Dalla Redazione Investor, servicer e debt buyer

FD Credit Management si apre alla nuova stagione di fusioni e aggregazioni: crediamo che rappresenti un’opportunità soprattutto per i piccoli più strutturati come noi. Intervista all’Head of Operation Fabio Dell’Edera e all’Amministratore Unico Margherita Santisi

Cosa vi aspettate dalla nuova stagione di fusioni e aggregazioni che il mercato del servicing si appresta ad affrontare?

Noi ci aspettiamo molto e crediamo che questa stagione possa rappresentare una grande opportunità per aziende come la nostra, relativamente giovani ma ben strutturate e altamente specializzate. Purtroppo ancora oggi i servicer medio-piccoli, anche se ben strutturati, scontano una scarsa possibilità di crescita a causa della dinamica, ormai più che consolidata sul mercato, di conferire i mandati alle società più grosse, basandosi su parametri meramente numerici quali dimensioni e fatturato. Ma essere grandi oggi non per forza corrisponde ad essere migliori anzi i grandi operatori spesso sono soggetti a maggiori criticità, soprattutto da un punto di vista di cybersicurezza visto che, soprattutto di recente, ci sono stati casi eclatanti di hakeraggio dei sistemi informatici. Le società più piccole, paradossalmente, sono più sicure e soprattutto sono più attente al singolo mandato perché non lo inseriscono in un grande calderone, come spesso fanno le grandi aziende. Per non parlare dell’odioso fenomeno del submandato che scarica tutti gli oneri sull’operatore più piccolo ed erode tutti i margini di guadagno che vengono assorbiti dai costi di gestione. Fortunatamente, fino ad oggi, siamo riusciti a lavorare sempre su mandato diretto, non accettando nessun submandato. In questi sei anni di attività abbiamo costruito una realtà altamente specializzata, che ci permette di offrire al cliente un servizio tailor made, ovvero “cucito su misura”, e che si è conquistata nel tempo una posizione di best performance rispetto ad alcuni dei nostri clienti che sono importanti banche ed ha tutte le carte in regola per competere con i player più grandi. Questo ci permette di guardare allo scenario delle fusioni con un ruolo da protagonista, valutando aggregazioni importanti con due o al massimo tre soggetti con cui poter condividere un business plan ma soprattutto una visione di crescita che ci consenta di presentarci di fronte a committenti importanti alla stregua dei soggetti più grossi, puntando sulle singole specificità che ognuno di noi dovrà conservare e coltivare. Da parte dei nostri colleghi registriamo una forte volontà di fare aggregazioni, ma prima di mettersi insieme bisogna conoscersi e condividere obiettivi e costruire business plan perché non sono operazioni che si fanno dall’oggi al domani. Al di là dei numeri, quello che ogni imprenditore si porta dietro è il proprio know-how, costruito negli anni, che rappresenta un valore incalcolabile e che non può essere ceduto né destrutturato. Questo è un punto fondamentale su cui non bisogna cedere nei processi di fusione-aggregazione.

Secondo lei bisogna intervenire da un punto di vista normativo per agevolare questa tendenza?

Sicuramente l’aspetto normativo è importante, ma è già tutto previsto nel codice commerciale.

Sarebbe forse opportuno delineare confini più precisi, anche perché il mondo del recupero crediti è un mondo complesso che cambia continuamente. Quello che è importante è mantenersi al passo con questi cambiamenti altrimenti si rischia facilmente di rimanere indietro. Nello specifico il mondo NPL è molto variegato e bisogna essere bravi a gestire qualsiasi problematica per non farsi trovare impreparati. La nostra azienda si rinnova ogni 6-12 mesi rispetto alla compliance ed ha sempre investito per informatizzare i propri processi gestionali. Inoltre abbiamo puntato molto sulla presenza femminile e il 90% delle nostre risorse è donna. Tutto questo ci ha portati, dopo soli sei anni di attività, ad aver già subito due due diligence per poter essere acquisiti e questo vuol dire che abbiamo qualcosa di diverso rispetto alla platea dei nostri competitor.

Vi sentite attrattivi rispetto ai giovani che cercano lavoro?

Nonostante siamo una società giovane, siamo molto solidi economicamente e questo ci permette di investire costantemente sulla formazione dei nostri dipendenti e degli operatori telefonici che lavorano con noi che, oltre a ricevere l’accredito dello stipendio in modo puntuale anzi spesso in anticipo sul giorno previsto, hanno la possibilità di costruirsi una professionalità altamente specializzata rispetto ad una fonia si distingue da quella di routine ma si colloca in una fetta di mercato specifica che è la gestione esclusiva di portafogli NPL.

Noi siamo nati nel 2016 con l’intento di crescere in maniera esponenziale e, grazie all’esperienza e al know-how che Fabio Dell’Edera ha voluto trasmettere a tutti noi, siamo riusciti a superare anche il pregiudizio che in un certo senso si sconta all’inizio, soprattutto se si parte dal Sud. Non ci dimentichiamo, poi, che abbiamo attraversato una pandemia durante la quale le società che non avevano le spalle larghe hanno chiuso. Noi invece di ripiegarci su noi stessi abbiamo continuato a fare investimenti importanti e a garantire linfa vitale ai nostri collaboratori facendo sì che la squadra potesse rimanere coesa e vincente anche nei momenti più difficili. E il tempo ci ha dato ragione perché ne siamo usciti più forti e oggi vantiamo tante stellette su diversi aspetti. I risultati sono il nostro biglietto da visita e siamo bravi a far innamorare chi ci manda un CV verso questo settore. Proprio di recente abbiamo avuto un confronto con i nostri operatori telefonici ed abbiamo registrato un grande entusiasmo di far parte di un’azienda come la nostra azienda che, oltre a garantire una retribuzione seria ed adeguata alla propria professionalità, ha una visione sul futuro ed investe su di loro. Abbiamo appena aperto una terza sede in provincia di Messina, a Villafranca Tirrena, che sarà inaugurata a stretto giro, dopo aver ricevuto un elevato numero di candidature provenienti da questa zona. Ad oggi abbiamo 17 dipendenti fortemente motivati e fidelizzati all’azienda, con un basso turnover, e una rete di agenti che nella maggior parte dei casi lavora esclusivamente con noi perché si sente coccolato e sa che in ogni momento può contare su di noi ed ha a disposizione la nostra assistenza e il nostro supporto. Ognuno di loro ha una carta carburante che gli permette di lavorare con maggiore serenità. Infine, tra i tanti investimenti fatti abbiamo aperto un comparto audit e monitoraggio rispondendo alla richiesta di tante committenti per garantire loro il controllo dei piani di rientro e della possibilità di pagamento del debitore. Dall’altro lato abbiamo un ufficio ad hoc che contatta mensilmente il debitore per ricordagli la scadenza della rata ma soprattutto per creare un rapporto con lui e tenere il quadro della situazione.

Purtroppo non possiamo non dire che nei giovani si registra in un certo senso una scarsa volontà di mettersi in gioco in un settore complesso come il nostro e di investire in questa professione, anche perché abbiamo un freno alla crescita dell’economia che, a mio avviso, è rappresentato dal reddito di cittadinanza che ti dà l’alternativa a non fare nulla. Credo al contrario che l’aiuto vada dato all’impresa.

 

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