Secondo l’ osservatorio di Cherry Brick, la piattaforma per la ricerca delle opportunità di investimento tra le aste immobiliari, promossa da Cherry Bank, si è registrata una flessione del 21% nei lotti oggetto di esperimento d’asta nel terzo semestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In forte calo (-74%) la base d’asta media per gli immobili commerciali.
In Calo il Numero di Aste Immobiliari
Durante il terzo trimestre del 2023, sono state pubblicate circa 30.000 aste immobiliari in Italia, in gran parte concentrate nella categoria residenziale. Questo numero rappresenta un calo significativo del 21% rispetto al terzo trimestre del 2022, confermando il trend negativo che aveva già preso piede durante il secondo trimestre di quest’anno. La Lombardia continua a essere la regione con il maggior numero di aste sopravvenute, con 3.949 aste, seguita da Roma, sia in termini di città (841 aste) che di tribunali (1.150 aste).
Un Calo nel Valore delle Aste
Un altro dato preoccupante è il valore medio di base d’asta, che si è notevolmente ridotto. La base d’asta media a livello nazionale è scesa a circa 156.000 euro, un calo del 38% rispetto al terzo trimestre del 2022. In particolare, gli immobili commerciali hanno subito un colpo significativo, con una diminuzione del 74% rispetto all’anno precedente. Mentre gli immobili residenziali hanno visto un calo del 7%, il valore dei beni industriali è sceso del 5%. In contrasto, il valore degli impianti sportivi è aumentato del 23%.
Variazioni Regionali
A livello regionale, il Trentino-Alto Adige è emerso come la regione con il valore medio di base d’asta più alto, con un totale di 278.000 euro, rappresentando un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. Nel terzo trimestre del 2022, invece, era la Sicilia a detenere il primato con 955.000 euro, ma il suo valore è crollato drasticamente a 128.000 euro, un calo dell’86%. Altre regioni che hanno visto variazioni significative includono l’Abruzzo (+27%), l’Umbria (-17%), e il Veneto (-17%).
Prospettive Future
Secondo Chai Botta, Infrastructure Lead in Cherry Srl, non ci si aspetta una ripresa significativa nel settore delle aste immobiliari entro la fine dell’anno. Questo calo è attribuibile in parte alle nuove procedure di liquidazione giudiziale, che richiedono tempo per essere pienamente integrate sia dalle aziende che dai tribunali. Inoltre, è previsto un ulteriore calo nel volume di aste immobiliari a causa delle nuove procedure legali che favoriscono la negoziazione al di fuori dei tribunali.
Secondo l’ osservatorio di Cherry Brick, la piattaforma per la ricerca delle opportunità di investimento tra le aste immobiliari, promossa da Cherry Bank, si è registrata una flessione del 21% nei lotti oggetto di esperimento d’asta nel terzo semestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In forte calo (-74%) la base d’asta media per gli immobili commerciali.
In Calo il Numero di Aste Immobiliari
Durante il terzo trimestre del 2023, sono state pubblicate circa 30.000 aste immobiliari in Italia, in gran parte concentrate nella categoria residenziale. Questo numero rappresenta un calo significativo del 21% rispetto al terzo trimestre del 2022, confermando il trend negativo che aveva già preso piede durante il secondo trimestre di quest’anno. La Lombardia continua a essere la regione con il maggior numero di aste sopravvenute, con 3.949 aste, seguita da Roma, sia in termini di città (841 aste) che di tribunali (1.150 aste).
Un Calo nel Valore delle Aste
Un altro dato preoccupante è il valore medio di base d’asta, che si è notevolmente ridotto. La base d’asta media a livello nazionale è scesa a circa 156.000 euro, un calo del 38% rispetto al terzo trimestre del 2022. In particolare, gli immobili commerciali hanno subito un colpo significativo, con una diminuzione del 74% rispetto all’anno precedente. Mentre gli immobili residenziali hanno visto un calo del 7%, il valore dei beni industriali è sceso del 5%. In contrasto, il valore degli impianti sportivi è aumentato del 23%.
Variazioni Regionali
A livello regionale, il Trentino-Alto Adige è emerso come la regione con il valore medio di base d’asta più alto, con un totale di 278.000 euro, rappresentando un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. Nel terzo trimestre del 2022, invece, era la Sicilia a detenere il primato con 955.000 euro, ma il suo valore è crollato drasticamente a 128.000 euro, un calo dell’86%. Altre regioni che hanno visto variazioni significative includono l’Abruzzo (+27%), l’Umbria (-17%), e il Veneto (-17%).
Prospettive Future
Secondo Chai Botta, Infrastructure Lead in Cherry Srl, non ci si aspetta una ripresa significativa nel settore delle aste immobiliari entro la fine dell’anno. Questo calo è attribuibile in parte alle nuove procedure di liquidazione giudiziale, che richiedono tempo per essere pienamente integrate sia dalle aziende che dai tribunali. Inoltre, è previsto un ulteriore calo nel volume di aste immobiliari a causa delle nuove procedure legali che favoriscono la negoziazione al di fuori dei tribunali.