Gli avvenimenti che hanno contraddistinto l’ultimo triennio: emergenza sanitaria, guerra in Ucraina, crisi energetica ed inflazione, a Suo avviso, provocheranno impatti nei progetti di riqualificazione e riconversione urbana in corso?
P.M. L’industria delle costruzioni ha visto un primo contraccolpo in occasione della propagazione del virus Covid-19 negli anni 2020/2021, quando l’incremento dei costi dei materiali – con picchi soprattutto per quanto riguarda i metalli e le materie plastiche – ha comportato un incremento complessivo delle lavorazioni di circa il 10-15%. Non dimentichiamo anche la scarsa disponibilità di materiali dovuto essenzialmente alle interruzioni dei lavori durante la prima e la seconda ondata del virus. Oggi si è aggiunto anche l’impatto dovuto alla situazione geopolitica europea con un’esplosione dei costi dell’energia, portando l’incremento dei costi (rispetto al periodo pre-Covid) intorno al 25-30%, con anche importanti ritardi dovuti alla scarsità di manodopera ed alla reperibilità delle materie prime. Considerato che invece il mercato degli affitti è rimasto pressoché immutato, al netto dell’indicizzazione all’inflazione, questo comporterà una sostanziale riduzione della marginalità sulle operazioni di valorizzazione e di rigenerazione edilizia, con un conseguente rallentamento del mercato immobiliare.
Riconcependo oggi, a distanza ormai di un po’ di anni, un progetto come quello di City Life, apporterebbe qualche cambiamento?
P.M. La strategia con cui è stata concepita la rigenerazione urbana di City Life – un grande parco con solo accesso pedonale, con un equilibrato mix di asset class (residenze, uffici, commerciale e servizi) progettato e realizzato con gli standard più elevati – ha fatto sì che questa area divenisse una delle principali destinazioni di Milano, uno spazio dinamico con tanti giovani, residenti e turisti. Questo si è reso possibile anche grazie ad una gestione degli spazi che ha previsto numerosi eventi di livello nazionale oltre che locale, l’installazione di opere d’arte a cielo aperto, il setting ideale per iniziative sportive. A distanza di anni, il progetto di CityLife si è quindi rivelato all’avanguardia ed un’eccellenza a livello europeo per quanto riguarda la rigenerazione urbana.
City Life rappresenta uno dei più imponenti progetti di riqualificazione urbana in Europa. Pensa che questo modello di trasformazione urbana e di nuovo living possa essere replicabile anche in altre realtà, caratterizzate magari da contesti territoriali, sociali ed economici diversi rispetto a quello in cui ha preso forma questo progetto?
P.M. Assolutamente sì, gli ingredienti che contraddistinguono City Life – di cui si parlava poco prima – possono essere sicuramente replicati purché mantengano il giusto equilibrio, che va modulato in funzione dello specifico contesto socio-economico del territorio. Come Generali stiamo valutando come poter valorizzare questo prezioso bagaglio di esperienza, ma con uno sguardo rivolto al di fuori dell’Italia.
Paolo Micucci sarà Panelist della plenaeria Real Estate del prossimo CVDay, che si terrà il 1° dicembre a Milano presso la nuova location dell’Allianz MiCo.
Gli avvenimenti che hanno contraddistinto l’ultimo triennio: emergenza sanitaria, guerra in Ucraina, crisi energetica ed inflazione, a Suo avviso, provocheranno impatti nei progetti di riqualificazione e riconversione urbana in corso?
P.M. L’industria delle costruzioni ha visto un primo contraccolpo in occasione della propagazione del virus Covid-19 negli anni 2020/2021, quando l’incremento dei costi dei materiali – con picchi soprattutto per quanto riguarda i metalli e le materie plastiche – ha comportato un incremento complessivo delle lavorazioni di circa il 10-15%. Non dimentichiamo anche la scarsa disponibilità di materiali dovuto essenzialmente alle interruzioni dei lavori durante la prima e la seconda ondata del virus. Oggi si è aggiunto anche l’impatto dovuto alla situazione geopolitica europea con un’esplosione dei costi dell’energia, portando l’incremento dei costi (rispetto al periodo pre-Covid) intorno al 25-30%, con anche importanti ritardi dovuti alla scarsità di manodopera ed alla reperibilità delle materie prime. Considerato che invece il mercato degli affitti è rimasto pressoché immutato, al netto dell’indicizzazione all’inflazione, questo comporterà una sostanziale riduzione della marginalità sulle operazioni di valorizzazione e di rigenerazione edilizia, con un conseguente rallentamento del mercato immobiliare.
Riconcependo oggi, a distanza ormai di un po’ di anni, un progetto come quello di City Life, apporterebbe qualche cambiamento?
P.M. La strategia con cui è stata concepita la rigenerazione urbana di City Life – un grande parco con solo accesso pedonale, con un equilibrato mix di asset class (residenze, uffici, commerciale e servizi) progettato e realizzato con gli standard più elevati – ha fatto sì che questa area divenisse una delle principali destinazioni di Milano, uno spazio dinamico con tanti giovani, residenti e turisti. Questo si è reso possibile anche grazie ad una gestione degli spazi che ha previsto numerosi eventi di livello nazionale oltre che locale, l’installazione di opere d’arte a cielo aperto, il setting ideale per iniziative sportive. A distanza di anni, il progetto di CityLife si è quindi rivelato all’avanguardia ed un’eccellenza a livello europeo per quanto riguarda la rigenerazione urbana.
City Life rappresenta uno dei più imponenti progetti di riqualificazione urbana in Europa. Pensa che questo modello di trasformazione urbana e di nuovo living possa essere replicabile anche in altre realtà, caratterizzate magari da contesti territoriali, sociali ed economici diversi rispetto a quello in cui ha preso forma questo progetto?
P.M. Assolutamente sì, gli ingredienti che contraddistinguono City Life – di cui si parlava poco prima – possono essere sicuramente replicati purché mantengano il giusto equilibrio, che va modulato in funzione dello specifico contesto socio-economico del territorio. Come Generali stiamo valutando come poter valorizzare questo prezioso bagaglio di esperienza, ma con uno sguardo rivolto al di fuori dell’Italia.
Paolo Micucci sarà Panelist della plenaeria Real Estate del prossimo CVDay, che si terrà il 1° dicembre a Milano presso la nuova location dell’Allianz MiCo.