«Sì e bene» per il rafforzamento dei poteri d’intervento della Bce/Ssm sulla gestione delle banche dei rischi della transizione verde, sulla governance e i requisiti di idoneità dei vertici delle grandi banche, sul quadro di regole armonizzato per le succursali di banche di paesi terzi.
Sono tutte positive e favorevoli le opinioni della Banca centrale europea pubblicate ieri in risposta alle proposte di modifica della direttiva sui requisiti di capitale CRD6 da parte della Commissione europea, volte a rafforzare i poteri di supervisione dell’autorità di vigilanza bancaria europea. La Bce consiglia a Bruxelles di mantenere l’impianto così com’è per non correre il rischio di annacquarlo.
La Bce vede bene l’aumento dei suoi poteri di supervisione al fine di evitare che le banche sottovalutino i rischi della transizione verde (dettata dagli obiettivi europei su zero emissioni nette) nei confronti della clientela e quindi nel portafoglio degli impieghi. La Bce/Ssm, nell’ambito del suo mandato prudenziale, potrà in futuro intervenire in maniera più incisiva per garantire la buona gestione da parte delle banche dei rischi derivanti dal disallineamento della clientela con gli obiettivi europei della transizione verde. La Bce non interverrà vietando alle banche di finanziare questo o quel cliente ma richiederà la gestione dei rischi (per esempio le reazioni degli stakeholders) ai quali andranno soggette le banche europee nel corso della transizione verde.
Sul fronte della governance, la proposta di Bruxelles estende i poteri della Bce consentendo alla vigilanza europea di intervenire «ex-ante» e non più ex-post sull’idoneità dei direttori delle grandi banche (esecutivi e non). Ex-ante non vuol dire che la Bce bloccherà la candidatura di un nuovo membro ai vertici di una grande banca (grande come definita dalla direttiva): per esempio, dove la procedura lo richiede, gli azionisti resteranno liberi di nominare i direttori di loro gradimento. La Bce potrà intervenire ex-ante, prima che…
Fonte: Il Sole 24 Ore
«Sì e bene» per il rafforzamento dei poteri d’intervento della Bce/Ssm sulla gestione delle banche dei rischi della transizione verde, sulla governance e i requisiti di idoneità dei vertici delle grandi banche, sul quadro di regole armonizzato per le succursali di banche di paesi terzi.
Sono tutte positive e favorevoli le opinioni della Banca centrale europea pubblicate ieri in risposta alle proposte di modifica della direttiva sui requisiti di capitale CRD6 da parte della Commissione europea, volte a rafforzare i poteri di supervisione dell’autorità di vigilanza bancaria europea. La Bce consiglia a Bruxelles di mantenere l’impianto così com’è per non correre il rischio di annacquarlo.
La Bce vede bene l’aumento dei suoi poteri di supervisione al fine di evitare che le banche sottovalutino i rischi della transizione verde (dettata dagli obiettivi europei su zero emissioni nette) nei confronti della clientela e quindi nel portafoglio degli impieghi. La Bce/Ssm, nell’ambito del suo mandato prudenziale, potrà in futuro intervenire in maniera più incisiva per garantire la buona gestione da parte delle banche dei rischi derivanti dal disallineamento della clientela con gli obiettivi europei della transizione verde. La Bce non interverrà vietando alle banche di finanziare questo o quel cliente ma richiederà la gestione dei rischi (per esempio le reazioni degli stakeholders) ai quali andranno soggette le banche europee nel corso della transizione verde.
Sul fronte della governance, la proposta di Bruxelles estende i poteri della Bce consentendo alla vigilanza europea di intervenire «ex-ante» e non più ex-post sull’idoneità dei direttori delle grandi banche (esecutivi e non). Ex-ante non vuol dire che la Bce bloccherà la candidatura di un nuovo membro ai vertici di una grande banca (grande come definita dalla direttiva): per esempio, dove la procedura lo richiede, gli azionisti resteranno liberi di nominare i direttori di loro gradimento. La Bce potrà intervenire ex-ante, prima che…
Fonte: Il Sole 24 Ore