In Italia, dopo i mesi estivi, i valori immobiliari segnano un calo dell’1% rispetto al secondo trimestre 2023, a una media di 1.808 euro/mq. I prezzi delle abitazioni, secondo l’Ufficio Studi di idealista, restano però in terreno positivo, con un incremento dell’1,1% rispetto al terzo trimestre 2021.
Capoluoghi
A dispetto della tendenza nazionale, l’andamento è positivo in 59 dei 107 capoluoghi osservati trainati dalla crescita di Mantova (6,5%), Monza (6,2%) e Frosinone (5,1%) mentre, dal lato opposto, Oristano (-4,4%), Rovigo (-3,8%) e Vercelli (-3,4%) segnano i cali maggiori.
Quatto sono i centri che non hanno subito variazioni, tra questi Roma, l’unico dei grandi mercati con prezzi di richiesta invariati rispetto a tre mesi fa. Nello stesso periodo Napoli (3,4%), Torino (1%) e Milano (0,8%) hanno continuato a mostrare segni di miglioramento.
La lunga serie di rincari colloca Milano (4.868 euro/mq) al primo posto nella classifica delle città più care per chi deve sostenere l’acquisto della casa davanti a Bolzano (4.474 euro/mq), Venezia (4.423 euro/mq) e Firenze (4.010 euro/mq). Nella parte bassa della graduatoria la più economica è Biella con un prezzo medio di 691 euro/mq.
Regioni
Dopo l’estate i prezzi sono aumentati solo in 4 regioni: Veneto (0,8%), Sardegna (0,5%); Abruzzo (0,4%) e Sicilia (0,3%). Le altre regioni si attestano su valori inferiori a tre mesi fa, con gli indici di ribasso maggiori nel Lazio (-1,9%), Basilicata (-1,8%%) Campania (-1,5%), Umbria (-1,3%) e Piemonte (-1%). Contrazioni più contenute nel resto delle regioni.
Trentino-Alto Adige (2.635 euro/mq) guida la graduatoria dei prezzi regionali, davanti a La Valle d’Aosta (2.598 euro/mq), e Liguria (2.488 euro/mq). Prezzi sopra la media nazionale di 1.808 euro al metro quadro anche la Toscana (2.340 euro/mq), Lazio (2.141 euro/mq) e Lombardia (2.013 euro/mq). Le regioni più economiche sono Calabria e Molise, rispettivamente con 914 e 865 euro/mq.
Province
Il 58% dei mercati provinciali ha chiuso il trimestre all’insegna dei ribassi. Vercelli (-4,6%) segna le contrazioni maggiori seguita da Gorizia (-3,7%), Sondrio (-3,4%), Trieste (-3,3%), Nuoro (-3,1%) e Matera (3%). Stabile Siracusa, altri 44 mercati archiviano il trimestre in terreno positivo con i maggiori rimbalzi nelle province di Bolzano (4,4%), Sassari (3,5%) e Belluno (3%).
Bolzano (4.400 euro/mq) continua a crescere e a confermare la propria leadership nel ranking provinciale dei prezzi staccando nettamente Milano (3.165 euro/mq), Savona (3.115 euro/mq). e Lucca (3.052 euro/mq).
Nella parte più bassa della graduatoria c’è sempre Biella (614 euro/mq) davanti a Caltanissetta e Isernia, con 686 e 704 euro/mq.
Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio studi di idealista: “I prezzi delle abitazioni hanno registrato un andamento ribassista dopo i mesi estivi, che però è prematuro collegare direttamente all’aumento dei tassi sui mutui ipotecari. Tuttavia, dopo i livelli record raggiunti a cavallo tra la fine dello scorso anno e l’inizio del 2022, c’è una tendenza al rallentamento della domanda, mentre sul fronte dei prezzi si vede ancora un trend positivo nei principali mercati come Milano, Napoli, Bologna, Torino e Roma. È plausibile che si torni a un mercato a più velocità, dove le zone caratterizzate da una pressione maggiore della domanda sull’offerta potrebbero ignorare i rialzi dei tassi poiché hanno una domanda tale da assorbire altri aumenti di prezzo, mentre in quelli in cui il rapporto tra domanda e offerta è più equilibrato, l’aumento dei tassi potrebbe fisiologicamente avere un impatto sulle quotazioni delle abitazioni”.
Fonte: Monitorimmobiliare