Il 2021 è stato indubbiamente l’anno delle piattaforme Fintech che sono riuscite a raccogliere 3,5 miliardi di euro di finanziamenti per le PMI e le startup italiane, registrando una crescita del 60% rispetto ai 2,3 miliardi del 2020 e triplicando quasi il valore di 1,4 miliardi del 2019. Da quando hanno iniziato la loro attività, tra fine 2014 e inizio 2016, le varie piattaforme hanno raccolto un totale di oltre 8,6 miliardi di euro.
Sono i dati dell’ultimo Report di BeBeez che fotografa una situazione chiara: le piattaforme Fintech rappresentano ormai un asset class riconosciuta da un nutrito numero di investitori, sia nella forma di finanziamento del circolante, attraverso l’acquisto di fatture o crediti fiscali, sia in quella di finanziamento a medio-lungo termine, attraverso l’acquisto di prestiti.
Da inizio anno le startup e scaleup Fintech italiane o fondate da italiani hanno raccolto già più di 900 milioni di euro dagli investitori di venture capital, superando i 780 milioni raccolti in tutto il 2020 da tutte le startup e scaleup di qualunque settore e non solo Fintech.
Nella classifica delle piattaforme Fintech, in base all’erogato da inizio attività, troviamo al primo posto Credimi, la piattaforma dedicata al lending alle PMI, che ha chiuso il 2021 con 434 milioni di euro (+38,2% dal 2020) a fronte di richieste complessive di finanziamenti per oltre 6 miliardi, raggiungendo un totale di 1,9 miliardi di euro di crediti erogati da inizio attività e con una base clienti ha toccato quota 7mila. I progetti di crescita di Credimi vanno ancora oltre: secondo quanto risulta a BeBeez, per i prossimi mesi è allo studio un aumento di capitale di 80-100 milioni, nel quale si punta a coinvolgere fondi di venture capital internazionali.
Al secondo posto c’è Fifty, piattaforma fondata nel 2014 da Michele Ronchi (ex BNP Paribas e Goldman Sachs), che ha toccato un transato complessivo di oltre 1,7 miliardi di euro dopo l’estate 2021 (a fine 2021 è stata acquisita da Banca CF+, l’ex Credito Fondiario).
Al terzo posto c’è FinDynamic, piattaforma operativa da settembre 2018 specializzata in dynamic discounting. Nel 2019 la piattaforma aveva erogato appena 50 milioni di euro di fatture ma nel 2020 ha registrato una crescita esponenziale chiudendo l’anno a 150 milioni, con un boom nel 2021 che ha portato il totale dell’erogato da inizio attività a 920 milioni.
Al quarto posto si trova il gruppo TeamSystem Financial Value Chain che ha raggiunto un turnover di 426 milioni a fine 2021 per un totale di 728 milioni di euro da inizio attività. Al quinto posto si posiziona Workinvoice, una delle prime piattaforme diventate operative già nel 2013, che ha raggiunto un erogato complessivo di circa 700 milioni di euro.
La classifica prosegue con Opyn, l’ex Borsa del Credito, che nel 2021 ha superato 390 milioni di euro di prestiti erogati, in aumento del 420% dal 2020. Per la fine del 2022 la società si aspetta di raggiungere quota 500milioni. Il settimo posto è occupato da Officine CST che nel 2021 ha erogato 33,7 milioni di euro di crediti verso la PA e 69,1 milioni di fatture commerciali, mentre da inizio attività i due dati sono rispettivamente di 286,8 e 193,4 milioni. All’ottavo posto c’è CashInvoice attiva dal 2017, che ad oggi ha intermediato circa 250 milioni di euro, e conta un portafoglio di oltre 350 aziende cedenti e 1.700 debitori ceduti. Seguono Crescitalia con 245 milioni da inizio attività, tra prestiti e fatture commerciali, e la francese October, appena sotto i 200 milioni di euro di erogato complessivo in Italia.
Si segnata, infine, la crescita esponenziale delle piattaforme di lending crowdfunding real estate, che nel 2021 hanno raccolto oltre 57 milioni di euro, superando i 36 milioni raccolti in tutto il 2020. Boom anche dell’equity crowdfunding che ha raggiunto 172 milioni di euro a fine 2021 sia in relazione a startup e pmi innovative e veicoli di investimento in startup e pmi sia in relazione a progetti di real estate. Lentamente iniziano a lavorare anche le sezioni dedicate ai minibond di alcune piattaforme di equity crowdfunding, come Fundera, CrowdFundMe e Opstart.
