In che cosa si differenzia la cartolarizzazione sociale dalla cartolarizzazione ordinaria?
Paola Policicchio: Direi che l’elemento di cambiamento principale è legato al protagonista, vale a dire il debitore.
Partendo da ciò, la cartolarizzazione a valenza sociale si pone come soluzione di sistema idonea ad incidere e caratterizzarsi differentemente rispetto agli strumenti più classici per profili svariati come il driver, lo strumento, la fluidità e attenzione normativa, il tutto maggiormente orientato alla coincidenza favor creditoris e favor debitoris.
Siamo passati da un driver dettato dalla banca cedente, a quello legato al debitore. La cartolarizzazione “ordinaria” ha visto storicamente interventi mirati all’allegerimento dei bilanci bancari, alla necessità di riduzione degli NPE Ratio e più recentemente influenzati dal de-risking dell’attivo e dalla regolamentazione del calendar provisioning. Rispetto ad un driver focalizzato quindi su necessità/interessi del creditore, nella cartolarizzazione a valenza sociale il driver viene spostato sul debitore e sulla definizione di un percorso condiviso, non assistenzialistico, ispirato al rientro in bonis.
Permane l’interesse del creditore cedente, ma ciò che rende possibile lo strumento è dunque il soggetto obbligato.
Tralasciando le cartolarizzazioni con erogazione di nuova finanza ad opera della SPV, nella cartolarizzazione “ordinaria” – o forse, più propriamente, “classica” tenuto conto delle potenzialità della L. 130 – il rapporto è bilaterale fra cedente e SPV cessionaria. In tale ottica, il debitore è soggetto passivo (quantomeno inizialmente) con un debito che è asset class. Con la cartolarizzazione a valenza sociale, il rapporto diventa sostanzialmente trilaterale. Pur avvalendosi, in forma complessa, di strumenti noti, il debitore diventa parte attiva: su propria richiesta interviene negoziando da subito i termini di rientro e decidendo di apportare nella struttura l’immobile che continuerà ad abitare.
Ulteriore peculiarità credo sia poi data dal contesto normativo e dalla “fluidità” di cui si caratterizza. Codice della Crisi, Direttiva Restructuring, sovraindebitamento, credito al consumo e via andando anche alla luce dell’agenda ONU 2030, la lotta contro la povertà oltre che dei criteri ESG, in questo ambito più che in altri credo emerga il quantomai rinnovato e crescente interesse sul tema che sarà meglio approfondito da SYHO e il Dott. Dote anche oggi.
Come si inserisce nel contesto socio economico la cartolarizzazione a valenza sociale?
Gianfranco Dote: La cartolarizzazione a valenza sociale in Italia rappresenta una novità sostanziale nel mercato dei crediti ipotecari deteriorati, introducendo un’alternativa molto efficace al recupero crediti tradizionale.
Gli interessi legittimi di investitori istituzionali e professionali e di creditori attenti alla responsabilità sociale incontrano oggi un nuovo tipo di operatore, che Save Your Home ha reso per prima operativo in Italia e garantisce ai debitori una soluzione che non c’era, etica e sostenibile per mantenere il possesso del proprio immobile.
SYHO è una piattaforma di servicing alternativo di natura benefit e certificata ESG da Standard Ethics, una piattaforma che re-interpreta i principi di repossessing immobilare e di reperforming creditizio coinvolgendo consapevolmente i debitori nel processo di cartolarizzazione sociale ed estinguendo definitivamente le posizioni di credito deteriorato, senza ricorrere all’incanto e per solo effetto dell’acquisizione degli immobili oggetto di garanzia.
Pensiamo di rappresentare un passo avanti molto significativo nel perseguire obiettivi sistemici come la salvaguardia del diritto all’abitazione e la re-inclusione finanziaria dei consumatori, la difesa del valore di mercato e il miglioramento della classe energetica di un patrimonio immobiliare danneggiato dalle aste, una nuova opportunità di recupero celere e satisfattivo per originators e servicers.
Con ben cinque direttive europee che impattano sul settore (oltre quella sugli NPL attualmente in recepimento, la nuova direttiva sul credito al consumo approvata e quella sui mutui ipotecari in corso di revisione, le direttive sulla sostenibilità e sulle case green) e uno scenario di riferimento che la società ha voluto studiare a beneficio di tutto il sistema con l’Osservatorio SalvaLaTuaCasa di Nomisma, la cartolarizzazione a valenza sociale rappresenta una soluzione concreta per orientare il mondo dei crediti deteriorati verso l’obiettivo sistemico di maggiore sostenibilità dei servizi finanziari.
