Banca Ifis ha reso noti i dati finanziari relativi ai primi nove mesi del 2023, rivelando un incremento dell’utile netto e sviluppi significativi nelle sue operazioni strategiche. L’utile netto della banca ha raggiunto i 125 milioni di euro, segnando un aumento del 182% rispetto all’anno precedente. Questi numeri arrivano in un contesto economico che continua a presentare sfide di inflazione e incertezza.
In seguito a questi risultati, Banca Ifis ha deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo per il 2023 di 63 milioni di euro, previsto per il pagamento a novembre. Questa decisione segue la prassi aziendale e rispecchia la situazione di liquidità e patrimoniale della banca.
Nel corso dell’anno, Banca Ifis ha completato l’acquisizione di Revalea, parte del Gruppo Mediobanca, con l’intento di rafforzare la propria posizione nel mercato dei crediti deteriorati, in particolare nei piccoli prestiti non garantiti. Questa mossa strategica amplia l’offerta di servizi della banca e la sua presenza nel settore.
Dal punto di vista operativo, i ricavi sono aumentati del 48% grazie al solido rendimento nei settori del factoring e del leasing, che hanno rispettivamente registrato una crescita del 59% e dell’88%. La banca ha beneficiato anche della correlazione positiva tra i crediti commerciali e l’aumento dei tassi di interesse.
Nonostante un contesto di pressioni inflazionistiche, la banca ha riportato una crescita del 40% nei recuperi di cassa sui portafogli NPL, totalizzando 295 milioni di euro. Il CET1 ratio si è attestato al 15,53%, un dato che rafforza la posizione di capitale della banca e la sua stabilità finanziaria.
Nell’ambito digitale, Banca Ifis ha proseguito il suo percorso di trasformazione digitale, migliorando la piattaforma Ifis4Business e lanciando myIfis, con l’obiettivo di ottimizzare le interazioni con la clientela. Inoltre, la banca ha introdotto nuove soluzioni di leasing e prodotti di noleggio, rivolti sia al settore privato che a quello delle piccole e medie imprese.
Per quanto riguarda la gestione del rischio, Banca Ifis ha accantonato circa 65 milioni di euro come protezione contro potenziali rischi macroeconomici, seguendo una politica di cautela finanziaria. I coefficienti patrimoniali rimangono ben al di sopra dei requisiti regolamentari, con il CET1 al 15,53%, il Tier 1 al 15,54% e il Total Capital al 18,42%.
Concludendo, Banca Ifis si pone di fronte all’attuale contesto economico con un occhio attento alla liquidità, alla crescita sostenibile e alla gestione del rischio. La banca ha inoltre anticipato alcune delle azioni necessarie per il rimborso dei 2 miliardi di euro di TLTRO, dimostrando un approccio proattivo nella sua strategia di finanziamento.
Banca Ifis ha reso noti i dati finanziari relativi ai primi nove mesi del 2023, rivelando un incremento dell’utile netto e sviluppi significativi nelle sue operazioni strategiche. L’utile netto della banca ha raggiunto i 125 milioni di euro, segnando un aumento del 182% rispetto all’anno precedente. Questi numeri arrivano in un contesto economico che continua a presentare sfide di inflazione e incertezza.
In seguito a questi risultati, Banca Ifis ha deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo per il 2023 di 63 milioni di euro, previsto per il pagamento a novembre. Questa decisione segue la prassi aziendale e rispecchia la situazione di liquidità e patrimoniale della banca.
Nel corso dell’anno, Banca Ifis ha completato l’acquisizione di Revalea, parte del Gruppo Mediobanca, con l’intento di rafforzare la propria posizione nel mercato dei crediti deteriorati, in particolare nei piccoli prestiti non garantiti. Questa mossa strategica amplia l’offerta di servizi della banca e la sua presenza nel settore.
Dal punto di vista operativo, i ricavi sono aumentati del 48% grazie al solido rendimento nei settori del factoring e del leasing, che hanno rispettivamente registrato una crescita del 59% e dell’88%. La banca ha beneficiato anche della correlazione positiva tra i crediti commerciali e l’aumento dei tassi di interesse.
Nonostante un contesto di pressioni inflazionistiche, la banca ha riportato una crescita del 40% nei recuperi di cassa sui portafogli NPL, totalizzando 295 milioni di euro. Il CET1 ratio si è attestato al 15,53%, un dato che rafforza la posizione di capitale della banca e la sua stabilità finanziaria.
Nell’ambito digitale, Banca Ifis ha proseguito il suo percorso di trasformazione digitale, migliorando la piattaforma Ifis4Business e lanciando myIfis, con l’obiettivo di ottimizzare le interazioni con la clientela. Inoltre, la banca ha introdotto nuove soluzioni di leasing e prodotti di noleggio, rivolti sia al settore privato che a quello delle piccole e medie imprese.
Per quanto riguarda la gestione del rischio, Banca Ifis ha accantonato circa 65 milioni di euro come protezione contro potenziali rischi macroeconomici, seguendo una politica di cautela finanziaria. I coefficienti patrimoniali rimangono ben al di sopra dei requisiti regolamentari, con il CET1 al 15,53%, il Tier 1 al 15,54% e il Total Capital al 18,42%.
Concludendo, Banca Ifis si pone di fronte all’attuale contesto economico con un occhio attento alla liquidità, alla crescita sostenibile e alla gestione del rischio. La banca ha inoltre anticipato alcune delle azioni necessarie per il rimborso dei 2 miliardi di euro di TLTRO, dimostrando un approccio proattivo nella sua strategia di finanziamento.