In uno scenario sempre più globale, avere un’economia più tokenizzata può rappresentare un vantaggio competitivo e può creare un potenziale importante per lanciare nuovi servizi e modelli di business. E’ per questo che l’Europa deve concentrarsi maggiormente sul fenomeno della tokenizzazione che consiste nella trasformazione e rappresentazione di un bene o una risorsa reale sotto forma di token (gruppo di informazioni digitali) all’interno di una infrastruttura basata sulla tecnologia di registri distribuiti.
E’ questa in sintesi la conclusione di un Report sull’iniziativa “Tokenise Europe 2025”, avviata dalla Commissione Europea e dall’Associazione delle banche tedesche Bankenverband con il supporto della società di consulenza Roland Berger e cui hanno aderito oltre 20 partner di alto profilo di diversi paesi europei, tra cui l’Associazione Bancaria Italiana.
Il Report, alla cui definizione l’ABI ha partecipato attivamente, parte dal presupposto che attualmente in Europa non si è ancora consolidata una consapevolezza diffusa sul fenomeno della tokenizzazione, soprattutto a causa della mancanza di un quadro legale e normativo omogeneo. Su questo bisogna recuperare il terreno perduto, ampliando le conoscenze, tanto nel settore pubblico quanto in quello privato, così da sfruttare il potenziale disponibile. “La tokenizzazione sarà un fattore chiave per rendere l’Unione Europea più competitiva e manifestarne la resilienza strategica nei prossimi anni – si legge nel Report – Catene di distribuzione, servizi di trade finance, logistica e servizi pubblici potranno tutti essere trasformati in processi continui ed efficienti. L’introduzione di un’economia tokenizzata nei mercati finanziari porterà a un più alto livello di efficienza e maggiore sicurezza e fiducia, riducendo notevolmente la complessità”.
L’Europa, in conclusione, deve puntare a diventare più attrattiva per nuovi modelli aziendali digitali che rafforzano la competitività europea.
Anche perché, come attesta l’ultima ricerca dell’Osservatorio Blockchain and Distributed Ledger della School of Management del Politecnico di Milano, sono già 14 milioni gli italiani che hanno già acquistato criptovalute o token, o che dichiarano di essere interessati a farlo in futuro. Il metodo più usato per entrare in possesso di questi strumenti sono gli exchange di criptovalute (40%), che sono anche il metodo di custodia preferito da oltre la metà degli italiani. Il 19% si affida ad Atm di criptovalute, il 18% a servizi di wallet che permettono l’acquisto diretto mentre il 52% ha utilizzato sistemi indiretti tramite servizi di trading finanziari tradizionali e la propria applicazione bancaria.
In uno scenario sempre più globale, avere un’economia più tokenizzata può rappresentare un vantaggio competitivo e può creare un potenziale importante per lanciare nuovi servizi e modelli di business. E’ per questo che l’Europa deve concentrarsi maggiormente sul fenomeno della tokenizzazione che consiste nella trasformazione e rappresentazione di un bene o una risorsa reale sotto forma di token (gruppo di informazioni digitali) all’interno di una infrastruttura basata sulla tecnologia di registri distribuiti.
E’ questa in sintesi la conclusione di un Report sull’iniziativa “Tokenise Europe 2025”, avviata dalla Commissione Europea e dall’Associazione delle banche tedesche Bankenverband con il supporto della società di consulenza Roland Berger e cui hanno aderito oltre 20 partner di alto profilo di diversi paesi europei, tra cui l’Associazione Bancaria Italiana.
Il Report, alla cui definizione l’ABI ha partecipato attivamente, parte dal presupposto che attualmente in Europa non si è ancora consolidata una consapevolezza diffusa sul fenomeno della tokenizzazione, soprattutto a causa della mancanza di un quadro legale e normativo omogeneo. Su questo bisogna recuperare il terreno perduto, ampliando le conoscenze, tanto nel settore pubblico quanto in quello privato, così da sfruttare il potenziale disponibile. “La tokenizzazione sarà un fattore chiave per rendere l’Unione Europea più competitiva e manifestarne la resilienza strategica nei prossimi anni – si legge nel Report – Catene di distribuzione, servizi di trade finance, logistica e servizi pubblici potranno tutti essere trasformati in processi continui ed efficienti. L’introduzione di un’economia tokenizzata nei mercati finanziari porterà a un più alto livello di efficienza e maggiore sicurezza e fiducia, riducendo notevolmente la complessità”.
L’Europa, in conclusione, deve puntare a diventare più attrattiva per nuovi modelli aziendali digitali che rafforzano la competitività europea.
Anche perché, come attesta l’ultima ricerca dell’Osservatorio Blockchain and Distributed Ledger della School of Management del Politecnico di Milano, sono già 14 milioni gli italiani che hanno già acquistato criptovalute o token, o che dichiarano di essere interessati a farlo in futuro. Il metodo più usato per entrare in possesso di questi strumenti sono gli exchange di criptovalute (40%), che sono anche il metodo di custodia preferito da oltre la metà degli italiani. Il 19% si affida ad Atm di criptovalute, il 18% a servizi di wallet che permettono l’acquisto diretto mentre il 52% ha utilizzato sistemi indiretti tramite servizi di trading finanziari tradizionali e la propria applicazione bancaria.