In che cosa si differenzia la cartolarizzazione sociale dalla cartolarizzazione ordinaria?
Paola Policicchio: Direi che l’elemento di cambiamento principale è legato al protagonista, vale a dire il debitore.
Partendo da ciò, la cartolarizzazione a valenza sociale si pone come soluzione di sistema idonea ad incidere e caratterizzarsi differentemente rispetto agli strumenti più classici per profili svariati come il driver, lo strumento, la fluidità e attenzione normativa, il tutto maggiormente orientato alla coincidenza favor creditoris e favor debitoris.
Siamo passati da un driver dettato dalla banca cedente, a quello legato al debitore. La cartolarizzazione “ordinaria” ha visto storicamente interventi mirati all’allegerimento dei bilanci bancari, alla necessità di riduzione degli NPE Ratio e più recentemente influenzati dal de-risking dell’attivo e dalla regolamentazione del calendar provisioning. Rispetto ad un driver focalizzato quindi su necessità/interessi del creditore, nella cartolarizzazione a valenza sociale il driver viene spostato sul debitore e sulla definizione di un percorso condiviso, non assistenzialistico, ispirato al rientro in bonis.
Permane l’interesse del creditore cedente, ma ciò che rende possibile lo strumento è dunque il soggetto obbligato.
Tralasciando le cartolarizzazioni con erogazione di nuova finanza ad opera della SPV, nella cartolarizzazione “ordinaria” – o forse, più propriamente, “classica” tenuto conto delle potenzialità della L. 130 – il rapporto è bilaterale fra cedente e SPV cessionaria. In tale ottica, il debitore è soggetto passivo (quantomeno inizialmente) con un debito che è asset class. Con la cartolarizzazione a valenza sociale, il rapporto diventa sostanzialmente trilaterale. Pur avvalendosi, in forma complessa, di strumenti noti, il debitore diventa parte attiva: su propria richiesta interviene negoziando da subito i termini di rientro e decidendo di apportare nella struttura l’immobile che continuerà ad abitare.
Ulteriore peculiarità credo sia poi data dal contesto normativo e dalla “fluidità” di cui si caratterizza. Codice della Crisi, Direttiva Restructuring, sovraindebitamento, credito al consumo e via andando anche alla luce dell’agenda ONU 2030, la lotta contro la povertà oltre che dei criteri ESG, in questo ambito più che in altri credo emerga il quantomai rinnovato e crescente interesse sul tema che sarà meglio approfondito da SYHO e il Dott. Dote anche oggi.
Come si inserisce nel contesto socio economico la cartolarizzazione a valenza sociale?
Gianfranco Dote: La cartolarizzazione a valenza sociale in Italia rappresenta una novità sostanziale nel mercato dei crediti ipotecari deteriorati, introducendo un’alternativa molto efficace al recupero crediti tradizionale.
Gli interessi legittimi di investitori istituzionali e professionali e di creditori attenti alla responsabilità sociale incontrano oggi un nuovo tipo di operatore, che Save Your Home ha reso per prima operativo in Italia e garantisce ai debitori una soluzione che non c’era, etica e sostenibile per mantenere il possesso del proprio immobile.
SYHO è una piattaforma di servicing alternativo di natura benefit e certificata ESG da Standard Ethics, una piattaforma che re-interpreta i principi di repossessing immobilare e di reperforming creditizio coinvolgendo consapevolmente i debitori nel processo di cartolarizzazione sociale ed estinguendo definitivamente le posizioni di credito deteriorato, senza ricorrere all’incanto e per solo effetto dell’acquisizione degli immobili oggetto di garanzia.
Pensiamo di rappresentare un passo avanti molto significativo nel perseguire obiettivi sistemici come la salvaguardia del diritto all’abitazione e la re-inclusione finanziaria dei consumatori, la difesa del valore di mercato e il miglioramento della classe energetica di un patrimonio immobiliare danneggiato dalle aste, una nuova opportunità di recupero celere e satisfattivo per originators e servicers.
Con ben cinque direttive europee che impattano sul settore (oltre quella sugli NPL attualmente in recepimento, la nuova direttiva sul credito al consumo approvata e quella sui mutui ipotecari in corso di revisione, le direttive sulla sostenibilità e sulle case green) e uno scenario di riferimento che la società ha voluto studiare a beneficio di tutto il sistema con l’Osservatorio SalvaLaTuaCasa di Nomisma, la cartolarizzazione a valenza sociale rappresenta una soluzione concreta per orientare il mondo dei crediti deteriorati verso l’obiettivo sistemico di maggiore sostenibilità dei servizi finanziari.