloca in una fascia centrale: siamo parte di un Gruppo internazionale e riusciamo a offrire servizi taylor made garantiti da solidità e sicurezza. Per il futuro immagino che questo trend proseguirà portando numerosi player verso una specializzazione maggiore che consentirà di trovare la giusta collocazione nella filiera”.
Zanella rilancia il dato sulla forte presenza delle donne nel settore, che rappresentano il 60% dei dipendenti. “Il colore predominante nel settore è evidentemente il rosa, ma sicuramente possiamo fare di più perché se guardiamo ai ruoli apicali la percentuale purtroppo scende sotto il 30%. In AGECREDIT abbiamo dati estremamente incoraggianti visto che la percentuale di donne è superiore alla media di settore, mentre a livello di gruppo la percentuale in ruoli apicali supera addirittura il 50%. Ovviamente bisogna continuare su questa strada investendo nella sensibilizzazione e nella formazione” aggiunge il Ceo di AGECREDIT.
Per quanto riguarda il futuro, Agecredit punta ad investire sulle nuove tecnologie, non tralasciando però le persone che restano sempre al centro dell’azienda. “Di fronte ad un mondo in veloce cambiamento – afferma Zanella – dove la tecnologia e l’AI assumono un ruolo sempre più preponderante, sia come società che come Gruppo, crediamo sia fondamentale proseguire investendo e credendo nel processo di continuous improvement. Non dobbiamo però perdere mai di vista quello che è il nostro capitale più prezioso: le persone”.
Articolo Pubbliredazionale
L’industria del credito si trova a gestire portafogli sempre più complessi, caratterizzati da aging elevati e ticket medi in crescita. Dall’altro lato i margini si riducono e le provvigioni medie continuano a calare, ma le performance di recupero restano stabili, in linea con gli anni precedenti, sia per numero di pratiche che per importi recuperati. “Questo significa che il settore ha saputo adattarsi alle crescenti difficoltà” commenta Manuel Zanella, CEO di AGECREDIT e Membro del Consiglio di UNIREC, che da una lettura dei dati principali del XIV Rapporto annuale di UNIREC, pubblicato qualche giorno fa.
“In 30 anni di presenza sul mercato in AGECREDIT abbiamo visto l’alternarsi di diverse fasi di cambiamento con una costante crescita della complessità – aggiunge Zanella – Le nostre capacità organizzative e di adattamento ci hanno permesso di continuare a soddisfare le richieste di un mercato sempre più esigente, mantenendo al contempo elevati standard qualitativi. Da qualche anno il settore ha iniziato a intraprendere un processo di concentrazione dove i grandi player giocano un ruolo sempre più predominante. Infatti nel Rapporto UNIREC si evidenzia come appena l’11% delle società generi il 65% del fatturato totale dell’industry. Anche se i numeri sembrano mostrare un leggero rallentamento di questo trend, le notizie recenti riguardanti M&A e spostamenti di grandi masse ci fanno intendere che l’evoluzione non è ancora terminata. È evidente che siamo in una fase in cui il mercato sta raggiungendo la sua maturità e, in questo contesto, AGECREDIT per le sue dimensioni si colloca in una fascia centrale: siamo parte di un Gruppo internazionale e riusciamo a offrire servizi taylor made garantiti da solidità e sicurezza. Per il futuro immagino che questo trend proseguirà portando numerosi player verso una specializzazione maggiore che consentirà di trovare la giusta collocazione nella filiera”.
Zanella rilancia il dato sulla forte presenza delle donne nel settore, che rappresentano il 60% dei dipendenti. “Il colore predominante nel settore è evidentemente il rosa, ma sicuramente possiamo fare di più perché se guardiamo ai ruoli apicali la percentuale purtroppo scende sotto il 30%. In AGECREDIT abbiamo dati estremamente incoraggianti visto che la percentuale di donne è superiore alla media di settore, mentre a livello di gruppo la percentuale in ruoli apicali supera addirittura il 50%. Ovviamente bisogna continuare su questa strada investendo nella sensibilizzazione e nella formazione” aggiunge il Ceo di AGECREDIT.
Per quanto riguarda il futuro, Agecredit punta ad investire sulle nuove tecnologie, non tralasciando però le persone che restano sempre al centro dell’azienda. “Di fronte ad un mondo in veloce cambiamento – afferma Zanella – dove la tecnologia e l’AI assumono un ruolo sempre più preponderante, sia come società che come Gruppo, crediamo sia fondamentale proseguire investendo e credendo nel processo di continuous improvement. Non dobbiamo però perdere mai di vista quello che è il nostro capitale più prezioso: le persone”.
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