Grazie ad una partnership tra Credit Village e Crif le aziende che partecipano all’European Credit Challenge potranno ottenere il self assessment e la valutazione ESG, il primo dei KPI valutati dalla challenge.
Adottare politiche sostenibili è oggi sempre più una priorità per le aziende del settore del credito, affinché si possa ambire ad un modello di business costante e duraturo nel tempo. È per questo che i criteri ESG sono il primo dei 5 KPI su cui Credit Village misurerà lo score delle aziende che partecipano all’European Credit Challenge, la prima (e unica) competizione europea per i campioni della gestione e tutela del credito, che è partita ufficialmente l’autunno scorso.
I criteri ESG rappresentano un approccio alla conoscenza e all’analisi delle aziende sempre più utilizzato nel mondo finanziario come la piattaforma di valutazione della sostenibilità degli investimenti e come valutazione delle performance delle imprese, unitamente ai parametri economici tradizionali. Per offrire un supporto alle aziende che vogliono rendere visibile sul mercato il proprio impegno in ottica sostenibile e partecipare all’European Credit Challenge, Credit Village e Crif hanno sottoscritto una partnership che consentirà di eseguire un self assessment tramite Synesgy, la prima piattaforma per la valutazione della sostenibilità ESG delle supply chain, e di misurarne le proprie performance relativamente al loro impatto Ambientale, Sociale e di Governance.
“Siamo particolarmente orgogliosi di questa collaborazione con un primario gruppo come Crif che, oltretutto, consentirà di semplificare la vita a quanti concorreranno alla Challenge che ancora non conoscono le loro performance ESG” ha dichiarato Gianpaolo Luzzi, Direttore Editoriale di Credit Village Magazine, tra gli ideatori dell’ECC Challenge.
“La sostenibilità è il futuro nella valutazione dell’aziende ed è un tema su cui gli operatori di tutti i settori devono ormai confrontarsi” commenta Marco Preti, General Manager CRIF. “Per questo siamo contenti di partecipare all’European Credit Challenge come partner tecnico in tema di performance ESG. La partecipazione ci consente infatti di fare cultura su queste tematiche anche tra le aziende che operano nel settore del credito e aiutarle in modo concreto nel percorso di transizione verso la sostenibilità”.
L’obiettivo principale dell’ECC è quello di far emergere tutti i campioni, anche quelli meno in vista e più defilati, del settore della gestione e tutela del credito. Per fare questo Credit Village ha deciso di escludere dalla valutazione i KPI quantitativi bilancistici, quali fatturato, EBITDA, etc. perché oltre che già evidenti a tutti in documenti pubblici, non racchiudono tutto il valore (molto più complesso) di un’azienda. Sono stati, invece, individuati KPI altrettanto oggettivi e trasparenti, ma di ordine qualitativo, che dovrebbero essere anch’essi alla base della valutazione di un committente per scegliere tra più fornitori.
In particolare, i KPI che vengono presi in considerazione nell’ECC sono:
- ESG: sostenibilità (Enviroment, Social, Governance)
- Performances
- Compliance and Certifications
- Posizionamento brand
- Tech and innovation tools
Una volta all’anno l’ECC Committee, Comitato composto dalle principali personalità del settore, si riunisce per conteggiare lo score, espresso in globi e stelle, che le aziende partecipanti hanno ottenuto nei diversi KPI e designa i vincitori che vengono poi proclamati durante la cena di gala che precede il CvDay di novembre .
Grazie ad una partnership tra Credit Village e Crif le aziende che partecipano all’European Credit Challenge potranno ottenere il self assessment e la valutazione ESG, il primo dei KPI valutati dalla challenge.
Adottare politiche sostenibili è oggi sempre più una priorità per le aziende del settore del credito, affinché si possa ambire ad un modello di business costante e duraturo nel tempo. È per questo che i criteri ESG sono il primo dei 5 KPI su cui Credit Village misurerà lo score delle aziende che partecipano all’European Credit Challenge, la prima (e unica) competizione europea per i campioni della gestione e tutela del credito, che è partita ufficialmente l’autunno scorso.
I criteri ESG rappresentano un approccio alla conoscenza e all’analisi delle aziende sempre più utilizzato nel mondo finanziario come la piattaforma di valutazione della sostenibilità degli investimenti e come valutazione delle performance delle imprese, unitamente ai parametri economici tradizionali. Per offrire un supporto alle aziende che vogliono rendere visibile sul mercato il proprio impegno in ottica sostenibile e partecipare all’European Credit Challenge, Credit Village e Crif hanno sottoscritto una partnership che consentirà di eseguire un self assessment tramite Synesgy, la prima piattaforma per la valutazione della sostenibilità ESG delle supply chain, e di misurarne le proprie performance relativamente al loro impatto Ambientale, Sociale e di Governance.
“Siamo particolarmente orgogliosi di questa collaborazione con un primario gruppo come Crif che, oltretutto, consentirà di semplificare la vita a quanti concorreranno alla Challenge che ancora non conoscono le loro performance ESG” ha dichiarato Gianpaolo Luzzi, Direttore Editoriale di Credit Village Magazine, tra gli ideatori dell’ECC Challenge.
“La sostenibilità è il futuro nella valutazione dell’aziende ed è un tema su cui gli operatori di tutti i settori devono ormai confrontarsi” commenta Marco Preti, General Manager CRIF. “Per questo siamo contenti di partecipare all’European Credit Challenge come partner tecnico in tema di performance ESG. La partecipazione ci consente infatti di fare cultura su queste tematiche anche tra le aziende che operano nel settore del credito e aiutarle in modo concreto nel percorso di transizione verso la sostenibilità”.
L’obiettivo principale dell’ECC è quello di far emergere tutti i campioni, anche quelli meno in vista e più defilati, del settore della gestione e tutela del credito. Per fare questo Credit Village ha deciso di escludere dalla valutazione i KPI quantitativi bilancistici, quali fatturato, EBITDA, etc. perché oltre che già evidenti a tutti in documenti pubblici, non racchiudono tutto il valore (molto più complesso) di un’azienda. Sono stati, invece, individuati KPI altrettanto oggettivi e trasparenti, ma di ordine qualitativo, che dovrebbero essere anch’essi alla base della valutazione di un committente per scegliere tra più fornitori.
In particolare, i KPI che vengono presi in considerazione nell’ECC sono:
Una volta all’anno l’ECC Committee, Comitato composto dalle principali personalità del settore, si riunisce per conteggiare lo score, espresso in globi e stelle, che le aziende partecipanti hanno ottenuto nei diversi KPI e designa i vincitori che vengono poi proclamati durante la cena di gala che precede il CvDay di novembre .