Il gruppo Fire ha reso noto i risultati di bilancio del 2022 approvando insieme al bilancio consolidato anche il bilancio di responsabilità per lo scorso anno sottoposto a revisione volontaria da parte di PricewaterhouseCoopers.
Il 2022 ha confermato il trend di crescita del Gruppo registrato nel precedente esercizio, con particolare riferimento al settore del credit management che, grazie alla spinta dei vari comparti di operatività, ha permesso di raggiungere risultati importanti dal punto di vista della redditività.
I ricavi consolidati al 31 dicembre 2021 hanno raggiunto i 59 milioni di euro , con un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente. L’EBITDA è cresciuto del 21% sul 2021 superando il target previsto dal Budget 2022 attestandosi a 9,7 milioni di euro, pari al 16,5% dei ricavi. L’utile netto ha raggiunto 5,2 milioni in crescita del 40% rispetto all’anno precedente.
Questi risultati hanno portato il Gruppo a consolidare ulteriormente la struttura patrimoniale e finanziaria determinando un miglioramento della propria PFN al 31 dicembre 2022 positiva per 5,3 milioni di euro.
Gli Asset Under Management (AUM) a fine 2022 sono rimasti sostanzialmente stabili a 19 miliardi di euro con circa 3,5 milioni di posizioni gestite, coprendo le diverse asset class (i.e. secured, unsecured, ecc.) e i diversi settori di attività (settore bancario, finanziario, commerciale e delle utilities).
Un’efficace gestione delle spese, investimenti per efficientare la macchina operativa e un core business orientato verso attività a più alta marginalità, sono stati quei driver di crescita che hanno portato al progressivo aumento nell’ultimo quinquennio di tutti gli indicatori di performance aziendali: ricavi con un CAGR del 6% (da 46,6 milioni del 2018 a 58,9 milioni del 2022), EBITDA con un CAGR del 23% (da 4,2 milioni del 2018 a 9,7 milioni del 2022) ed EBIT con un CAGR del 32% (da 2,6 milioni del 2018 a 7,8 milioni del 2022).
Sergio Bommarito, Executive Chairman e CEO del Gruppo, ha commentato : “Il 2022, anno in cui abbiamo celebrato i nostri primi 30 anni, è stato un anno importante dal punto di vista della profittabilità, con ricavi e marginalità che sono in miglioramento rispetto ai progressi già registrati nel 2021. Abbiamo continuato ad investire in persone, tecnologia e ricerca e, in maniera crescente, in sostenibilità. A supporto della nostra competitività sul mercato e per migliorare la qualità del servizio offerto ai nostri clienti, nel corso dell’anno abbiamo dato seguito ai piani di investimento tecnologico e rafforzato il nostro ruolo di servinvestor negli acquisti diretti di portafogli NPE, continuando ad integrare gli obiettivi di business a quelli di sostenibilità che dal 2006 rendicontiamo ai nostri stakeholder”.
Il gruppo Fire ha reso noto i risultati di bilancio del 2022 approvando insieme al bilancio consolidato anche il bilancio di responsabilità per lo scorso anno sottoposto a revisione volontaria da parte di PricewaterhouseCoopers.
Il 2022 ha confermato il trend di crescita del Gruppo registrato nel precedente esercizio, con particolare riferimento al settore del credit management che, grazie alla spinta dei vari comparti di operatività, ha permesso di raggiungere risultati importanti dal punto di vista della redditività.
I ricavi consolidati al 31 dicembre 2021 hanno raggiunto i 59 milioni di euro , con un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente. L’EBITDA è cresciuto del 21% sul 2021 superando il target previsto dal Budget 2022 attestandosi a 9,7 milioni di euro, pari al 16,5% dei ricavi. L’utile netto ha raggiunto 5,2 milioni in crescita del 40% rispetto all’anno precedente.
Questi risultati hanno portato il Gruppo a consolidare ulteriormente la struttura patrimoniale e finanziaria determinando un miglioramento della propria PFN al 31 dicembre 2022 positiva per 5,3 milioni di euro.
Gli Asset Under Management (AUM) a fine 2022 sono rimasti sostanzialmente stabili a 19 miliardi di euro con circa 3,5 milioni di posizioni gestite, coprendo le diverse asset class (i.e. secured, unsecured, ecc.) e i diversi settori di attività (settore bancario, finanziario, commerciale e delle utilities).
Un’efficace gestione delle spese, investimenti per efficientare la macchina operativa e un core business orientato verso attività a più alta marginalità, sono stati quei driver di crescita che hanno portato al progressivo aumento nell’ultimo quinquennio di tutti gli indicatori di performance aziendali: ricavi con un CAGR del 6% (da 46,6 milioni del 2018 a 58,9 milioni del 2022), EBITDA con un CAGR del 23% (da 4,2 milioni del 2018 a 9,7 milioni del 2022) ed EBIT con un CAGR del 32% (da 2,6 milioni del 2018 a 7,8 milioni del 2022).
Sergio Bommarito, Executive Chairman e CEO del Gruppo, ha commentato : “Il 2022, anno in cui abbiamo celebrato i nostri primi 30 anni, è stato un anno importante dal punto di vista della profittabilità, con ricavi e marginalità che sono in miglioramento rispetto ai progressi già registrati nel 2021. Abbiamo continuato ad investire in persone, tecnologia e ricerca e, in maniera crescente, in sostenibilità. A supporto della nostra competitività sul mercato e per migliorare la qualità del servizio offerto ai nostri clienti, nel corso dell’anno abbiamo dato seguito ai piani di investimento tecnologico e rafforzato il nostro ruolo di servinvestor negli acquisti diretti di portafogli NPE, continuando ad integrare gli obiettivi di business a quelli di sostenibilità che dal 2006 rendicontiamo ai nostri stakeholder”.