Giorgio Spaziani Testa, Presidente Confedilizia, ha dichiarato: “Sulla manovra in arrivo abbiamo compreso il messaggio, peraltro ragionevole: i soldi sono pochi e il problema dell’energia è prioritario. Pure con queste premesse, però, alcuni segnali ai cittadini si possono dare: è possibile varare misure dal valore simbolico che possano far comprendere che si è scelta una direzione e che la si seguirà, pur con tempi e modi condizionati dalle emergenze”.
L’associazione ha individuato due profili sui quali sarebbe opportuno intervenire: fiscalità e semplificazione. Sul primo punto ad esempio si potrebbe lavorare sulla introduzione della cedolare secca, riduzione dell’Imu, eliminazione della imposizione sui canoni non percepiti.
Per quanto riguarda la semplificazione si evidenzia come per i contratti di locazione sia ancora in vigore l’anacronistica legge 392 del 1978, che andrebbe resa derogabile per tutti e non solo in caso di canoni superiori a 250mila euro annui.
Spaziani Testa ha anche ribadito che: “Per quanto riguarda il comparto immobiliare, quello delle famiglie che hanno risparmiato e investito nel mattone, ma anche delle imprese che operano nel settore, Confedilizia ha suggerito alcune linee di intervento sin dall’incontro a Palazzo Chigi di 10 giorni fa con il Presidente del Consiglio e i Ministri Giorgetti, Urso, Fitto e Calderone.
Con particolare riguardo all’Imu, poi, tra l’ideale di annullare il devastante aumento imposto con la manovra Monti (ogni anno 13 miliardi di euro in più di patrimoniale) e il mantenimento dello status quo, vi è una strada intermedia. Quella, appunto, di interventi mirati, dal costo ridottissimo, ma carichi di significato: come – ad esempio – l’eliminazione dell’imposta per gli immobili occupati senza titolo, per quelli inagibili o inabitabili, per quelli inutilizzati, per quelli dei borghi. Le bollette incombono, ma qualcosa si può comunque fare per restituire fiducia agli italiani. Questo è il momento”
Giorgio Spaziani Testa, Presidente Confedilizia, ha dichiarato: “Sulla manovra in arrivo abbiamo compreso il messaggio, peraltro ragionevole: i soldi sono pochi e il problema dell’energia è prioritario. Pure con queste premesse, però, alcuni segnali ai cittadini si possono dare: è possibile varare misure dal valore simbolico che possano far comprendere che si è scelta una direzione e che la si seguirà, pur con tempi e modi condizionati dalle emergenze”.
L’associazione ha individuato due profili sui quali sarebbe opportuno intervenire: fiscalità e semplificazione. Sul primo punto ad esempio si potrebbe lavorare sulla introduzione della cedolare secca, riduzione dell’Imu, eliminazione della imposizione sui canoni non percepiti.
Per quanto riguarda la semplificazione si evidenzia come per i contratti di locazione sia ancora in vigore l’anacronistica legge 392 del 1978, che andrebbe resa derogabile per tutti e non solo in caso di canoni superiori a 250mila euro annui.
Spaziani Testa ha anche ribadito che: “Per quanto riguarda il comparto immobiliare, quello delle famiglie che hanno risparmiato e investito nel mattone, ma anche delle imprese che operano nel settore, Confedilizia ha suggerito alcune linee di intervento sin dall’incontro a Palazzo Chigi di 10 giorni fa con il Presidente del Consiglio e i Ministri Giorgetti, Urso, Fitto e Calderone.
Con particolare riguardo all’Imu, poi, tra l’ideale di annullare il devastante aumento imposto con la manovra Monti (ogni anno 13 miliardi di euro in più di patrimoniale) e il mantenimento dello status quo, vi è una strada intermedia. Quella, appunto, di interventi mirati, dal costo ridottissimo, ma carichi di significato: come – ad esempio – l’eliminazione dell’imposta per gli immobili occupati senza titolo, per quelli inagibili o inabitabili, per quelli inutilizzati, per quelli dei borghi. Le bollette incombono, ma qualcosa si può comunque fare per restituire fiducia agli italiani. Questo è il momento”