Rimane forte l’interesse da parte degli investitori verso il comparto del real estate alberghiero italiano, grazie anche al progressivo recupero delle performance delle strutture rispetto ai risultati pre-pandemia. Nel primo semestre di quest’anno, i volumi di investimento nel settore dell’ospitalità italiana si sono infatti attestati sui 730 milioni di euro, superando i livelli dello stesso periodo del 2021, anno che poi ha chiuso con un totale transato pari a 2,1 miliardi di euro, miglior risultato di sempre dopo il record del 2019, quando è stata oltrepassata la soglia dei 3 miliardi. Negli ultimi 12 mesi, inoltre, l’incidenza degli investimenti del settore hotel sul totale dei volumi d’investimento del commercial real estate italiano (la categoria degli immobili a reddito con l’esclusione del residenziale, ndr) è stata del 16%, contro quella del 5% registrata a livello europeo. A conferma di come questo settore sia uno dei più sviluppati in Europa. Roma e Milano continuano quindi a dominare la scena.
Lusso ed extra-lusso gli obiettivi nella Capitale; upper-upscale il focus nella città lombarda
E’ la fotografia del mercato degli hotel in Italia presentata da Cbre, in occasione dell’evento Wanderlust 2022 – The Cbre Hotels Event svoltosi recentemente a Milano. Nel dettaglio, nell’ambito delle operazioni di tipo value-add, gli investitori mostrano particolare interesse verso il mercato romano, puntando al riposizionamento di strutture esistenti e alla conversione di immobili a uso ufficio nel centro storico della città, soprattutto nel segmento lusso ed extra-lusso. A Milano invece i flussi si sono diretti verso il segmento upper-upscale con operazioni di rebranding di hotel esistenti o acquisto di alberghi a reddito da parte di investitori core. Dal 2019 fino alla fine del primo semestre 2022, l’incidenza delle operazioni value-add nel mercato romano ha raggiunto quota 62%, mentre nel mercato milanese si è attestata al 47%.
Tariffe medie in crescita a doppia cifra percentuale
A livello di performance, nei primi sette mesi del 2022 a Roma e Milano l’adr (average daily rate) è cresciuto a Roma e Milano rispettivamente del 21% e del 14%, conseguendo i migliori risultati tra le capitali europee, con Roma seconda solo a Parigi in termini di ritmo di crescita. I tassi di occupazione degli alberghi si collocano però ancora sotto i livelli del 2019, rispettivamente del -14% a Roma e dek -22% a Milano, ma in linea con quelli del mercato europeo. Il revpar (ricavo medio per camera disponibile), di conseguenza, a Roma è già al di sopra dei livelli raggiunti nel 2019 (+4%) mentre rimane ancora di poco in area negativa a Milano (-11%).
Oltre alle grandi città bene anche il segmento resort
“In sintesi possiamo dire che, dalla ripresa Covid e per i prossimi anni, il segmento dei resort e le città di Roma e Milano hanno trainato e traineranno il mercato degli investimenti alberghieri in Italia, assorbendo a oggi complessivamente circa il 70% dei capitali investiti in hotel nel Paese – commenta l’head of hotels di Cbre, Francesco Calia -. Le performance del mercato delle due città sono robuste, in rapidissima crescita e con valori/profitti superiori alle aspettative. E questo dovrebbe progressivamente tranquillizzare gli investitori sui loro ritorni, compensando in parte l’aumento del costo del capitale a prestito.”
Fonte: Travel Quotidiano
Rimane forte l’interesse da parte degli investitori verso il comparto del real estate alberghiero italiano, grazie anche al progressivo recupero delle performance delle strutture rispetto ai risultati pre-pandemia. Nel primo semestre di quest’anno, i volumi di investimento nel settore dell’ospitalità italiana si sono infatti attestati sui 730 milioni di euro, superando i livelli dello stesso periodo del 2021, anno che poi ha chiuso con un totale transato pari a 2,1 miliardi di euro, miglior risultato di sempre dopo il record del 2019, quando è stata oltrepassata la soglia dei 3 miliardi. Negli ultimi 12 mesi, inoltre, l’incidenza degli investimenti del settore hotel sul totale dei volumi d’investimento del commercial real estate italiano (la categoria degli immobili a reddito con l’esclusione del residenziale, ndr) è stata del 16%, contro quella del 5% registrata a livello europeo. A conferma di come questo settore sia uno dei più sviluppati in Europa. Roma e Milano continuano quindi a dominare la scena.
Lusso ed extra-lusso gli obiettivi nella Capitale; upper-upscale il focus nella città lombarda
E’ la fotografia del mercato degli hotel in Italia presentata da Cbre, in occasione dell’evento Wanderlust 2022 – The Cbre Hotels Event svoltosi recentemente a Milano. Nel dettaglio, nell’ambito delle operazioni di tipo value-add, gli investitori mostrano particolare interesse verso il mercato romano, puntando al riposizionamento di strutture esistenti e alla conversione di immobili a uso ufficio nel centro storico della città, soprattutto nel segmento lusso ed extra-lusso. A Milano invece i flussi si sono diretti verso il segmento upper-upscale con operazioni di rebranding di hotel esistenti o acquisto di alberghi a reddito da parte di investitori core. Dal 2019 fino alla fine del primo semestre 2022, l’incidenza delle operazioni value-add nel mercato romano ha raggiunto quota 62%, mentre nel mercato milanese si è attestata al 47%.
Tariffe medie in crescita a doppia cifra percentuale
A livello di performance, nei primi sette mesi del 2022 a Roma e Milano l’adr (average daily rate) è cresciuto a Roma e Milano rispettivamente del 21% e del 14%, conseguendo i migliori risultati tra le capitali europee, con Roma seconda solo a Parigi in termini di ritmo di crescita. I tassi di occupazione degli alberghi si collocano però ancora sotto i livelli del 2019, rispettivamente del -14% a Roma e dek -22% a Milano, ma in linea con quelli del mercato europeo. Il revpar (ricavo medio per camera disponibile), di conseguenza, a Roma è già al di sopra dei livelli raggiunti nel 2019 (+4%) mentre rimane ancora di poco in area negativa a Milano (-11%).
Oltre alle grandi città bene anche il segmento resort
“In sintesi possiamo dire che, dalla ripresa Covid e per i prossimi anni, il segmento dei resort e le città di Roma e Milano hanno trainato e traineranno il mercato degli investimenti alberghieri in Italia, assorbendo a oggi complessivamente circa il 70% dei capitali investiti in hotel nel Paese – commenta l’head of hotels di Cbre, Francesco Calia -. Le performance del mercato delle due città sono robuste, in rapidissima crescita e con valori/profitti superiori alle aspettative. E questo dovrebbe progressivamente tranquillizzare gli investitori sui loro ritorni, compensando in parte l’aumento del costo del capitale a prestito.”
Fonte: Travel Quotidiano