Intervista ad Antonio Cataneo, Country Manager di Axactor Italy
Il 2022 è stato un anno importante e di crescita per Axactor, in che direzione si sta muovendo l’Azienda nel 2023 e quali sono le prospettive per il futuro?
A.C. Il 2022 è stato il miglior anno nella storia del Gruppo Axactor e sicuramente un punto di svolta per la country Italia. Con Gross Revenues pari a oltre 42 milioni di Euro, in aumento del 44% rispetto all’anno precedente, abbiamo chiuso un anno di grande crescita e consolidamento sul mercato nazionale, a cui hanno contribuito in maniera determinante anche le numerose partnership con società leader nel credito al consumo, con primari Istituti bancari italiani e special servicer. Siamo ormai una realtà consolidata sia nel mercato NPL che in quello del servicing, un partner in grado di accompagnare Banche ed Istituti Finanziari lungo tutto il ciclo di vita di gestione e valorizzazione del credito in sofferenza. Nel 2023 intendiamo proseguire nella stessa direzione continuando ad investire e a consolidare la nostra presenza sul mercato italiano all’insegna di un modello di business equilibrato e sostenibile.
Quali sono i prossimi obiettivi e traguardi che vi ponete per proseguire il percorso di crescita?
A.C. In un mercato che secondo le previsioni manterrà volumi elevati anche nel 2023-2024 e in cui Axactor è uno dei player di riferimento, il nostro obiettivo è proseguire il percorso di crescita con un approccio sostenibile, per accompagnare Banche e Società Finanziarie lungo tutto il ciclo del credito. In linea con il piano di sviluppo di Axactor, che già dal 2021 con l’acquisizione di C.R. Service mira a diversificare le linee di business, tra gli obiettivi che ci siamo posti vi sono l’incremento del numero di clienti e la realizzazione di nuove partnership strategiche con i primari Istituti Finanziari. Un esempio in tal senso è l’accordo appena concluso con Findomestic per l’acquisizione di un portafoglio NPL Retail Consumer Unsecured che rientra nel quadro di una più ampia partnership già avviata da alcuni trimestri e che continua a rinnovarsi.
In prospettiva, in coerenza con le linee strategiche definite dal piano industriale di Gruppo e redatte in considerazione dello scenario macroeconomico attuale, Axactor in Italia continuerà a operare per sviluppare appieno il potenziale di entrambe le linee di business.
Tra inflazione, aumento dei tassi e importanti interventi legislativi che prospettano la nascita di un mercato unico a livello europeo per originator bancari e finanziari, credit servicer e debt buyer, quali sono a suo avviso i macro-trend del settore e le possibili evoluzioni?
A.C. Lo scenario economico, con la combinazione di alta inflazione e scarsa crescita, presenta oggettivi elementi di criticità; la crisi geopolitica, insieme all’ormai consolidato trend al rialzo dei tassi d’interesse, ha inoltre determinato una generale revisione degli outlook macroeconomici a livello internazionale. Il 2023 sarà dunque un anno cruciale, per l’intera filiera del credito, per valutare gli effetti concreti delle dinamiche inflazionistiche, dell’aumento dei tassi e del costo del funding sul matching fra domanda ed offerta nella compravendita di NPE. Dovremo inoltre studiare attentamente il possibile effetto combinato di questi fattori sulla generale propensione al pagamento dei nostri clienti/debitori.
In qualità di investitori e servicer abbiamo una visione a 360° del settore. Da investitori riteniamo che la forza del nostro sistema economico-produttivo e lo scarso indebitamento degli italiani, se comparato ai valori medi europei, siano due ottime difese rispetto all’inasprimento della politica monetaria e alle sue possibili conseguenze nel medio-lungo periodo. I tassi di default cresceranno inevitabilmente nel 2023 e 2024, ma in modo più contenuto rispetto alle stime di qualche mese fa. In qualità di servicer, invece, siamo convinti che investire nell’ottimizzazione dei processi coniugando scala ed efficienza sia la sfida a cui far fronte nel prossimo futuro. La gestione efficiente e proattiva di stage 2 e UTP è la migliore garanzia che l’NPE ratio del sistema bancario rimanga su livelli fisiologici; in questo contesto originator, investitori e servicer sono stakeholder legati da un comune processo di creazione di valore.