Il 2021 è stato indubbiamente l’anno delle piattaforme Fintech che sono riuscite a raccogliere 3,5 miliardi di euro di finanziamenti per le PMI e le startup italiane, registrando una crescita del 60% rispetto ai 2,3 miliardi del 2020 e triplicando quasi il valore di 1,4 miliardi del 2019. Da quando hanno iniziato la loro attività, tra fine 2014 e inizio 2016, le varie piattaforme hanno raccolto un totale di oltre 8,6 miliardi di euro.
Sono i dati dell’ultimo Report di BeBeez che fotografa una situazione chiara: le piattaforme Fintech rappresentano ormai un asset class riconosciuta da un nutrito numero di investitori, sia nella forma di finanziamento del circolante, attraverso l’acquisto di fatture o crediti fiscali, sia in quella di finanziamento a medio-lungo termine, attraverso l’acquisto di prestiti.
Da inizio anno le startup e scaleup Fintech italiane o fondate da italiani hanno raccolto già più di 900 milioni di euro dagli investitori di venture capital, superando i 780 milioni raccolti in tutto il 2020 da tutte le startup e scaleup di qualunque settore e non solo Fintech.
Nella classifica delle piattaforme Fintech, in base all’erogato da inizio attività, troviamo al primo posto Credimi, la piattaforma dedicata al lending alle PMI, che ha chiuso il 2021 con 434 milioni di euro (+38,2% dal 2020) a fronte di richieste complessive di finanziamenti per oltre 6 miliardi, raggiungendo un totale di 1,9 miliardi di euro di crediti erogati da inizio attività e con una base clienti ha toccato quota 7mila. I progetti di crescita di Credimi vanno ancora oltre: secondo quanto risulta a BeBeez, per i prossimi mesi è allo studio un aumento di capitale di 80-100 milioni, nel quale si punta a coinvolgere fondi di venture capital internazionali.
Al secondo posto c’è Fifty, piattaforma fondata nel 2014 da Michele Ronchi (ex BNP Paribas e Goldman Sachs), che ha toccato un transato complessivo di oltre 1,7 miliardi di euro dopo l’estate 2021 (a fine 2021 è stata acquisita da Banca CF+, l’ex Credito Fondiario).
Al terzo posto c’è FinDynamic, piattaforma operativa da settembre 2018 specializzata in dynamic discounting. Nel 2019 la piattaforma aveva erogato appena 50 milioni di euro di fatture ma nel 2020 ha registrato una crescita esponenziale chiudendo l’anno a 150 milioni, con un boom nel 2021 che ha portato il totale dell’erogato da inizio attività a 920 milioni.
Al quarto posto si trova il gruppo TeamSystem Financial Value Chain che ha raggiunto un turnover di 426 milioni a fine 2021 per un totale di 728 milioni di euro da inizio attività. Al quinto posto si posiziona Workinvoice, una delle prime piattaforme diventate operative già nel 2013, che ha raggiunto un erogato complessivo di circa 700 milioni di euro.
La classifica prosegue con Opyn, l’ex Borsa del Credito, che nel 2021 ha superato 390 milioni di euro di prestiti erogati, in aumento del 420% dal 2020. Per la fine del 2022 la società si aspetta di raggiungere quota 500milioni. Il settimo posto è occupato da Officine CST che nel 2021 ha erogato 33,7 milioni di euro di crediti verso la PA e 69,1 milioni di fatture commerciali, mentre da inizio attività i due dati sono rispettivamente di 286,8 e 193,4 milioni. All’ottavo posto c’è CashInvoice attiva dal 2017, che ad oggi ha intermediato circa 250 milioni di euro, e conta un portafoglio di oltre 350 aziende cedenti e 1.700 debitori ceduti. Seguono Crescitalia con 245 milioni da inizio attività, tra prestiti e fatture commerciali, e la francese October, appena sotto i 200 milioni di euro di erogato complessivo in Italia.
Si segnata, infine, la crescita esponenziale delle piattaforme di lending crowdfunding real estate, che nel 2021 hanno raccolto oltre 57 milioni di euro, superando i 36 milioni raccolti in tutto il 2020. Boom anche dell’equity crowdfunding che ha raggiunto 172 milioni di euro a fine 2021 sia in relazione a startup e pmi innovative e veicoli di investimento in startup e pmi sia in relazione a progetti di real estate. Lentamente iniziano a lavorare anche le sezioni dedicate ai minibond di alcune piattaforme di equity crowdfunding, come Fundera, CrowdFundMe e Opstart.