A luglio, per la prima volta dopo diversi mesi, sono calati i tassi di interesse sui mutui passando dal 4,65% di giugno al 4,58%. Non si arresta, invece, la corsa dei tassi sul credito al consumo che superano il 10%, balzando al 10,48% dal 9% di giugno. E’ quanto attesta Bankitalia nel suo ultimo bollettino “Banche e moneta: serie nazionali“.
In lieve aumento i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie che toccano il 5,09%, nello specifico arrivano al 5,5% per importi fino a 1 milione di euro, mentre si fermano al 4,85% per i nuovi prestiti di importo superiore.
Dall’altro lato, come effetto di mesi di aumenti dei tassi di interesse, continua ad indebolirsi la dinamica del credito erogato all’economia reale. A luglio, infatti, i prestiti al settore privato sono diminuiti del 2,3% sui dodici mesi, accentuando la dinamica di riduzione iniziata ad aprile (-0,5%) e continuata a maggio (-1,1%) e giugno (-1,7%). I prestiti alle famiglie sono calati dello 0,3% (a giugno erano cresciuti dello 0,2% e a gennaio addirittura del +3%) mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 4% (a giugno erano calati del 3,2%). Calano anche i depositi del settore privato che passano dal -4,3% di giugno al -6,5% di luglio, mentre aumenta del 17,5% la raccolta obbligazionaria.
Se da una parte le Associazioni dei consumatori commentano in positivo l’interruzione della corsa al rialzo dei tassi di interesse, dall’altro lato le imprese sono preoccupate per gli effetti che i continui aumenti hanno generato sull’economia reale a partire da “stagnazione ed inflazione, dove quest’ultima è causa diretta delle politiche scellerate della presidente della Bce, Christine Lagarde”. A dichiararlo è il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora che si chiede: “Cosa aspetta la Banca Centrale Europea ad abbassare il costo del denaro e i tassi d’interesse? Giovedì si riunisce il direttivo della Bce: speriamo sia la volta giusta”.
A luglio, per la prima volta dopo diversi mesi, sono calati i tassi di interesse sui mutui passando dal 4,65% di giugno al 4,58%. Non si arresta, invece, la corsa dei tassi sul credito al consumo che superano il 10%, balzando al 10,48% dal 9% di giugno. E’ quanto attesta Bankitalia nel suo ultimo bollettino “Banche e moneta: serie nazionali“.
In lieve aumento i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie che toccano il 5,09%, nello specifico arrivano al 5,5% per importi fino a 1 milione di euro, mentre si fermano al 4,85% per i nuovi prestiti di importo superiore.
Dall’altro lato, come effetto di mesi di aumenti dei tassi di interesse, continua ad indebolirsi la dinamica del credito erogato all’economia reale. A luglio, infatti, i prestiti al settore privato sono diminuiti del 2,3% sui dodici mesi, accentuando la dinamica di riduzione iniziata ad aprile (-0,5%) e continuata a maggio (-1,1%) e giugno (-1,7%). I prestiti alle famiglie sono calati dello 0,3% (a giugno erano cresciuti dello 0,2% e a gennaio addirittura del +3%) mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 4% (a giugno erano calati del 3,2%). Calano anche i depositi del settore privato che passano dal -4,3% di giugno al -6,5% di luglio, mentre aumenta del 17,5% la raccolta obbligazionaria.
Se da una parte le Associazioni dei consumatori commentano in positivo l’interruzione della corsa al rialzo dei tassi di interesse, dall’altro lato le imprese sono preoccupate per gli effetti che i continui aumenti hanno generato sull’economia reale a partire da “stagnazione ed inflazione, dove quest’ultima è causa diretta delle politiche scellerate della presidente della Bce, Christine Lagarde”. A dichiararlo è il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora che si chiede: “Cosa aspetta la Banca Centrale Europea ad abbassare il costo del denaro e i tassi d’interesse? Giovedì si riunisce il direttivo della Bce: speriamo sia la volta giusta”.