ARTICOLO PUBBLIREDAZIONALE
Intervista ad Antonio Cataneo, Country Manager di Axactor Italy
Il 2022 è stato un anno importante e di crescita per Axactor, in che direzione si sta muovendo l’Azienda nel 2023 e quali sono le prospettive per il futuro?
A.C. Il 2022 è stato il miglior anno nella storia del Gruppo Axactor e sicuramente un punto di svolta per la country Italia. Con Gross Revenues pari a oltre 42 milioni di Euro, in aumento del 44% rispetto all’anno precedente, abbiamo chiuso un anno di grande crescita e consolidamento sul mercato nazionale, a cui hanno contribuito in maniera determinante anche le numerose partnership con società leader nel credito al consumo, con primari Istituti bancari italiani e special servicer. Siamo ormai una realtà consolidata sia nel mercato NPL che in quello del servicing, un partner in grado di accompagnare Banche ed Istituti Finanziari lungo tutto il ciclo di vita di gestione e valorizzazione del credito in sofferenza. Nel 2023 intendiamo proseguire nella stessa direzione continuando ad investire e a consolidare la nostra presenza sul mercato italiano all’insegna di un modello di business equilibrato e sostenibile.
Quali sono i prossimi obiettivi e traguardi che vi ponete per proseguire il percorso di crescita?
A.C. In un mercato che secondo le previsioni manterrà volumi elevati anche nel 2023-2024 e in cui Axactor è uno dei player di riferimento, il nostro obiettivo è proseguire il percorso di crescita con un approccio sostenibile, per accompagnare Banche e Società Finanziarie lungo tutto il ciclo del credito. In linea con il piano di sviluppo di Axactor, che già dal 2021 con l’acquisizione di C.R. Service mira a diversificare le linee di business, tra gli obiettivi che ci siamo posti vi sono l’incremento del numero di clienti e la realizzazione di nuove partnership strategiche con i primari Istituti Finanziari. Un esempio in tal senso è l’accordo appena concluso con Findomestic per l’acquisizione di un portafoglio NPL Retail Consumer Unsecured che rientra nel quadro di una più ampia partnership già avviata da alcuni trimestri e che continua a rinnovarsi.
In prospettiva, in coerenza con le linee strategiche definite dal piano industriale di Gruppo e redatte in considerazione dello scenario macroeconomico attuale, Axactor in Italia continuerà a operare per sviluppare appieno il potenziale di entrambe le linee di business.
Tra inflazione, aumento dei tassi e importanti interventi legislativi che prospettano la nascita di un mercato unico a livello europeo per originator bancari e finanziari, credit servicer e debt buyer, quali sono a suo avviso i macro-trend del settore e le possibili evoluzioni?
A.C. Lo scenario economico, con la combinazione di alta inflazione e scarsa crescita, presenta oggettivi elementi di criticità; la crisi geopolitica, insieme all’ormai consolidato trend al rialzo dei tassi d’interesse, ha inoltre determinato una generale revisione degli outlook macroeconomici a livello internazionale. Il 2023 sarà dunque un anno cruciale, per l’intera filiera del credito, per valutare gli effetti concreti delle dinamiche inflazionistiche, dell’aumento dei tassi e del costo del funding sul matching fra domanda ed offerta nella compravendita di NPE. Dovremo inoltre studiare attentamente il possibile effetto combinato di questi fattori sulla generale propensione al pagamento dei nostri clienti/debitori.
In qualità di investitori e servicer abbiamo una visione a 360° del settore. Da investitori riteniamo che la forza del nostro sistema economico-produttivo e lo scarso indebitamento degli italiani, se comparato ai valori medi europei, siano due ottime difese rispetto all’inasprimento della politica monetaria e alle sue possibili conseguenze nel medio-lungo periodo. I tassi di default cresceranno inevitabilmente nel 2023 e 2024, ma in modo più contenuto rispetto alle stime di qualche mese fa. In qualità di servicer, invece, siamo convinti che investire nell’ottimizzazione dei processi coniugando scala ed efficienza sia la sfida a cui far fronte nel prossimo futuro. La gestione efficiente e proattiva di stage 2 e UTP è la migliore garanzia che l’NPE ratio del sistema bancario rimanga su livelli fisiologici; in questo contesto originator, investitori e servicer sono stakeholder legati da un comune processo di creazione di valore.
ARTICOLO PUBBLIREDAZIONALE