S&P Global Ratings ha rilasciato una serie di commenti favorevoli sulla solidità delle banche europea nel corso della conferenza virtuale “European Banks: Seeking Agility
In A Changing World”. Il contesto macroeconomico si presenta complesso e incerto a causa del conflitto in Ucraina, dei contraccolpi della crisi energetica e dei recenti provvedimenti di politica monetaria restrittiva che potrebbero condurre l’economia in recessione.
Giles Edwards, senior director di S&P della divisione Financial Services Ratings di S&P ha dichiarato che: “il contesto economico è difficile, ma le banche hanno fondamentali solidi”. Va inoltre considerato che, l’innalzamento dei tassi d’interesse costituisce un elemento positivo per le banche: “Ci aspettiamo che l’aumento dei margini da interessi compenserà le pressioni sui costi, e un possibile indebolimento della qualità degli impieghi, soprattutto per quanto riguarda le Pmi e il consumer lending”, ha continuato Edwards.
Al netto di eventuali nuove richieste di accantonamenti preventivi da parte delle autorità dio vigilanza, si profila un anno solido per le banche anche in termini di redditività poichè i maggiori tassi dovrebbero offrire un buffer contro gli shock.
Per il 2023, S&P ha analizzato l’impatto potenziale di due diversi scenari macro: lo scenario di base che vede una stagnazione; e uno scenario negativo che ipotizza una recessione, anche se di breve durata. In entrambi i casi, però, S&P si attende che il sistema bancario dell’Eurozona presenti una redditività positiva , e non prevede downgrade (se non su casi isolati di banche che dovessero rivelarsi meno resilienti delle attese).
Alla conferenza ha partecipato anche Il Ceo di Societe Generale, Frédéric Oudéa, che, parlando delle principali sfide per il settore nei prossimi mesi ha dichiarato: “attraversiamo quello che forse è uno dei periodi più incerti che abbiamo mai sperimentato, con una guerra alle porte dell’Europa e delle forti incertezze geopolitiche che vanno anche al di là del conflitto, per cui sappiamo che avremo un contesto sempre più frammentato e contraddistinto dalla contrapposizione tra superpotenze. Una situazione, che rende “difficile anticipare e riflettere sulle strategie”.
In questo quadro di riferimento le sfide principali che si delineano per il sistema bancario rimangono la digitalizzazione e il cambiamento climatico. La prima sfida impone di ridefinire i modelli di business in modo più efficiente e costituire una infrastruttura efficace e sicura. La seconda impone alle banche di interpretare un ruolo ben preciso, con la capacità non solo di assumere direttamente impegni per la decarbonizzazione ma anche di accompagnare le società nella transizione, offrire prodotti innovativi, e sostenere gli investimenti in sistemi più efficienti in ottica climatica
Entrambi gli aspetti, sottolinea il Ceo di SocGen, costituiranno un terreno importante su cui si giocherà la concorrenza, e solo le banche capaci di interpretare tali dinamiche competitive usciranno vincitrici
S&P Global Ratings ha rilasciato una serie di commenti favorevoli sulla solidità delle banche europea nel corso della conferenza virtuale “European Banks: Seeking Agility
In A Changing World”. Il contesto macroeconomico si presenta complesso e incerto a causa del conflitto in Ucraina, dei contraccolpi della crisi energetica e dei recenti provvedimenti di politica monetaria restrittiva che potrebbero condurre l’economia in recessione.
Giles Edwards, senior director di S&P della divisione Financial Services Ratings di S&P ha dichiarato che: “il contesto economico è difficile, ma le banche hanno fondamentali solidi”. Va inoltre considerato che, l’innalzamento dei tassi d’interesse costituisce un elemento positivo per le banche: “Ci aspettiamo che l’aumento dei margini da interessi compenserà le pressioni sui costi, e un possibile indebolimento della qualità degli impieghi, soprattutto per quanto riguarda le Pmi e il consumer lending”, ha continuato Edwards.
Al netto di eventuali nuove richieste di accantonamenti preventivi da parte delle autorità dio vigilanza, si profila un anno solido per le banche anche in termini di redditività poichè i maggiori tassi dovrebbero offrire un buffer contro gli shock.
Per il 2023, S&P ha analizzato l’impatto potenziale di due diversi scenari macro: lo scenario di base che vede una stagnazione; e uno scenario negativo che ipotizza una recessione, anche se di breve durata. In entrambi i casi, però, S&P si attende che il sistema bancario dell’Eurozona presenti una redditività positiva , e non prevede downgrade (se non su casi isolati di banche che dovessero rivelarsi meno resilienti delle attese).
Alla conferenza ha partecipato anche Il Ceo di Societe Generale, Frédéric Oudéa, che, parlando delle principali sfide per il settore nei prossimi mesi ha dichiarato: “attraversiamo quello che forse è uno dei periodi più incerti che abbiamo mai sperimentato, con una guerra alle porte dell’Europa e delle forti incertezze geopolitiche che vanno anche al di là del conflitto, per cui sappiamo che avremo un contesto sempre più frammentato e contraddistinto dalla contrapposizione tra superpotenze. Una situazione, che rende “difficile anticipare e riflettere sulle strategie”.
In questo quadro di riferimento le sfide principali che si delineano per il sistema bancario rimangono la digitalizzazione e il cambiamento climatico. La prima sfida impone di ridefinire i modelli di business in modo più efficiente e costituire una infrastruttura efficace e sicura. La seconda impone alle banche di interpretare un ruolo ben preciso, con la capacità non solo di assumere direttamente impegni per la decarbonizzazione ma anche di accompagnare le società nella transizione, offrire prodotti innovativi, e sostenere gli investimenti in sistemi più efficienti in ottica climatica
Entrambi gli aspetti, sottolinea il Ceo di SocGen, costituiranno un terreno importante su cui si giocherà la concorrenza, e solo le banche capaci di interpretare tali dinamiche competitive usciranno vincitrici