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Tassi di interesse, la Bce conferma la linea dura sui rialzi anche dopo marzo

L’inflazione è «un mostro da abbattere». Un aumento dei tassi di interesse della Bce di 50 punti base nella riunione del 16 marzo è quindi «molto molto probabile», ha dichiarato domenica 5 marzo la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, in un’intervista al gruppo di media spagnolo Vocento, sottolineando che c’è ancora molto lavoro da fare ed è dunque presto per «dichiarare vittoria». «L’obiettivo», ha specificato la presidente, «non è di certo distruggere l’economia».

I mutui? Lagarde: le banche li rinegozino

Parlando dei disagi di consumatori e famiglie che si ritrovano a dover fare i conti con prezzi più alti, la presidente ha fatto un inciso sui mutui. Per tutti coloro che hanno un mutuo variabile, Lagarde si è detta «certa che molte banche sono pronte a rinegoziare» i mutui «per alleggerire nel tempo l’onere per le famiglie». È nel «loro interesse» farlo, ha spiegato, «perché sanno che quando l’inflazione sarà sotto controllo, i tassi di interesse alla fine scenderanno. E non vogliono crediti non pagati nei loro bilanci».

«L’inflazione complessiva è scesa negli ultimi mesi e continuerà a scendere nei prossimi mesi», ha rassicurato il numero uno del board Bce, ricordando però che «l’inflazione di fondo, che nell’area dell’euro esclude l’energia e gli alimenti, è troppo alta. La strada da seguire è chiara: dobbiamo continuare a prendere le misure necessarie per riportare l’inflazione al 2%. E lo faremo».

Per il capo economista Lane altri rialzi dei tassi dopo marzo

A farle eco a inizio settimana sono stati due dei membri del Comitato esecutivo. Il capo economista della Bce, Philip Lane, ha fatto un passo ulteriore nel suo discorso a Dublino, sottolineando che dopo il rialzo di marzo (a cui faceva riferimento Lagarde) si dovrà continuare ad alzare i tassi di interesse. «Le informazioni attuali sulle pressioni inflazionistiche sottostanti suggeriscono che sarà appropriato alzare ulteriormente i tassi dopo la nostra riunione di marzo», ha precisato il capo economista.

«Anche se c’è stata una chiara inversione di tendenza nell’inflazione energetica e ci sono alcuni segnali di decelerazione per l’inflazione dei prodotti alimentari, lo slancio dell’inflazione core non è diminuito», ha spiegato Lane, sottolineando che «lo slancio nella categoria dei beni rimane forte». Dopo i dati sull’inflazione della zona euro della scorsa settimana e il dato sulla componente di fondo a livelli record (5,6%) molti analisti hanno iniziato a prevedere un rialzo simile a quello di marzo anche nella successiva riunione di maggio. I commenti di Lane, uno dei membri più colomba del board, sembrano suggerire che Francoforte è già d’accordo sui passi da compiere dopo il 16 marzo.

Holzmann: Bce metta in campo quattro rialzi da 50 punti 

Più dura e, ovviamente, più da falco la linea dettata dal governatore della banca centrale austriaca, Robert Holzmann, in un’intervista al quotidiano…

 

Autore: Rossella Savojardo

Fonte: Milano Finanza