L’Osservatorio NPE realizzato da CRIBIS Credit Management, in partnership con Credit Village, ha rilasciato i dati aggiornati sul mercato dei Non-Performing Exposures (NPE) per il 2023, evidenziando una situazione economica complessa, ma dinamica per il settore del credito.
Nel 2023, gli stock bancari di NPE hanno registrato una diminuzione del 9,9% rispetto all’anno precedente, attestandosi ora sui 50,2 miliardi di euro. Questo trend positivo evidenzia la resilienza del sistema bancario nonostante le sfide economiche, quali la bassa crescita nazionale, l’elevata inflazione e le politiche monetarie restrittive. Parallelamente, il volume delle transazioni sul mercato secondario è più che raddoppiato, raggiungendo i 16,2 miliardi di euro, rappresentando oltre il 50% delle transazioni totali di NPL (Non-Performing Loans).
Gli investitori stanno spostando il loro interesse verso i crediti in Stage 2 e UTP (Unlikely to Pay). Nel 2023, il valore delle transazioni UTP è aumentato del 17% rispetto al 2022, riflettendo una crescente attenzione verso questa categoria di crediti che, seppur non in stato di insolvenza, presentano difficoltà di recupero.
I settori più esposti ai crediti in Stage 2 includono costruzioni (23,4%), servizi (20%) e commercio (19,1%). Anche il settore agricolo, gravemente colpito dagli effetti economici della pandemia e dei rincari energetici, ha registrato una significativa esposizione del 9,5%.
Un altro dato rilevante riguarda la diminuzione delle nuove procedure giudiziali iscritte, che nel 2023 sono calate del 3% rispetto all’anno precedente, con un totale di circa 297.000 nuovi procedimenti. In particolare, sono diminuite le nuove procedure esecutive, mentre le procedure concorsuali sono aumentate del 7%. Complessivamente, lo stock delle procedure immobiliari e mobiliari ha registrato un calo rispettivamente del 23,7% e del 7,3%.
L’Osservatorio ha dedicato un approfondimento alla finanza agevolata, sottolineando che, nonostante il fenomeno delle escussioni di garanzie pubbliche rimanga contenuto, l’incidenza delle esposizioni in Stage 2 e Stage 3 per le imprese che hanno ottenuto crediti garantiti da MCC (Medio Credito Centrale) è in crescita. Questo potrebbe rappresentare una nuova opportunità di mercato per gli investitori, nonostante le sfide operative e normative.
Andrea Capellini, Analytics Manager di CRIBIS Credit Management, ha commentato: “Il settore del credit management è in continua evoluzione, pronto a supportare i player finanziari nella gestione dei crediti deteriorati che ogni anno presenta sfide che richiedono competenze specializzate e l’essere sempre al passo delle innovazioni sfruttando analytics e i nuovi strumenti di Artificial Intelligence”,”
Roberto Sergio, AD di Credit Village e Direttore Scientifico dell’Osservatorio Nazionale NPE Market, ha aggiunto: “Per i prossimi tre anni, almeno per quanto riguarda il nostro Paese, nonostante i dati poco confortanti relativi ai crediti classificati come Stage 2, riteniamo improbabile un’inversione di tendenza nell’aumento dei volumi di crediti deteriorati. Non dobbiamo però distogliere l’attenzione dalle dimensioni considerevoli dello stock di oltre 300 miliardi di Non Perfoming Loans ancora in circolazione, ceduti agli investitori negli anni passati. Non mancheranno quindi importanti opportunità di business per gli operatori di settore. Tuttavia, estrarre valore da portafogli NPL più complessi e con un ageing avanzato, richiederà maggiori competenze, specializzazioni e investimenti. Tutto ciò comporterà un incremento dei costi operativi che potrebbero così influenzare le marginalità e la redditività, soprattutto per le grandi piattaforme di servicing generaliste”.
L’Osservatorio NPE realizzato da CRIBIS Credit Management, in partnership con Credit Village, ha rilasciato i dati aggiornati sul mercato dei Non-Performing Exposures (NPE) per il 2023, evidenziando una situazione economica complessa, ma dinamica per il settore del credito.
Nel 2023, gli stock bancari di NPE hanno registrato una diminuzione del 9,9% rispetto all’anno precedente, attestandosi ora sui 50,2 miliardi di euro. Questo trend positivo evidenzia la resilienza del sistema bancario nonostante le sfide economiche, quali la bassa crescita nazionale, l’elevata inflazione e le politiche monetarie restrittive. Parallelamente, il volume delle transazioni sul mercato secondario è più che raddoppiato, raggiungendo i 16,2 miliardi di euro, rappresentando oltre il 50% delle transazioni totali di NPL (Non-Performing Loans).
Gli investitori stanno spostando il loro interesse verso i crediti in Stage 2 e UTP (Unlikely to Pay). Nel 2023, il valore delle transazioni UTP è aumentato del 17% rispetto al 2022, riflettendo una crescente attenzione verso questa categoria di crediti che, seppur non in stato di insolvenza, presentano difficoltà di recupero.
I settori più esposti ai crediti in Stage 2 includono costruzioni (23,4%), servizi (20%) e commercio (19,1%). Anche il settore agricolo, gravemente colpito dagli effetti economici della pandemia e dei rincari energetici, ha registrato una significativa esposizione del 9,5%.
Un altro dato rilevante riguarda la diminuzione delle nuove procedure giudiziali iscritte, che nel 2023 sono calate del 3% rispetto all’anno precedente, con un totale di circa 297.000 nuovi procedimenti. In particolare, sono diminuite le nuove procedure esecutive, mentre le procedure concorsuali sono aumentate del 7%. Complessivamente, lo stock delle procedure immobiliari e mobiliari ha registrato un calo rispettivamente del 23,7% e del 7,3%.
L’Osservatorio ha dedicato un approfondimento alla finanza agevolata, sottolineando che, nonostante il fenomeno delle escussioni di garanzie pubbliche rimanga contenuto, l’incidenza delle esposizioni in Stage 2 e Stage 3 per le imprese che hanno ottenuto crediti garantiti da MCC (Medio Credito Centrale) è in crescita. Questo potrebbe rappresentare una nuova opportunità di mercato per gli investitori, nonostante le sfide operative e normative.
Andrea Capellini, Analytics Manager di CRIBIS Credit Management, ha commentato: “Il settore del credit management è in continua evoluzione, pronto a supportare i player finanziari nella gestione dei crediti deteriorati che ogni anno presenta sfide che richiedono competenze specializzate e l’essere sempre al passo delle innovazioni sfruttando analytics e i nuovi strumenti di Artificial Intelligence”,”
Roberto Sergio, AD di Credit Village e Direttore Scientifico dell’Osservatorio Nazionale NPE Market, ha aggiunto: “Per i prossimi tre anni, almeno per quanto riguarda il nostro Paese, nonostante i dati poco confortanti relativi ai crediti classificati come Stage 2, riteniamo improbabile un’inversione di tendenza nell’aumento dei volumi di crediti deteriorati. Non dobbiamo però distogliere l’attenzione dalle dimensioni considerevoli dello stock di oltre 300 miliardi di Non Perfoming Loans ancora in circolazione, ceduti agli investitori negli anni passati. Non mancheranno quindi importanti opportunità di business per gli operatori di settore. Tuttavia, estrarre valore da portafogli NPL più complessi e con un ageing avanzato, richiederà maggiori competenze, specializzazioni e investimenti. Tutto ciò comporterà un incremento dei costi operativi che potrebbero così influenzare le marginalità e la redditività, soprattutto per le grandi piattaforme di servicing generaliste”.