Cribis Credit Management (società del gruppo Crif specializzata nella gestione dei processi di collection e di Npl management), ha diffuso la terza edizione del suo Osservatiorio NPE. Il report evidenzia una riduzione dei tassi di default per le società di capitali dal 2,6% del 2020 all’1,6% del 2021, per le persone fisiche dall’1,6% all’1,2%. Cresce il numero delle liquidazioni giudiziali, +18,8%
A dicembre 2021 le moratorie ancora in essere si attestavano al 10,2% del totale attivato, mostrando come l’effetto sul contenimento del rischio di credito abbia fatto il suo corso. Entro il secondo semestre di quest’anno si prevede che il fenomeno venga totalmente assorbito, a meno che non siano attuate nuove iniziative per evitare potenziali shock dovuti ai recenti sviluppi socioeconomici.
“Nonostante i volumi totali in termini di Gbv siano diminuiti rispetto al 2020, notiamo un mercato che sta entrando sempre di più in una fase di consolidamento e maturità. È proprio analizzando le 658 transazioni completate sul mercato primario e secondario che si evidenzia la tendenza degli operatori a focalizzarsi su determinati segmenti e nicchie che richiedono ovviamente competenze specifiche. Ma non potrebbe essere diversamente se investitori e servicer vogliono creare realmente valore dalle operazioni di acquisizione, considerando soprattutto l’elevato grado di competitività presente in ogni deal”, ha commentato Roberto Sergio, ad di Credit Village e direttore scientifico dell’osservatorio nazionale Npe Market.
Per quanto riguarda le inadempienze probabili (unlikely to pay, Utp), i settori più presenti sono stati l’immobiliare, le costruzioni e l’intrattenimento, mentre i meno presenti risultano essere l’industria farmaceutica, elettronica e petrolifera. L’analisi della quota di esposizioni in Utp per natura giuridica ha mostrato che il 51% di esse è collegabile a società di capitali e persone, il 12% a famiglie produttrici e il 37% a famiglie consumatrici. Al contempo, è aumentato il numero di liquidazioni giudiziali aperte rispetto al 2020 (+18,8%), mentre in parallelo sono cresciuti, anche se in minor misura, i numeri delle altre procedure concorsuali (+11,6%).
Osservando le esecuzioni immobiliari è risultata ancora in atto la riduzione dello stock complessivo che da inizio 2016 a fine 2021 ha visto un calo del 49%: nel corso del 2021 sono state aperte 36 mila esecuzioni immobiliari e ne sono state definite circa 66 mila. Per quanto riguarda la durata delle esecuzioni mobiliari, dopo aver raggiunto il picco di 10 mesi nel 2020, nel 2021 si è riscontrata una riduzione a una media di 8,8 mesi. Considerando la durata delle esecuzioni immobiliari è confermato il trend di crescita osservato anche nel 2020: si passa da una media 4,8 mesi a 5,2.
Sempre nel 2021 lo stock dei crediti deteriorati lordi si è contratto dai 97 miliardi di euro del 2020 a 88,4 miliardi. In questo scenario la componente Utp è stata pari a 43,1 miliardi, sorpassando la quota di sofferenze (Bad Loans) pari a 41,6 miliardi. Per analizzare le dinamiche dello stock Npe è stata confermata anche per la terza edizione la partnership con Credit Village, che ha rilevato nel 2021 una crescita del numero di operazioni, ma anche una riduzione dei volumi del 14,6%. Contrariamente a quanto osservato nel 2020, è diminuita la quota di cessioni di Utp rispetto agli Npl, scendendo dal 20% al 6% del totale transato. Di contro, la quota relativa agli Npl è cresciuta al 94% dei volumi.
Sono aumentate le cessioni dei crediti chirografari (58% dei volumi) rispetto a quelli garantiti da immobili. Lo strumento delle Gacs (Garanzie Cartolarizzazione Sofferenze) ha contribuito ancora al supporto della dismissione dei crediti garantiti da immobili, attestandosi al 31% del totale. Ciononostante, nel 2021 si è registrata una diminuzione del 30% delle operazioni assistite da Gacs, mentre le cessioni “no Gacs” si attestano invece al 69% del totale.
