Ci fa una panoramica attuale sul mondo NPL?
L’attuale mondo degli NPL si compone di due grandi direttrici rappresentati dai crediti garantiti, i cosiddetti secured, e i crediti non garantiti, ovvero gli unsecured. Iscc nasce proprio con l’obiettivo di sviluppare una metodologia nuova di approccio per la gestione degli small ticket nell’ambito degli unsecured, costituiti da posizioni che vanno da mille a 30-40mila euro. Si tratta di portafogli molto vasti e complessi, la cui gestione richiede personale specializzato ad hoc. Acquistiamo questi crediti sul secondo mercato da veicoli o altri operatori che le hanno già in parte lavorati, riuscendo a fare una valutazione più puntuale e approfondita grazie alle tecnologie e al know-how che abbiamo ereditato dal Gruppo Conafi. Iscc, infatti, nasce nel 2019 come spinoff per il recupero crediti della Conafi e in questi anni ha adattato al mondo NPL tutta l’expertise del Gruppo. Dalla costituzione ad oggi ISCC ha acquistato più di 800 milioni di crediti per oltre 100mila posizioni. La nostra particolarità è quella di gestire tutte le fasi del processo internamente, grazie ad una struttura di phone collection interna e ad una partecipazione al 33% in una società tra avvocati, la Lawyers sta, che ha più di 250 studi legali sparsi su tutto il territorio italiano, che ci supporta nel recupero giudiziale. La volontà di internalizzare risponde sia ad una necessità strategica sia ad un’attenzione che abbiamo fin dall’inizio verso un approccio etico al recupero crediti. Crediamo, infatti, che il debitore possa essere accompagnato nel processo di ritorno in bonis con vantaggi per entrambe le parti: nel mercato dei crediti unsecured, infatti, spesso incontriamo debitori che non hanno la possibilità di accedere al credito da diversi anni e noi puntiamo a rendere queste persone nuovamente bancabili per dargli la possibilità di tornare ad essere attivi.
Come si inserisce ISCC Fintech nel settore creditizio? Qual è il modello operativo che avete messo in piedi?
Il lato Fintech è uno dei lati fondamentali dell’azienda. Come dicevo prima abbiamo ereditato dal gruppo Conafi tecnologie che erano state sviluppate nel corso dei precedenti 30 anni grazie ad investimenti importanti e le abbiamo adattate al mondo del credito per poter essere più efficaci ed efficienti in tutte le fasi del processo, da quelle iniziali di analisi dei portafogli a quelle finali del recupero. Tutto il lavoro passa da una piattaforma proprietaria grazie alla quale riusciamo a massimizzare i risultati, riducendo tempi e costi. Questa tecnologia, nella quale investiamo costantemente, rappresenta un unicum in questo settore ed è uno strumento senza il quale non sarebbe possibile gestire un numero elevato di posizioni di piccolo taglio che richiedono una lavorazione puntuale. che senza la tecnologia sarebbe anti economica. Questa accompagna tutto il percorso di recupero dall’inizio alla fine. Sono posizioni poco remunerative la cui lavorazione, senza un supporto tecnologico simile, diventa antieconomica. Noi ci posizioniamo proprio in questo punto del mercato, come operatori specializzati a supporto dei player che non possono permettersi di gestire questo tipo di portafogli.
Prima ha parlato dell’importanza di un approccio etico e sociale nelle attività di recupero crediti. Ci descrive in breve l’idea alla base del progetto Valore&Valori?
Il progetto nasce dalla consapevolezza, che abbiamo sviluppato in questi anni di lavoro, rispetto all’importanza sempre crescente di applicare un approccio ESG al settore creditizio. Ad oggi, nonostante la nostra capacità di lavorazione di masse importanti di crediti piuttosto critici, non abbiamo mai ricevuto un reclamo grazie proprio alla formazione che hanno ricevuto tutti i nostri operatori, dalla phone collection in giù, e che è basata proprio sul nostro codice etico. Recentemente abbiamo pensato di tradurre questa logica in un progetto innovativo che si compone di due grandi elementi: da una parte la nostra capacità di estrarre “Valore” da posizioni complesse e svalutate, dall’altra il nostro orizzonte di valori che considera il debitore una risorsa ed instaura con lui, fin dalle prime comunicazioni, un rapporto colloquiale che punta a fargli comprendere l’importanza del tornare in bonis, onorando quelle che sono le sue obbligazioni, senza pesare toppo sul suo bilancio familiare. Il modus operandi con cui approcciamo il debitore è molto diverso da quello tradizionale ed ha come missione il recupero etico dei crediti. Stiamo proponendo questo progetto anche all’esterno con l’intento di fornire un servizio ESG compliance e stiamo già avendo un riscontro molto positivo, registrando un interesse crescente dalle controparti, alla luce dell’importanza che la tematica ESG sta acquisendo nel settore, diventando un discrimine nelle scelte di investimento. Fin’ora l’approccio etico era rivolto quasi esclusivamente alla fase iniziale del credito, mentre noi la stiamo estendendo a tutto il processo, fino alla fase finale del recupero, cercando di trovare una soluzione che vada bene per entrambe le parti, caratterizzate da sempre da interessi contrastanti. Noi puntiamo a mettere il debitore in condizioni di rientrare dal suo debito, nell’interesse del creditore, ma soprattutto nel suo stesso interesse.
