Il Debt Buyer e Servicer quotato alla Borsa di Oslo e presente in vari paesi europei, tra cui l’Italia, ha pubblicato i dati del quarto trimestre e quelli dell’intero esercizio 2023.
Questi ultimi verranno successivamente ufficializzati nella presentazione dell’ Annual Report 2023, entro il prossimo mese di aprile.
Fra i dati più significativi si rileva un ulteriore incremento nei ricavi complessivi dell’intero anno, che passano dai 337 milioni del 2022 ai 344 del 2023, e una crescita dell’Ebitda che si attesta a 34 milioni per il trimestre di riferimento ed a 132 milioni per l’intero anno.
Approccio più cautelativo per quanto riguarda gli investimenti in nuovi portafogli NPE, dettato dal particolare contesto internazionale, dalle dinamiche inflazionistiche e dall’impennata del costo del funding.
Anche se in calo rispetto al 2022, sono stati investiti in nuovi portafogli 116 milioni, in piena linea con la guidance di inizio anno.
Alla luce di tali investimenti, l’ERC- indicatore che misura i recuperi stimati negli esercizi successivi sulla base dei crediti di proprietà a dicembre 2023 – raggiunge il valore complessivo di 2,620 miliardi di euro.
Cresce anche il dato relativo ai ricavi generati dalla fornitura dei servizi di gestione del credito a favore di terze parti e, anche nel 2023, Italia e Spagna sono state le Country più attive.
In particolare, dei 15,5 milioni di ricavi riconducibili a questa linea di business e realizzati nell’ultimo trimestre, la Spagna ha contribuito con il 56% mentre l’Italia con il 20%.
Interessante anche il tema dei costi, soprattutto quelli strettamente connessi alle attività di recupero degli NPL, che segnalano un trend positivo con un’incidenza in calo dal 44% nel 2021, al 39% nel 2022 e al 37% nel 2023.
Per quanto concerne il tema “financing”, dopo le varie operazioni avvenute nel corso del 2023, non si registrano maturity fino a giungo 2026.
Il Debt Buyer e Servicer quotato alla Borsa di Oslo e presente in vari paesi europei, tra cui l’Italia, ha pubblicato i dati del quarto trimestre e quelli dell’intero esercizio 2023.
Questi ultimi verranno successivamente ufficializzati nella presentazione dell’ Annual Report 2023, entro il prossimo mese di aprile.
Fra i dati più significativi si rileva un ulteriore incremento nei ricavi complessivi dell’intero anno, che passano dai 337 milioni del 2022 ai 344 del 2023, e una crescita dell’Ebitda che si attesta a 34 milioni per il trimestre di riferimento ed a 132 milioni per l’intero anno.
Approccio più cautelativo per quanto riguarda gli investimenti in nuovi portafogli NPE, dettato dal particolare contesto internazionale, dalle dinamiche inflazionistiche e dall’impennata del costo del funding.
Anche se in calo rispetto al 2022, sono stati investiti in nuovi portafogli 116 milioni, in piena linea con la guidance di inizio anno.
Alla luce di tali investimenti, l’ERC- indicatore che misura i recuperi stimati negli esercizi successivi sulla base dei crediti di proprietà a dicembre 2023 – raggiunge il valore complessivo di 2,620 miliardi di euro
.Cresce anche il dato relativo ai ricavi generati dalla fornitura dei servizi di gestione del credito a favore di terze parti e, anche nel 2023, Italia e Spagna sono state le Country più attive.
In particolare, dei 15,5 milioni di ricavi riconducibili a questa linea di business e realizzati nell’ultimo trimestre, la Spagna ha contribuito con il 56% mentre l’Italia con il 20%.
Interessante anche il tema dei costi, soprattutto quelli strettamente connessi alle attività di recupero degli NPL, che segnalano un trend positivo con un’incidenza in calo dal 44% nel 2021, al 39% nel 2022 e al 37% nel 2023.
Per quanto concerne il tema “financing”, dopo le varie operazioni avvenute nel corso del 2023, non si registrano maturity fino a giungo 2026.