I Lussemburgo avvia l’iter legislativo per il recepimento entro i termini previsti dalla Direttiva UE 2167/21 fissati al 29 dicembre 2023 per l’applicazione della nuova regolamentazione sui credit servicer.
La nuova normativa prevede interventi sul Codice del Consumo soprattutto in merito alle comunicazione da effettuare ai clienti e la creazione di una nuova categoria nel settore PFS (Professional of the Financial Sector) denominata “Credit Servicer”. L’iscrizione sarà subordinata all’autorizzazione da parte della commissione di sorveglianza del settore finanziario (CSSF) e prevederà requisiti in termini di capitale minimo, struttura azionaria e governance. In caso il credit servicer opterà anche per la gestione dei flussi finanziari dei propri clienti saranno prevista ulteriori regole sulla segregazione dei fondi. Sarò previsto un rigido controllo da parte dell’autorità con sanzioni fino a 5 Milioni di euro o fino al 10% del fatturato e revoca dell’autorizzazione in caso di violazioni. Per le imprese che già svolgono l’attività possono proseguire in attesa di essere anch’esse autorizzate fino a fine giugno 2024.
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I Lussemburgo avvia l’iter legislativo per il recepimento entro i termini previsti dalla Direttiva UE 2167/21 fissati al 29 dicembre 2023 per l’applicazione della nuova regolamentazione sui credit servicer.
La nuova normativa prevede interventi sul Codice del Consumo soprattutto in merito alle comunicazione da effettuare ai clienti e la creazione di una nuova categoria nel settore PFS (Professional of the Financial Sector) denominata “Credit Servicer”. L’iscrizione sarà subordinata all’autorizzazione da parte della commissione di sorveglianza del settore finanziario (CSSF) e prevederà requisiti in termini di capitale minimo, struttura azionaria e governance. In caso il credit servicer opterà anche per la gestione dei flussi finanziari dei propri clienti saranno prevista ulteriori regole sulla segregazione dei fondi. Sarò previsto un rigido controllo da parte dell’autorità con sanzioni fino a 5 Milioni di euro o fino al 10% del fatturato e revoca dell’autorizzazione in caso di violazioni. Per le imprese che già svolgono l’attività possono proseguire in attesa di essere anch’esse autorizzate fino a fine giugno 2024.
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