Cribis Credit Management (società del gruppo Crif specializzata nella gestione dei processi di collection e di Npl management), ha diffuso la terza edizione del suo Osservatiorio NPE. Il report evidenzia una riduzione dei tassi di default per le società di capitali dal 2,6% del 2020 all’1,6% del 2021, per le persone fisiche dall’1,6% all’1,2%. Cresce il numero delle liquidazioni giudiziali, +18,8%
A dicembre 2021 le moratorie ancora in essere si attestavano al 10,2% del totale attivato, mostrando come l’effetto sul contenimento del rischio di credito abbia fatto il suo corso. Entro il secondo semestre di quest’anno si prevede che il fenomeno venga totalmente assorbito, a meno che non siano attuate nuove iniziative per evitare potenziali shock dovuti ai recenti sviluppi socioeconomici.
“Nonostante i volumi totali in termini di Gbv siano diminuiti rispetto al 2020, notiamo un mercato che sta entrando sempre di più in una fase di consolidamento e maturità. È proprio analizzando le 658 transazioni completate sul mercato primario e secondario che si evidenzia la tendenza degli operatori a focalizzarsi su determinati segmenti e nicchie che richiedono ovviamente competenze specifiche. Ma non potrebbe essere diversamente se investitori e servicer vogliono creare realmente valore dalle operazioni di acquisizione, considerando soprattutto l’elevato grado di competitività presente in ogni deal”, ha commentato Roberto Sergio, ad di Credit Village e direttore scientifico dell’osservatorio nazionale Npe Market.
Per quanto riguarda le inadempienze probabili (unlikely to pay, Utp), i settori più presenti sono stati l’immobiliare, le costruzioni e l’intrattenimento, mentre i meno presenti risultano essere l’industria farmaceutica, elettronica e petrolifera. L’analisi della quota di esposizioni in Utp per natura giuridica ha mostrato che il 51% di esse è collegabile a società di capitali e persone, il 12% a famiglie produttrici e il 37% a famiglie consumatrici. Al contempo, è aumentato il numero di liquidazioni giudiziali aperte rispetto al 2020 (+18,8%), mentre in parallelo sono cresciuti, anche se in minor misura, i numeri delle altre procedure concorsuali (+11,6%).
Osservando le esecuzioni immobiliari è risultata ancora in atto la riduzione dello stock complessivo che da inizio 2016 a fine 2021 ha visto un calo del 49%: nel corso del 2021 sono state aperte 36 mila esecuzioni immobiliari e ne sono state definite circa 66 mila. Per quanto riguarda la durata delle esecuzioni mobiliari, dopo aver raggiunto il picco di 10 mesi nel 2020, nel 2021 si è riscontrata una riduzione a una media di 8,8 mesi. Considerando la durata delle esecuzioni immobiliari è confermato il trend di crescita osservato anche nel 2020: si passa da una media 4,8 mesi a 5,2.
Sempre nel 2021 lo stock dei crediti deteriorati lordi si è contratto dai 97 miliardi di euro del 2020 a 88,4 miliardi. In questo scenario la componente Utp è stata pari a 43,1 miliardi, sorpassando la quota di sofferenze (Bad Loans) pari a 41,6 miliardi. Per analizzare le dinamiche dello stock Npe è stata confermata anche per la terza edizione la partnership con Credit Village, che ha rilevato nel 2021 una crescita del numero di operazioni, ma anche una riduzione dei volumi del 14,6%. Contrariamente a quanto osservato nel 2020, è diminuita la quota di cessioni di Utp rispetto agli Npl, scendendo dal 20% al 6% del totale transato. Di contro, la quota relativa agli Npl è cresciuta al 94% dei volumi.
Sono aumentate le cessioni dei crediti chirografari (58% dei volumi) rispetto a quelli garantiti da immobili. Lo strumento delle Gacs (Garanzie Cartolarizzazione Sofferenze) ha contribuito ancora al supporto della dismissione dei crediti garantiti da immobili, attestandosi al 31% del totale. Ciononostante, nel 2021 si è registrata una diminuzione del 30% delle operazioni assistite da Gacs, mentre le cessioni “no Gacs” si attestano invece al 69% del totale.