QUALCO opera in oltre 35 country. Dal vostro osservatorio privilegiato quali sono le peculiarità che contraddistinguono il mercato italiano degli NPE rispetto a quelli di altri paesi, soprattutto europei?
Il mercato Italiano continua ad essere particolarmente interessante rispetto ad altri mercati europei, nonostante abbia raggiunto ormai una evidente maturità.
Molti player europei, in particolare del Nord Europa, continuano a considerare l’Italia un mercato strategico e rafforzano la propria presenza investendo in portafogli, persone e tecnologia.
Il mondo del recupero in Italia continua ad essere molto legato alla fase legale e questo sta spingendo, anche dal punto di vista della tecnologia, ad adeguarsi prima possibile alle modifiche ex legge Cartabia e a sfruttare al massimo i vantaggi del Processo Civile Telematico: è indispensabile per realizzare strategie più veloci, efficienti e sotto controllo.
In Italia, come nel resto d’Europa, il mercato primario mostra un rallentamento, mentre il secondario continua ad essere dinamico.
In Italia come in Europa il costo del denaro mette sotto pressione i proprietari di portafoglio, mentre il 3rd party servicing soffre di margini sempre più sottili.
Lo stock di casi in carico ad investitori e servicers continua a crescere in volumi a in “anzianità”.
Questi elementi hanno una diretta implicazione sulla tecnologia: serve utilizzare il dato come vantaggio competitivo in ogni fase, dal pricing iniziale alla definizione delle strategie, dalla ingegnerizzazione e automazione dei processi all’uso dei modelli predittivi.
Il mercato italiano è, forse ancor più di quello europeo, di fronte ad un bivio: applicativi gestionali, sviluppati in-house alcuni anni fa, oggi fanno fatica a stare al passo con un mondo in continua evoluzione.
Contemporaneamente, proprio una redditività sotto pressione suggerisce cautela negli investimenti tecnologici indispensabili alla trasformazione.
All’interno di questa dicotomia, la tecnologia è e sarà un grande elemento differenziante: in questo contesto difficile, solo i player più coraggiosi ed ambiziosi supereranno le sfide e continueranno a crescere.
QUALCO opera in oltre 35 country. Dal vostro osservatorio privilegiato quali sono le peculiarità che contraddistinguono il mercato italiano degli NPE rispetto a quelli di altri paesi, soprattutto europei?
Il mercato Italiano continua ad essere particolarmente interessante rispetto ad altri mercati europei, nonostante abbia raggiunto ormai una evidente maturità.
Molti player europei, in particolare del Nord Europa, continuano a considerare l’Italia un mercato strategico e rafforzano la propria presenza investendo in portafogli, persone e tecnologia.
Il mondo del recupero in Italia continua ad essere molto legato alla fase legale e questo sta spingendo, anche dal punto di vista della tecnologia, ad adeguarsi prima possibile alle modifiche ex legge Cartabia e a sfruttare al massimo i vantaggi del Processo Civile Telematico: è indispensabile per realizzare strategie più veloci, efficienti e sotto controllo.
In Italia, come nel resto d’Europa, il mercato primario mostra un rallentamento, mentre il secondario continua ad essere dinamico.
In Italia come in Europa il costo del denaro mette sotto pressione i proprietari di portafoglio, mentre il 3rd party servicing soffre di margini sempre più sottili.
Lo stock di casi in carico ad investitori e servicers continua a crescere in volumi a in “anzianità”.
Questi elementi hanno una diretta implicazione sulla tecnologia: serve utilizzare il dato come vantaggio competitivo in ogni fase, dal pricing iniziale alla definizione delle strategie, dalla ingegnerizzazione e automazione dei processi all’uso dei modelli predittivi.
Il mercato italiano è, forse ancor più di quello europeo, di fronte ad un bivio: applicativi gestionali, sviluppati in-house alcuni anni fa, oggi fanno fatica a stare al passo con un mondo in continua evoluzione.
Contemporaneamente, proprio una redditività sotto pressione suggerisce cautela negli investimenti tecnologici indispensabili alla trasformazione.
All’interno di questa dicotomia, la tecnologia è e sarà un grande elemento differenziante: in questo contesto difficile, solo i player più coraggiosi ed ambiziosi supereranno le sfide e continueranno a crescere.