Banche solide e ben posizionate ma occhio ai rischi provenienti dalla guerra e dall’aumento dei tassi di interesse. La necessità? Migliorare i controlli anche sulla governance. In estrema sintesi è questo il messaggio di Andrea Enria, presidente del Consiglio di vigilanza della Bce, commentando in una nota i risultati dello Srep, il processo di revisione e valutazione delle banche condotto dalla Bce per il 2022.
Le banche della zona euro hanno mantenuto all’esito degli stress test condotti nel 2022 punteggi relativi allo Srep sostanzialmente uguali rispetti ai livelli precedenti. Dalla Vigilanza segnalano infatti che «la media ponderata dei requisiti di Pillar 2 fissati per il capitale complessivo è rimasta in linea con i requisiti fissati negli anni precedenti, al 2% delle attività di rischio ponderate (Rwa) dopo l’1,9% del 2022».
Nel 2022 banche promosse: buona la qualità degli attivi
Nel 2022 «quasi tutte le banche significative hanno riportato coefficienti Cet1 al di sopra dei nuovi requisiti e indicazioni. Nel 2021, sei banche si sono immerse nella guidance del secondo pilastro, utilizzando la flessibilità concessa durante il periodo Covid. Alla fine di settembre 2022, solo una banca era ancora leggermente al di sotto della guidance del secondo pilastro».
«Le banche hanno resistito bene all’impatto economico dell’invasione russa dell’Ucraina, grazie alle loro solide posizioni patrimoniali e di liquidità, all’accresciuta redditività e al continuo miglioramento della qualità degli attivi», ha detto Enria, «Tuttavia le difficoltà rimarranno finché la guerra si protrarrà e gli effetti dell’aumento dei tassi di interesse richiedono un attento monitoraggio».
La qualità degli attivi delle banche europee ha continuato a migliorare nel 2022, con l’incidenza media delle esposizioni deteriorate che ha raggiunto un nuovo minimo. «Il volume delle Npe (non-performing exposures) detenute dagli enti significativi è diminuito a 349 miliardi di euro alla fine di settembre 2022», ha spiegato Enria, «il livello più basso dall’avvio della pubblicazione dei dati di vigilanza sugli enti significativi nel 2015, per effetto principalmente delle cessioni di attivi e della cartolarizzazione dei portafogli prestiti in alcuni paesi. L’incidenza media delle Npe ha continuato a mostrare una tendenza al ribasso, raggiungendo un nuovo minimo di 1,8% nel terzo trimestre del 2022, grazie alla riduzione delle consistenze di Npe nonché alla perdurante crescita del credito».
Piani banche su dividendi compatibili con patrimoni
I piani delle banche europee per la distribuzione dei dividendi sono «praticamente tutti compatibili» con i profili patrimoniali», ha poi puntualizzato il presidente, «sullo sfondo dei risultati positivi del 2022 gli enti significativi hanno pianificato distribuzioni agli azionisti sostanzialmente in linea con il recupero delle distribuzioni avviato nel 2022 al termine delle restrizioni pandemiche. Secondo le informazioni disponibili, quest’anno gli enti significativi distribuiranno il 51% dei profitti lordi del 2022.
Nell’ambito del dialogo di vigilanza, e tenendo conto delle incerte prospettive macrofinanziarie e delle circostanze specifiche dei singoli enti, sono stati esaminati i profili patrimoniali prospettici delle banche, riscontrando che praticamente tutti sono compatibili con le distribuzioni previste. In un numero limitato di casi, le banche hanno ridotto gli importi delle distribuzioni in esito al dialogo di vigilanza. Alcune banche che pianificano distribuzioni consistenti hanno oculatamente scelto di scaglionare diverse tranche dei programmi di riacquisto di azioni proprie nel corso dell’anno, per rimanere flessibili rispetto agli andamenti macroeconomici».
