Dalla Redazione Investor, servicer e debt buyer

La gestione del credito tra evoluzioni e scenari futuri

Intervista a Luigi Curatola, Amministratore Certa Credita

Dott. Curatola, ci racconta in breve come nasce la Certa Credita e il suo percorso lavorativo?
L.C. Ho insegnato per più di 30 anni matematica e fisica ma ho avuto sempre una particolare propensione per l’imprenditoria.
A fine anni 90 mi si presenta l’occasione giusta, abbandono l’insegnamento e nel 1998 fondo la Certa Credita oggi tra i player più consolidati sul mercato dei servizi a tutela del credito.
Gli anni 2000 sono stati testimoni di intense programmazioni e duro lavoro, ero impegnato a fare impresa in un settore che non faceva sconti. L ’attività di gestione e recupero del credito assumeva sempre più un importante ruolo sociale e in quel contesto i principi di correttezza, trasparenza e serietà, fondanti la mia cultura d’impresa, hanno rivestito i punti forti del consolidamento della Certa Credita.
Il 2021 è stato chiuso in positivo con una crescita del 20% e con un EBITDA del +24% rispetto all’anno precedente e ci apprestiamo a realizzare importanti progetti sul 2022.
Dato rilevante quello del mese di dicembre 2021: i nostri project manager hanno ricevuto il premio produzione perché primi sull’anno rispetto ai competitors per i prodotti gestiti. Questo significa che i cerchi più importanti li abbiamo chiusi e continueremo a puntare sulla crescita dei volumi e sulla costanza nei risultati, e soprattutto ad investire in un welfare aziendale indirizzato alla massima soddisfazione dei dipendenti.

Com’è cambiata l’operatività di Certa Credita?
L.C. Il settore in questi anni è stato caratterizzato da una forte evoluzione, oggi non parliamo più di mero recupero del credito ma di servizi a tutela. E’ necessario quindi garantire la centralità e cura del cliente in tutto il processo con l’obiettivo di migliorare, in partnership con la committenza, la sua customer experience.
Un tempo non era così, l’attività di mediazione si incentrava unicamente sulla rata insoluta e l’etica aziendale e la credibilità dell’imprenditore erano gli unici indici di riferimento per determinarne il mandato. Il mercato attuale,invece, viaggia su altri livelli di valutazione. La realtà è che non basta più raggiungere le migliori performance ma è
necessario essere dotati al proprio interno di una “cultura di compliance” collegata a valori condivisi e a senso di responsabilità nei confronti di tutti gli stakeholders e della società nel suo complesso.

In Certa Credita la gestione del compliance risk ha un ruolo importante nei processi di generazione del valore, motivo per cui l’area strategica dedicata effettua analisi interne sulla ricezione dei reclami lato clienti. Per assicurare più celerità e performance ottimali abbiamo creato e clusterizzato l’empty claim “reclamo vuoto”, ovvero privo di qualsiasi contenuto idoneo alla sua valutazione, che può consistere nella mancata violazione della legge sulla privacy e del codice di condotta Unirec.

Quali sono i principali fattori contestuali che hanno contribuito alla crescita di Certa Credita?
L.C. Dietro ogni scelta imprenditoriale e decisione strategica c’è sempre stata la consapevole volontà di mantenere il focus sulle persone e l’innovazione tecnologia, gestionale e organizzativa lo ha reso possibile creando valore. Credo che l’approccio ibrido che fonde apprendimento umano e machine learning sia il miglior modello aziendale da perseguire. La fusione dei concetti di algoritmo ed empatia delineano il presente e il futuro, ecco perché abbiamo profilato l’intelligenza emotiva in codici e procedure che ci hanno portato ad adottare la perfetta tempistica nell’applicazione delle strategie di mediazione.

Negli ultimi anni l’azienda ha fatto un grande sforzo strategico e operativo verso l’integrazione di nuove tecnologie informatiche vivendo un change management e un salto culturale che ha rivoluzionato il modo di pensare, programmare e gestire l’intera operatività. Il nostro Modello di Business Intelligence ha dato vita sotto il profilo organizzativo/gestionale ad una business analysis composta da professionisti dell’IOT.
Fare performance è diventato l’elemento più semplice ed automatizzato, cosa ben diversa dalla creazione costante di valore nei processi interni e nei rapporti con le persone, lavoro impegnativo e costante.

Quali sono i vostri obbiettivi per il futuro?
L.C. Per il futuro abbiamo importanti obiettivi di crescita e di sviluppo. Ci stiamo preparando ai diversi scenari investendo in cultura digitale, ingegneristica e finanziaria, cercando sempre di stimolare il nostro management e di cogliere le opportunità emergenti dal mercato. Non siamo solo una società di servizi ma ci riteniamo una comunità di persone che collaborano per passione condivisa e guardano al futuro con fiducia, sicuri delle proprie competenze e della propria lunga esperienza

ARTICOLO PUBLIREDAZIONALE