ARTICOLO PUBBLIREDAZIONALE
Ci fa una panoramica attuale sul mondo NPL?
L’attuale mondo degli NPL si compone di due grandi direttrici rappresentati dai crediti garantiti, i cosiddetti secured, e i crediti non garantiti, ovvero gli unsecured. Iscc nasce proprio con l’obiettivo di sviluppare una metodologia nuova di approccio per la gestione degli small ticket nell’ambito degli unsecured, costituiti da posizioni che vanno da mille a 30-40mila euro. Si tratta di portafogli molto vasti e complessi, la cui gestione richiede personale specializzato ad hoc. Acquistiamo questi crediti sul secondo mercato da veicoli o altri operatori che le hanno già in parte lavorati, riuscendo a fare una valutazione più puntuale e approfondita grazie alle tecnologie e al know-how che abbiamo ereditato dal Gruppo Conafi. Iscc, infatti, nasce nel 2019 come spinoff per il recupero crediti della Conafi e in questi anni ha adattato al mondo NPL tutta l’expertise del Gruppo. Dalla costituzione ad oggi ISCC ha acquistato più di 800 milioni di crediti per oltre 100mila posizioni. La nostra particolarità è quella di gestire tutte le fasi del processo internamente, grazie ad una struttura di phone collection interna e ad una partecipazione al 33% in una società tra avvocati, la Lawyers sta, che ha più di 250 studi legali sparsi su tutto il territorio italiano, che ci supporta nel recupero giudiziale. La volontà di internalizzare risponde sia ad una necessità strategica sia ad un’attenzione che abbiamo fin dall’inizio verso un approccio etico al recupero crediti. Crediamo, infatti, che il debitore possa essere accompagnato nel processo di ritorno in bonis con vantaggi per entrambe le parti: nel mercato dei crediti unsecured, infatti, spesso incontriamo debitori che non hanno la possibilità di accedere al credito da diversi anni e noi puntiamo a rendere queste persone nuovamente bancabili per dargli la possibilità di tornare ad essere attivi.
Come si inserisce ISCC Fintech nel settore creditizio? Qual è il modello operativo che avete messo in piedi?
Il lato Fintech è uno dei lati fondamentali dell’azienda. Come dicevo prima abbiamo ereditato dal gruppo Conafi tecnologie che erano state sviluppate nel corso dei precedenti 30 anni grazie ad investimenti importanti e le abbiamo adattate al mondo del credito per poter essere più efficaci ed efficienti in tutte le fasi del processo, da quelle iniziali di analisi dei portafogli a quelle finali del recupero. Tutto il lavoro passa da una piattaforma proprietaria grazie alla quale riusciamo a massimizzare i risultati, riducendo tempi e costi. Questa tecnologia, nella quale investiamo costantemente, rappresenta un unicum in questo settore ed è uno strumento senza il quale non sarebbe possibile gestire un numero elevato di posizioni di piccolo taglio che richiedono una lavorazione puntuale. che senza la tecnologia sarebbe anti economica. Questa accompagna tutto il percorso di recupero dall’inizio alla fine. Sono posizioni poco remunerative la cui lavorazione, senza un supporto tecnologico simile, diventa antieconomica. Noi ci posizioniamo proprio in questo punto del mercato, come operatori specializzati a supporto dei player che non possono permettersi di gestire questo tipo di portafogli.
Prima ha parlato dell’importanza di un approccio etico e sociale nelle attività di recupero crediti. Ci descrive in breve l’idea alla base del progetto Valore&Valori?
Il progetto nasce dalla consapevolezza, che abbiamo sviluppato in questi anni di lavoro, rispetto all’importanza sempre crescente di applicare un approccio ESG al settore creditizio. Ad oggi, nonostante la nostra capacità di lavorazione di masse importanti di crediti piuttosto critici, non abbiamo mai ricevuto un reclamo grazie proprio alla formazione che hanno ricevuto tutti i nostri operatori, dalla phone collection in giù, e che è basata proprio sul nostro codice etico. Recentemente abbiamo pensato di tradurre questa logica in un progetto innovativo che si compone di due grandi elementi: da una parte la nostra capacità di estrarre “Valore” da posizioni complesse e svalutate, dall’altra il nostro orizzonte di valori che considera il debitore una risorsa ed instaura con lui, fin dalle prime comunicazioni, un rapporto colloquiale che punta a fargli comprendere l’importanza del tornare in bonis, onorando quelle che sono le sue obbligazioni, senza pesare toppo sul suo bilancio familiare. Il modus operandi con cui approcciamo il debitore è molto diverso da quello tradizionale ed ha come missione il recupero etico dei crediti. Stiamo proponendo questo progetto anche all’esterno con l’intento di fornire un servizio ESG compliance e stiamo già avendo un riscontro molto positivo, registrando un interesse crescente dalle controparti, alla luce dell’importanza che la tematica ESG sta acquisendo nel settore, diventando un discrimine nelle scelte di investimento. Fin’ora l’approccio etico era rivolto quasi esclusivamente alla fase iniziale del credito, mentre noi la stiamo estendendo a tutto il processo, fino alla fase finale del recupero, cercando di trovare una soluzione che vada bene per entrambe le parti, caratterizzate da sempre da interessi contrastanti. Noi puntiamo a mettere il debitore in condizioni di rientrare dal suo debito, nell’interesse del creditore, ma soprattutto nel suo stesso interesse.
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