Persistono però preoccupazioni su governance e il controllo dei rischi
Il presidente del Consiglio di vigilanza ha però sottolineato che le banche devono affrontare le persistenti debolezze riguardanti in particolare i sistemi di controllo dei rischi e…
Autore: Rossella Savojardo
Fonte: Milano Finanza
Banche solide e ben posizionate ma occhio ai rischi provenienti dalla guerra e dall’aumento dei tassi di interesse. La necessità? Migliorare i controlli anche sulla governance. In estrema sintesi è questo il messaggio di Andrea Enria, presidente del Consiglio di vigilanza della Bce, commentando in una nota i risultati dello Srep, il processo di revisione e valutazione delle banche condotto dalla Bce per il 2022.
Le banche della zona euro hanno mantenuto all’esito degli stress test condotti nel 2022 punteggi relativi allo Srep sostanzialmente uguali rispetti ai livelli precedenti. Dalla Vigilanza segnalano infatti che «la media ponderata dei requisiti di Pillar 2 fissati per il capitale complessivo è rimasta in linea con i requisiti fissati negli anni precedenti, al 2% delle attività di rischio ponderate (Rwa) dopo l’1,9% del 2022».
Nel 2022 banche promosse: buona la qualità degli attivi
Nel 2022 «quasi tutte le banche significative hanno riportato coefficienti Cet1 al di sopra dei nuovi requisiti e indicazioni. Nel 2021, sei banche si sono immerse nella guidance del secondo pilastro, utilizzando la flessibilità concessa durante il periodo Covid. Alla fine di settembre 2022, solo una banca era ancora leggermente al di sotto della guidance del secondo pilastro».
«Le banche hanno resistito bene all’impatto economico dell’invasione russa dell’Ucraina, grazie alle loro solide posizioni patrimoniali e di liquidità, all’accresciuta redditività e al continuo miglioramento della qualità degli attivi», ha detto Enria, «Tuttavia le difficoltà rimarranno finché la guerra si protrarrà e gli effetti dell’aumento dei tassi di interesse richiedono un attento monitoraggio».
La qualità degli attivi delle banche europee ha continuato a migliorare nel 2022, con l’incidenza media delle esposizioni deteriorate che ha raggiunto un nuovo minimo. «Il volume delle Npe (non-performing exposures) detenute dagli enti significativi è diminuito a 349 miliardi di euro alla fine di settembre 2022», ha spiegato Enria, «il livello più basso dall’avvio della pubblicazione dei dati di vigilanza sugli enti significativi nel 2015, per effetto principalmente delle cessioni di attivi e della cartolarizzazione dei portafogli prestiti in alcuni paesi. L’incidenza media delle Npe ha continuato a mostrare una tendenza al ribasso, raggiungendo un nuovo minimo di 1,8% nel terzo trimestre del 2022, grazie alla riduzione delle consistenze di Npe nonché alla perdurante crescita del credito».
Piani banche su dividendi compatibili con patrimoni
I piani delle banche europee per la distribuzione dei dividendi sono «praticamente tutti compatibili» con i profili patrimoniali», ha poi puntualizzato il presidente, «sullo sfondo dei risultati positivi del 2022 gli enti significativi hanno pianificato distribuzioni agli azionisti sostanzialmente in linea con il recupero delle distribuzioni avviato nel 2022 al termine delle restrizioni pandemiche. Secondo le informazioni disponibili, quest’anno gli enti significativi distribuiranno il 51% dei profitti lordi del 2022.
Nell’ambito del dialogo di vigilanza, e tenendo conto delle incerte prospettive macrofinanziarie e delle circostanze specifiche dei singoli enti, sono stati esaminati i profili patrimoniali prospettici delle banche, riscontrando che praticamente tutti sono compatibili con le distribuzioni previste. In un numero limitato di casi, le banche hanno ridotto gli importi delle distribuzioni in esito al dialogo di vigilanza. Alcune banche che pianificano distribuzioni consistenti hanno oculatamente scelto di scaglionare diverse tranche dei programmi di riacquisto di azioni proprie nel corso dell’anno, per rimanere flessibili rispetto agli andamenti macroeconomici».
Persistono però preoccupazioni su governance e il controllo dei rischi
Il presidente del Consiglio di vigilanza ha però sottolineato che le banche devono affrontare le persistenti debolezze riguardanti in particolare i sistemi di controllo dei rischi e…
Autore: Rossella Savojardo
Fonte: Milano Finanza