Un anno all’insegna della crescita per Cherry Bank anche nel settore NPL, uno dei business cardine dell’Istituto. La Banca, al 30 settembre 2022, ha acquisito sul mercato asset deteriorati per un valore nominale di 3,7 miliardi di euro. Da ottobre 2021, ovvero dalla sua nascita, Cherry Bank ha continuato a investire nell’acquisto di crediti NPL, finalizzando 13 operazioni, tra le quali la più rilevante è rappresentata da un portafoglio, originato dal settore bancario e acquisito nel mercato secondario per un valore nominale pari a 1,9 miliardi di euro.
I crediti acquisiti sono principalmente di natura unsecured e riguardano complessivamente 191.000 posizioni debitorie, originate per oltre l’85% del valore totale dal segmento bancario, mentre circa il 15% fa riferimento al credito al consumo. Le operazioni di acquisizione sono state effettuate per il 92% del loro valore totale nel mercato secondario.
Oltre agli investimenti, negli ultimi dodici mesi Cherry Bank ha posto particolare attenzione anche alla gestione degli incassi: la divisione NPL Management, che opera su tutto il territorio nazionale in collaborazione con un network di 18 società di recupero, ha finalizzato circa 9.000 posizioni e definito piani di pagamento per ulteriori 1.000 posizioni debitorie.
«L’operazione di fusione che ha dato vita a Cherry Bank, ha impresso una forte accelerazione agli investimenti in crediti deteriorati», afferma Laura Gasparini, Board Member e Head of Market & Investments di Cherry Bank. «Questa spinta ha comportato in parallelo una crescita dell’organico, che ha raddoppiato i suoi numeri rispetto a quelli pre-fusione e conta oggi quasi 50 persone impiegate nelle attività di Market & Investments e NPL Management». «Quello del distressed credit è un settore strategico per il piano di crescita di Cherry Bank – spiega Giovanni Bossi, CEO di Cherry Bank – che può contare su due driver fondamentali: le persone e l’innovazione tecnologica. Le professionalità e le competenze di cui disponiamo ci consentono di affrontare l’arrivo dell’attesa terza ondata di NPL, che ci aspettiamo influenzata da nuovi elementi rispetto al passato, ovvero dalla recessione e da tassi di interesse più alti. In questo scenario, sarà fondamentale l’apporto di soluzioni tecnologiche, che consentano di operare con maggiore efficienza e di rimettere a disposizione nel più breve tempo possibile risorse preziose per l’economia reale».
Fonte: Cherry Bank
Un anno all’insegna della crescita per Cherry Bank anche nel settore NPL, uno dei business cardine dell’Istituto. La Banca, al 30 settembre 2022, ha acquisito sul mercato asset deteriorati per un valore nominale di 3,7 miliardi di euro. Da ottobre 2021, ovvero dalla sua nascita, Cherry Bank ha continuato a investire nell’acquisto di crediti NPL, finalizzando 13 operazioni, tra le quali la più rilevante è rappresentata da un portafoglio, originato dal settore bancario e acquisito nel mercato secondario per un valore nominale pari a 1,9 miliardi di euro.
I crediti acquisiti sono principalmente di natura unsecured e riguardano complessivamente 191.000 posizioni debitorie, originate per oltre l’85% del valore totale dal segmento bancario, mentre circa il 15% fa riferimento al credito al consumo. Le operazioni di acquisizione sono state effettuate per il 92% del loro valore totale nel mercato secondario.
Oltre agli investimenti, negli ultimi dodici mesi Cherry Bank ha posto particolare attenzione anche alla gestione degli incassi: la divisione NPL Management, che opera su tutto il territorio nazionale in collaborazione con un network di 18 società di recupero, ha finalizzato circa 9.000 posizioni e definito piani di pagamento per ulteriori 1.000 posizioni debitorie.
«L’operazione di fusione che ha dato vita a Cherry Bank, ha impresso una forte accelerazione agli investimenti in crediti deteriorati», afferma Laura Gasparini, Board Member e Head of Market & Investments di Cherry Bank. «Questa spinta ha comportato in parallelo una crescita dell’organico, che ha raddoppiato i suoi numeri rispetto a quelli pre-fusione e conta oggi quasi 50 persone impiegate nelle attività di Market & Investments e NPL Management». «Quello del distressed credit è un settore strategico per il piano di crescita di Cherry Bank – spiega Giovanni Bossi, CEO di Cherry Bank – che può contare su due driver fondamentali: le persone e l’innovazione tecnologica. Le professionalità e le competenze di cui disponiamo ci consentono di affrontare l’arrivo dell’attesa terza ondata di NPL, che ci aspettiamo influenzata da nuovi elementi rispetto al passato, ovvero dalla recessione e da tassi di interesse più alti. In questo scenario, sarà fondamentale l’apporto di soluzioni tecnologiche, che consentano di operare con maggiore efficienza e di rimettere a disposizione nel più breve tempo possibile risorse preziose per l’economia reale».
Fonte: Cherry Bank