Dalla Redazione Investor, servicer e debt buyer

Sfide e opportunità per la Credit Industry

Intervista a Massimiliano Massolin, Business Service Banking Director presso Nexen Business Consulting, Gruppo Engineering Divisione Finanza

 

Alla luce dell’attuale contesto geopolitico ed economico quali sfide si potrebbero presentare agli operatori NPE?

M.M. La crisi energetica, il cambiamento climatico e la conseguente crescita dell’inflazione sono tutti fattori che già da ora e per il prossimo futuro hanno già e avranno impatti rilevanti sul nostro territorio con inevitabili ricadute in ambito economico ed industriale, e con la possibilità che si innesti un effetto domino per quanto riguarda i crediti NPE. Emerge sempre più la necessità di creare un ecosistema che veda il coinvolgimento di tutti gli attori in gioco in una modalità sempre più digitale ma contestualmente sostenibile per le singole realtà in difficoltà, dove diventa fondamentale un aiuto verso un percorso di regolarizzazione e risanamento del credito. In questo contesto Banche, Finanziarie ed operatori del settore NPE possono e devono svolgere un ruolo chiave. Con questa consapevolezza, gli operatori di settore hanno avviato da tempo percorsi di digitalizzazione ed ottimizzazione dei processi che, a seconda della specifica realtà, hanno raggiunto differenti livelli di maturità delle soluzioni. Vi sono ancora notevoli spazi di ottimizzazione che possono essere colti coniugando le esigenze di industrializzare i processi, applicando soluzioni su misura per ciascuna realtà. Il driver tecnologico è un fattore decisivo, soprattutto per una corretta verifica del portafoglio e per una puntuale valutazione delle singole posizioni, anche in ottica ESG, al fine di migliorare la qualità del credito e di poter attivare efficaci azioni di recupero in caso di deterioramento.

Spieghi meglio, come possono le nuove tecnologie abilitare questo percorso di cambiamento?

M.M. Come ho accennato, si è creata una vera industria del credito e come in tutti i processi d’industrializzazione c’è una maggiore ricerca di efficacia ed efficienza che può essere conseguita anche attraverso l’automazione di quei processi a basso valore aggiunto e nei quali il margine di errore è alto, quali ad esempio le fasi di acquisizione dati, normalizzazione, data quality, riconciliazione e quadratura, identificazione e gestione delle frodi, rendicontazione, etc.
Abbiamo, infatti, rilevato che la vera sfida dei credit servicer riguarda, in maggior prevalenza, il governo di una quantità notevole di nuove informazioni che devono essere correttamente certificate per poter creare valore, soprattutto quando derivano da dati non strutturati e, per questo, più vulnerabili alle violazioni. Inoltre, sono presenti ancora molte attività svolte manualmente e quindi più soggette ad errori, che creano spesso inefficienze. In questi casi, è opportuno introdurre azioni di Process Automation, ricorrendo a soluzioni di RPA tradizionali in combinazione con l’apprendimento automatico, così da risolvere rapidamente i problemi di qualità dei dati e ridurre in larga misura la necessità di intervento manuale. Ulteriore frontiera è quella dell’utilizzo dell’Intelligenza artificiale (IPA) per la Riconciliazione Automatica di pagamenti non strutturati, il riconoscimento del testo scritto a mano, l’estrazione di informazioni dal testo libero, il confronto e riconoscimento delle anagrafiche, verso una
progressiva “automazione intelligente”.
La tecnologia, oggi più che mai è pensata sempre più al servizio dell’utente, ma solo conoscendone le dinamiche, le possibili estensioni e combinazioni, è possibile trasformare ogni sfida in opportunità. NEXEN, società di Business Consulting dell’Area Finanza del Gruppo Engineering, ha fatto di questo la propria missione, ponendosi tra la tecnologia ed il cliente, tra il processo IT ed il processo Utente, in modo da poter affiancare i propri Partner nel percorso di crescita digitale.

In base alla vostra esperienza maturata nelle operazioni di migrazione di portafogli UTP e deteriorati, qual è oggi l’esigenza primaria di chi acquisisce un portafogli crediti?

M.M. Negli ultimi anni abbiamo avuto la possibilità di analizzare differenti tipologie di portafogli e la costante risulta sempre la stessa: la scarsità di qualità dei dati; l’Ente target, che sia esso una Banca o una società finanziaria, necessita di avere dati completi e certificati. Un dato incompleto o non veritiero distrugge valore per chi acquisisce il portafogli, generando il pericolosissimo problema del GIGO – Garbage in, garbage out -, molto comune nelle attività di cessione del credito. Tale fenomeno determina grandi deprezzamenti degli asset e ricorso a procedure di recupero poco efficaci.
Immaginiamo di acquistare un portafoglio consistente di crediti ma di non poterlo riscuotere per l’incompletezza o l’obsolescenza delle informazioni anagrafiche e/o contrattuali, per l’assenza o l’incompletezza delle coordinate catastali dell’immobile posto a garanzia o per l’impossibilità di disporre di un inventario dei fidi dettagliato. A supporto degli Enti interviene ancora una volta la tecnologia: il Natural Language Processing (NLP) sfrutta algoritmi di intelligenza artificiale
e funzioni di Text Analysis e Smart Search per estrapolare, analizzare ed individuare gli elementi chiave di un testo, sia che si parta da un documento standardizzato che da un testo a struttura libera. Le alte capacità di adattamento di tale tecnologia, ne favoriscono l’utilizzo nei processi di data quality e data remediation, per garantire l’accuratezza, la completezza e la veridicità del Loan Data Tape (LDT).

Quali opportunità vede per il mercato secondario e in che modo sta rispondendo Nexen?

M.M. Nell’ultimo decennio sono state effettuate numerose operazioni di cessione di Esposizioni Non Performing al fine di riequilibrare il peso degli NPE nei bilanci, determinando un graduale consolidamento del mercato primario. Al contempo però anche chi ha acquistato negli anni portafogli NPL e UTP necessita ora di cedere tali crediti per trasformarli in liquidità, facendo così registrare forti spinte di crescita verso il mercato secondario e creando di conseguenza l’esigenza di forti investimenti in campo tecnologico ed organizzativo.
Alla luce delle nuove spinte prevediamo forti impatti sul “mondo NPE”, dove risulterà chiave il ruolo delle società di consulenza a supporto della digital transformation.
Nexen, nel suo percorso di potenziamento dell’offerta ed in coerenza con la mission di affiancare gli utenti di Business e i riferimenti IT per disegnare soluzioni in ambito Credit Management, ha avviato anche sul mercato secondario nuove partnership con interlocutori ben posizionati, al fine di offrire ai propri clienti un marketplace indipendente basato su blockchain, finalizzato ad efficientare e rendere più trasparente lo scambio di NPE, raccogliendo al contempo la spinta
della BCE alla creazione di una piattaforma di transazione degli NPL basata su regole standardizzate. Come noto, infatti, la Banca Centrale Europea auspica una maggiore riduzione del divario tra domanda e offerta di NPL, al fine di contribuire ad una pulizia dei bilanci delle Banche ed a creare al contempo mercati secondari attivi, liquidi ed efficienti, riducendo così l’asimmetria informativa e, con essa, riducendo il grado di rischio di fallimento del mercato europeo.

ARTICOLO PUBLIREDAZIONALE

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