Il declassamento è dovuto perché Fitch ritiene che il gruppo svedese, leader nel settore dell’acquisto e gestione crediti in Europa, non abbia fatto progressi sufficienti nel corso del 2023 verso l’ obiettivo dichiarato di riduzione dell’indebitamento. La società ora prevede di centrare questo obiettivo solo entro il 2025, termine che è oltre l’orizzonte di prospettiva di Fitch.
Intrum ha una leva finanziaria elevata nonostante mantenga una posizione di rilievo nel mercato europeo del debt buying e servicing. Il gruppo da poco ha però ridisegnato le sue strategie con particolare focus sulla diminuzione degli investimenti in acquisizioni di portafogli NPL, l’uscita dai mercati minori e la dismissione di parte dei portafogli o segmenti di essi.
Queste nuove strategie richiedendo ovviamente meno investimenti e relativo ricorso all’indebitamento dovrebbero sostenere gli sforzi di deleveraging.
Altro punto importante delle nuove politiche riguarda i dividendi. Nel passato sono sempre stati piuttosto elevati influenzando ulteriormente e negativamente la realizzazione degli obiettivi di deleveraging. Nei prossimi esercizi sarà previsto il pagamento dei dividendi solo se il rapporto di leva finanziaria netta sarà a 3,5x o meno.
Infine, la valutazione di Fitch tiene conto di considerazioni legate all‘ESG, con un impatto moderatamente negativo sulla valutazione dovuto alla trasparenza finanziaria della società. Intrum ha uno score ESG di ‘4’ per la trasparenza finanziaria, dovuto soprattutto ai modelli di valutazione dei portafogli crediti da acquisire e alle stime dell’ ERC (estimated remaining collection). Tuttavia, essendo un aspetto caratteristico di tutti i player del settore, ciò ha un’influenza solo moderatamente negativa nelle valutazioni di Fitch.
Il declassamento è dovuto perché Fitch ritiene che il gruppo svedese, leader nel settore dell’acquisto e gestione crediti in Europa, non abbia fatto progressi sufficienti nel corso del 2023 verso l’ obiettivo dichiarato di riduzione dell’indebitamento. La società ora prevede di centrare questo obiettivo solo entro il 2025, termine che è oltre l’orizzonte di prospettiva di Fitch.
Intrum ha una leva finanziaria elevata nonostante mantenga una posizione di rilievo nel mercato europeo del debt buying e servicing. Il gruppo da poco ha però ridisegnato le sue strategie con particolare focus sulla diminuzione degli investimenti in acquisizioni di portafogli NPL, l’uscita dai mercati minori e la dismissione di parte dei portafogli o segmenti di essi.
Queste nuove strategie richiedendo ovviamente meno investimenti e relativo ricorso all’indebitamento dovrebbero sostenere gli sforzi di deleveraging.
Altro punto importante delle nuove politiche riguarda i dividendi. Nel passato sono sempre stati piuttosto elevati influenzando ulteriormente e negativamente la realizzazione degli obiettivi di deleveraging. Nei prossimi esercizi sarà previsto il pagamento dei dividendi solo se il rapporto di leva finanziaria netta sarà a 3,5x o meno.
Infine, la valutazione di Fitch tiene conto di considerazioni legate all‘ESG, con un impatto moderatamente negativo sulla valutazione dovuto alla trasparenza finanziaria della società. Intrum ha uno score ESG di ‘4’ per la trasparenza finanziaria, dovuto soprattutto ai modelli di valutazione dei portafogli crediti da acquisire e alle stime dell’ ERC (estimated remaining collection). Tuttavia, essendo un aspetto caratteristico di tutti i player del settore, ciò ha un’influenza solo moderatamente negativa nelle valutazioni di Fitch.