Sono meno di 33mila le nuove iscrizioni di procedure esecutive immobiliari registrate nel 2022, con un calo dell’8,6% sull’anno precedente: dopo il leggero segno in positivo del 2021, la situazione delle procedure esecutive è tornata ai livelli del 2020, che è stato il cosiddetto annus horribilis per i Tribunali italiani.
Questi i dati ufficiali del Ministero della Giustizia elaborati in anteprima da Reviva, l’azienda innovativa leader nella vivacizzazione delle aste immobiliari. Nel corso degli ultimi 5 anni, le esecuzioni iscritte annualmente sono diminuite del 50% circa, anche a causa del calo dei nuovi default. Sembra, invece, essersi stabilizzato il livello di produttività dei singoli Tribunali con un totale di pratiche definite nel 2022 che supera 66.000. Il clearance rate, ovvero il rapporto tra procedimenti iscritti e procedimenti definiti nell’anno, è stato superiore a 2 e ciò significa che si chiudono il doppio dei procedimenti iscritti nell’anno. Questo risultato ha inoltre consentito un’ulteriore riduzione dei procedimenti pendenti (le pratiche arretrate), che risultano inferiori ai 140.000 rispetto agli oltre 171.000 del 2021. Diversa è la prospettiva per gli anni a venire soprattutto alla luce delle previsioni di aumento dello stock di NPE che già dal 2022 dovrebbe tornare a salire portando così, con una latenza di 12/24 mesi, un nuovo aumento delle iscrizioni di nuove procedure esecutive.
A livello di singoli Tribunali, si registra un calo in tutte le grandi città italiane a cominciare da Napoli che capeggia la classifica, con una riduzione di circa il 18%, seguita da Venezia (-11%) e Milano (-12%). Soltanto in 33 Tribunali si registra un leggero aumento di iscrizioni, con le punte massime a Caltanissetta (+47) e Teramo (+46%).
Per quanto riguarda l’aumento di produttività, invece, da segnalare l’exploit del Tribunale di Benevento, che ha definito 516 pratiche in più rispetto all’anno precedente con un clearance rate del 5,72. Seguono Latina e Perugia, con incrementi altrettanto significativi, confermando la tendenza in positivo di tutti i tribunali del Sud, che erano gravati di un maggior arretrato di pratiche pendenti.
“In aggiunta abbiamo rilevato che 35.028 lotti (circa il 28% del totale dei lotti in asta del 2022) sono in asta ad un prezzo pari o inferiore a 20.000 euro, di cui 6.080 sono lotti unici nella procedura esecutiva, ossia procedure con un singolo immobile – commenta Giulio Licenza, Co-Founder & CBDO di REVIVA – Un dato piuttosto allarmante, pensando agli elevati costi di una nuova procedura esecutiva, con il rischio tangibile di non riuscire a portarla a termine, arrivando ad un prezzo che non permette nemmeno la copertura delle spese legali, causando così l’estinzione della procedura per antieconomicità. Per questo – sottolinea Licenza – è sempre più sentito il bisogno di affidarsi a player che supportano le società di gestione del credito nel marketing e nella vivacizzazione delle vendite immobiliari. L’obiettivo di Reviva è infatti proprio di aiutare NPLs Investors, Banche e Servicers a migliorare le performance di recupero dei loro crediti migliorando la vendita degli immobili in asta. Bisogno che abbiamo visto essere molto sentito soprattutto in una congiuntura di mercato immobiliare come quella in cui ci troviamo ora, con l’aumento degli interessi e la riduzione di capacità di acquisto, che ci ha permesso quindi di estendere le collaborazioni con gran parte dei player operativi nel mercato del credito non performing.”
Sono meno di 33mila le nuove iscrizioni di procedure esecutive immobiliari registrate nel 2022, con un calo dell’8,6% sull’anno precedente: dopo il leggero segno in positivo del 2021, la situazione delle procedure esecutive è tornata ai livelli del 2020, che è stato il cosiddetto annus horribilis per i Tribunali italiani.
Questi i dati ufficiali del Ministero della Giustizia elaborati in anteprima da Reviva, l’azienda innovativa leader nella vivacizzazione delle aste immobiliari. Nel corso degli ultimi 5 anni, le esecuzioni iscritte annualmente sono diminuite del 50% circa, anche a causa del calo dei nuovi default. Sembra, invece, essersi stabilizzato il livello di produttività dei singoli Tribunali con un totale di pratiche definite nel 2022 che supera 66.000. Il clearance rate, ovvero il rapporto tra procedimenti iscritti e procedimenti definiti nell’anno, è stato superiore a 2 e ciò significa che si chiudono il doppio dei procedimenti iscritti nell’anno. Questo risultato ha inoltre consentito un’ulteriore riduzione dei procedimenti pendenti (le pratiche arretrate), che risultano inferiori ai 140.000 rispetto agli oltre 171.000 del 2021. Diversa è la prospettiva per gli anni a venire soprattutto alla luce delle previsioni di aumento dello stock di NPE che già dal 2022 dovrebbe tornare a salire portando così, con una latenza di 12/24 mesi, un nuovo aumento delle iscrizioni di nuove procedure esecutive.
A livello di singoli Tribunali, si registra un calo in tutte le grandi città italiane a cominciare da Napoli che capeggia la classifica, con una riduzione di circa il 18%, seguita da Venezia (-11%) e Milano (-12%). Soltanto in 33 Tribunali si registra un leggero aumento di iscrizioni, con le punte massime a Caltanissetta (+47) e Teramo (+46%).
Per quanto riguarda l’aumento di produttività, invece, da segnalare l’exploit del Tribunale di Benevento, che ha definito 516 pratiche in più rispetto all’anno precedente con un clearance rate del 5,72. Seguono Latina e Perugia, con incrementi altrettanto significativi, confermando la tendenza in positivo di tutti i tribunali del Sud, che erano gravati di un maggior arretrato di pratiche pendenti.
“In aggiunta abbiamo rilevato che 35.028 lotti (circa il 28% del totale dei lotti in asta del 2022) sono in asta ad un prezzo pari o inferiore a 20.000 euro, di cui 6.080 sono lotti unici nella procedura esecutiva, ossia procedure con un singolo immobile – commenta Giulio Licenza, Co-Founder & CBDO di REVIVA – Un dato piuttosto allarmante, pensando agli elevati costi di una nuova procedura esecutiva, con il rischio tangibile di non riuscire a portarla a termine, arrivando ad un prezzo che non permette nemmeno la copertura delle spese legali, causando così l’estinzione della procedura per antieconomicità. Per questo – sottolinea Licenza – è sempre più sentito il bisogno di affidarsi a player che supportano le società di gestione del credito nel marketing e nella vivacizzazione delle vendite immobiliari. L’obiettivo di Reviva è infatti proprio di aiutare NPLs Investors, Banche e Servicers a migliorare le performance di recupero dei loro crediti migliorando la vendita degli immobili in asta. Bisogno che abbiamo visto essere molto sentito soprattutto in una congiuntura di mercato immobiliare come quella in cui ci troviamo ora, con l’aumento degli interessi e la riduzione di capacità di acquisto, che ci ha permesso quindi di estendere le collaborazioni con gran parte dei player operativi nel mercato del credito non performing.”