Quanto è importante la due diligence nelle operazioni di M&A?
La due diligence è un passaggio fondamentale per l’analisi volta all’acquisizione e/o cessione di un intero portafoglio, secured o unsecured, o c.d. single name. L’operazione viene identificata in base al settore di rifermento (bancario – finanziario – fiscale- utilities – ecc).
Nei crediti secured risulta fondamentale la valutazione della garanzia immobiliare sottostante.
Occorrerà verificare la corrispondenza tra il valore di ipoteca dell’immobile al momento della sottoscrizione del mutuo e il valore di mercato cristallizzato al momento della cessione con particolare riferimento allo stato processuale in cui la posizione si trova.
Con riferimento ai crediti unsecured, invece, è fondamentale la valutazione patrimoniale del debitore, in combinato disposto con la prescrizione del credito.
La due diligence è un processo strutturato su 3 aspetti , giuridico, finanziario e immobiliare.
L’obiettivo della due diligence è quello della valorizzazione della posizione, ovvero elaborare le migliori strategie per il recupero del credito ottimizzando le tempistiche con il minor costo possibile.
Qual è il momento più delicato per la due diligence e quali sono le principali criticità che si incontrano?
Il momento più delicato è sicuramente quello dell’analisi documentale che è spesso carente. Prima i documenti era quasi esclusivamente cartacei mentre oggi sono per lo più digitali, ma c’è comunque una carenza su una serie di informazioni di supporto alle analisi, in primis sui documenti processuali. È praticamente impossibile trovare una documentazione completa anche se molte giovani banche con cui collaboriamo, stanno facendo un lavoro importante sulla digitalizzazione dei dati che va nella direzione di prevenire queste criticità. Anche perché la valutazione documentale impatta trasversalmente su tanti aspetti e prevede un processo dinamico di continuo aggiornamento e rivalutazione delle informazioni presenti in data room. Nel settore delle utilities, ad esempio, ci sono molte posizioni granulari che, a fronte di piccoli portafogli, presentano file excel complessi che richiedono un’articolata attività di analisi. In alcuni casi veniamo incaricato di svolgere attività di data remediation che vanno a verificare la completezza delle informazioni all’interno di una due diligence, magari rispetto alla precedente, indicando quali sono i documenti che mancano. È un’attività assimilabile ad un secondo grado di una due diligence, una sorta di doppio check .
Un importante iniziativa, in tale materia è stata posta in essere dal Ministero della Pubblica Amministrazione, attraverso la digitalizzazione degli uffici anagrafi comunali, che permette a chi acquista un credito di avere un dato anagrafico corretto e aggiornato.
Molti fondi del PNRR sono orientati a supportare le aziende per digitalizzare i propri archivi cartacei.
Cosa vi aspettate per i prossimi mesi?
Nella seconda metà del 2022 si prospetta, a nostro avviso , un’accelerazione del mercato secondario che è rimasto fermo e che ha bisogno di ripartire. I servicer primari hanno in un certo senso concluso il percorso triennale 2018-2020 facendo i loro margini sulle grandi cartolarizzazioni, ci auguriamo di essere protagonisti nella ripartenza di un nuovo mercato primario.
ARTICOLO PUBLIREDAZIONALE
Quanto è importante la due diligence nelle operazioni di M&A?
La due diligence è un passaggio fondamentale per l’analisi volta all’acquisizione e/o cessione di un intero portafoglio, secured o unsecured, o c.d. single name. L’operazione viene identificata in base al settore di rifermento (bancario – finanziario – fiscale- utilities – ecc).
Nei crediti secured risulta fondamentale la valutazione della garanzia immobiliare sottostante.
Occorrerà verificare la corrispondenza tra il valore di ipoteca dell’immobile al momento della sottoscrizione del mutuo e il valore di mercato cristallizzato al momento della cessione con particolare riferimento allo stato processuale in cui la posizione si trova.
Con riferimento ai crediti unsecured, invece, è fondamentale la valutazione patrimoniale del debitore, in combinato disposto con la prescrizione del credito.
La due diligence è un processo strutturato su 3 aspetti , giuridico, finanziario e immobiliare.
L’obiettivo della due diligence è quello della valorizzazione della posizione, ovvero elaborare le migliori strategie per il recupero del credito ottimizzando le tempistiche con il minor costo possibile.
Qual è il momento più delicato per la due diligence e quali sono le principali criticità che si incontrano?
Il momento più delicato è sicuramente quello dell’analisi documentale che è spesso carente. Prima i documenti era quasi esclusivamente cartacei mentre oggi sono per lo più digitali, ma c’è comunque una carenza su una serie di informazioni di supporto alle analisi, in primis sui documenti processuali. È praticamente impossibile trovare una documentazione completa anche se molte giovani banche con cui collaboriamo, stanno facendo un lavoro importante sulla digitalizzazione dei dati che va nella direzione di prevenire queste criticità. Anche perché la valutazione documentale impatta trasversalmente su tanti aspetti e prevede un processo dinamico di continuo aggiornamento e rivalutazione delle informazioni presenti in data room. Nel settore delle utilities, ad esempio, ci sono molte posizioni granulari che, a fronte di piccoli portafogli, presentano file excel complessi che richiedono un’articolata attività di analisi. In alcuni casi veniamo incaricato di svolgere attività di data remediation che vanno a verificare la completezza delle informazioni all’interno di una due diligence, magari rispetto alla precedente, indicando quali sono i documenti che mancano. È un’attività assimilabile ad un secondo grado di una due diligence, una sorta di doppio check .
Un importante iniziativa, in tale materia è stata posta in essere dal Ministero della Pubblica Amministrazione, attraverso la digitalizzazione degli uffici anagrafi comunali, che permette a chi acquista un credito di avere un dato anagrafico corretto e aggiornato.
Molti fondi del PNRR sono orientati a supportare le aziende per digitalizzare i propri archivi cartacei.
Cosa vi aspettate per i prossimi mesi?
Nella seconda metà del 2022 si prospetta, a nostro avviso , un’accelerazione del mercato secondario che è rimasto fermo e che ha bisogno di ripartire. I servicer primari hanno in un certo senso concluso il percorso triennale 2018-2020 facendo i loro margini sulle grandi cartolarizzazioni, ci auguriamo di essere protagonisti nella ripartenza di un nuovo mercato primario.
ARTICOLO PUBLIREDAZIONALE