Secondo indiscrezioni diffuse dal Sole 24 Ore il fondo Varde e i due fondatori della società Francesco Guarneri e Gianluigi Bertini avrebbero deciso di mettere in vendita Guber Banca. Pur non avendo ancora sottoscritto il mandato definitivo, ci sarebbe al momento una forte preferenza per la banca d’affari Lazard.
Sul tavolo ci sarebbe l’intero capitale della banca, ma non è escluso che la vendita riguardi la quota di controllo. L’obiettivo è definire un accordo entro l’anno per far sì che la finalizzazione avvenga l’anno prossimo.
Guber Banca, realtà specializzata nell’acquisto e gestione del credito problematico e nei servizi a favore delle piccole e medie imprese, ha chiuso il 2021 con un risultato d’esercizio di 15,2 milioni, in crescita del 75% dai circa 8,7 milioni di euro del 2020. Il portafoglio a fine 2021 registrava masse gestite per circa 10,2 miliardi (+0,9% sul 2020), con nuovi flussi per 1,06 miliardi. Il business Npe oltre che su acquisto e servicing, poggia anche sui servizi di real estate e valutazione immobiliare e sull’advisory.
Secondo indiscrezioni del quotidiano Il Sole 24 Ore, sarebbero più di una dozzina i potenziali soggetti candidabili per un’operazione, che avrebbe però contorni ancora in gran parte da definire. «La pipeline non c’è ancora – precisa Bertini -. Tra i candidati ci potrebbero essere banche, servicer, ma soprattutto fondi d’investimento stranieri».
Secondo indiscrezioni diffuse dal Sole 24 Ore il fondo Varde e i due fondatori della società Francesco Guarneri e Gianluigi Bertini avrebbero deciso di mettere in vendita Guber Banca. Pur non avendo ancora sottoscritto il mandato definitivo, ci sarebbe al momento una forte preferenza per la banca d’affari Lazard.
Sul tavolo ci sarebbe l’intero capitale della banca, ma non è escluso che la vendita riguardi la quota di controllo. L’obiettivo è definire un accordo entro l’anno per far sì che la finalizzazione avvenga l’anno prossimo.
Guber Banca, realtà specializzata nell’acquisto e gestione del credito problematico e nei servizi a favore delle piccole e medie imprese, ha chiuso il 2021 con un risultato d’esercizio di 15,2 milioni, in crescita del 75% dai circa 8,7 milioni di euro del 2020. Il portafoglio a fine 2021 registrava masse gestite per circa 10,2 miliardi (+0,9% sul 2020), con nuovi flussi per 1,06 miliardi. Il business Npe oltre che su acquisto e servicing, poggia anche sui servizi di real estate e valutazione immobiliare e sull’advisory.
Secondo indiscrezioni del quotidiano Il Sole 24 Ore, sarebbero più di una dozzina i potenziali soggetti candidabili per un’operazione, che avrebbe però contorni ancora in gran parte da definire. «La pipeline non c’è ancora – precisa Bertini -. Tra i candidati ci potrebbero essere banche, servicer, ma soprattutto fondi d’investimento stranieri».