Lo Studio Pagamenti, ricerca periodica elaborata da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nella business information, nell’edizione aggiornata a dicembre ha evidenziato un peggioramento congiunturale della puntualità dei pagamenti, che dal Q1 2020 si era mostrata in crescita ad ogni rilevazione trimestrale: alla fine del 2022 l’incidenza dei pagamenti puntuali sul totale si attestava al 40,4%, in lieve calo rispetto al terzo trimestre del 2022 (40,7%) ma in recupero sul 2020 (35,7%).
L’incidenza dei pagamenti in grave ritardo (oltre i 30 giorni dalla scadenza) si mantiene stabile a quota 9,1%, confermandosi significativamente migliore del 2020 (12,8%).
Il confronto tendenziale, mostra nell’ultimo trimestre del 2022 un miglioramento
della qualità dei pagamenti sia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente,
che rispetto al primo trimestre del 2019, pre-covid. I pagamenti puntuali crescono infatti di 16 bps rispetto al quarto trimestre del 2021 e di 57 bps rispetto al 2019.
Quanto alle dimensioni delle imprese coinvolte dallo studio, le micro imprese confermano una performance positiva nella classe di pagamento alla scadenza con una concentrazione del 41,9%, ma registrano anche un maggiore livello di ritardi gravi (10%) rispetto alla media, in linea con il trimestre precedente.
“Il 2022 ha rappresentato una ripresa di tutti i settori dopo la crisi pandemica, anche per quei comparti che erano stati più impattati. Il tema della cassa risulterà cruciale per le imprese italiane nel 2023 che sarà l’anno chiave per valutare l’effettiva stabilità dell’economia reale del nostro Paese considerati anche gli eventi macroeconomici a cui stiamo assistendo – come l’inflazione e l’aumento del prezzo delle materie prime – che rappresentano ancora sfide cruciali per le nostre imprese“– sottolinea il CEO di CRIBIS Marco Preti
Lo Studio Pagamenti, ricerca periodica elaborata da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nella business information, nell’edizione aggiornata a dicembre ha evidenziato un peggioramento congiunturale della puntualità dei pagamenti, che dal Q1 2020 si era mostrata in crescita ad ogni rilevazione trimestrale: alla fine del 2022 l’incidenza dei pagamenti puntuali sul totale si attestava al 40,4%, in lieve calo rispetto al terzo trimestre del 2022 (40,7%) ma in recupero sul 2020 (35,7%).
L’incidenza dei pagamenti in grave ritardo (oltre i 30 giorni dalla scadenza) si mantiene stabile a quota 9,1%, confermandosi significativamente migliore del 2020 (12,8%).
Il confronto tendenziale, mostra nell’ultimo trimestre del 2022 un miglioramento
della qualità dei pagamenti sia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente,
che rispetto al primo trimestre del 2019, pre-covid. I pagamenti puntuali crescono infatti di 16 bps rispetto al quarto trimestre del 2021 e di 57 bps rispetto al 2019.
Quanto alle dimensioni delle imprese coinvolte dallo studio, le micro imprese confermano una performance positiva nella classe di pagamento alla scadenza con una concentrazione del 41,9%, ma registrano anche un maggiore livello di ritardi gravi (10%) rispetto alla media, in linea con il trimestre precedente.
“Il 2022 ha rappresentato una ripresa di tutti i settori dopo la crisi pandemica, anche per quei comparti che erano stati più impattati. Il tema della cassa risulterà cruciale per le imprese italiane nel 2023 che sarà l’anno chiave per valutare l’effettiva stabilità dell’economia reale del nostro Paese considerati anche gli eventi macroeconomici a cui stiamo assistendo – come l’inflazione e l’aumento del prezzo delle materie prime – che rappresentano ancora sfide cruciali per le nostre imprese“– sottolinea il CEO di CRIBIS Marco Preti