Sì al dividendo da 1,2 miliardi sul 2021 e al buyback per 2,75 miliardi, che potrebbe anche crescere se ci fossero le condizioni giuste. La guerra scoppiata in Ucraina, e le relative sanzioni verso la Russia non fanno deragliare la politica di remunerazione sul 2021 varata da UniCredit poco più di un mese fa.
A valle di un board che ha esaminato nel dettaglio il dossier, piazza Gae Aulenti ha voluto dare piena disclosure rispetto alle possibili conseguenze che le sanzioni occidentali verso la Russia possono provocare sulla banca italiana presente a Mosca con AO UniCredit, dodicesima del Paese. In questo quadro emerge che l’esposizione creditizia autofinanziata di UniCredit Russia è di 7,8 miliardi di euro a fine 2021, con Rwa per 9,4 miliardi e un patrimonio netto di 2,5 miliardi di euro, valore che corretto per il cambio è circa 1,9 miliardi di euro. L’esposizione cross border nei confronti di clientela russa è oggi «pari a circa 4,5 miliardi di euro, al netto delle garanzie di circa 1 miliardo di euro». A ciò si aggiungono 300 milioni di derivati, che portano la perdita potenziale a un miliardo con il rublo a zero. Ebbene: nello scenario considerato “estremo”, in cui la totalità della massima esposizione in Russia venisse azzerata, l’impatto sul Cet1 ratio di UniCredit a fine 2021 «sarebbe di circa 200 punti base», spiega piazza Gae Aulenti, che non scenderebbe così «al di sotto del 13%». Tale scenario non viene considerato come caso base, ovviamente. Tuttavia, seguendo un approccio «prudente e sostenibile», la banca conferma il dividendo in contanti proposto per il 2021 di 1,2 miliardi di euro. Un valore, quello del dividendo, che era stato comunicato poco più di un mese fa al mercato con i risultati 2021. In quel quadro, Orcel aveva detto di voler mettere a disposizione degli azionisti 3,75 miliardi sull’anno appena concluso, tra buyback e cedola. E così facendo aveva iniziato a gettare le basi per mantenere la “grande promessa” fatta a dicembre al mercato, con il nuovo piano industriale al 2024, con la distribuzione di oltre 16 miliardi in arco piano. Le sanzioni verso Mosca, e le devastanti conseguenze…
Autore: Luca Davi
Fonte: Il Sole 24 Ore
Sì al dividendo da 1,2 miliardi sul 2021 e al buyback per 2,75 miliardi, che potrebbe anche crescere se ci fossero le condizioni giuste. La guerra scoppiata in Ucraina, e le relative sanzioni verso la Russia non fanno deragliare la politica di remunerazione sul 2021 varata da UniCredit poco più di un mese fa.
A valle di un board che ha esaminato nel dettaglio il dossier, piazza Gae Aulenti ha voluto dare piena disclosure rispetto alle possibili conseguenze che le sanzioni occidentali verso la Russia possono provocare sulla banca italiana presente a Mosca con AO UniCredit, dodicesima del Paese. In questo quadro emerge che l’esposizione creditizia autofinanziata di UniCredit Russia è di 7,8 miliardi di euro a fine 2021, con Rwa per 9,4 miliardi e un patrimonio netto di 2,5 miliardi di euro, valore che corretto per il cambio è circa 1,9 miliardi di euro. L’esposizione cross border nei confronti di clientela russa è oggi «pari a circa 4,5 miliardi di euro, al netto delle garanzie di circa 1 miliardo di euro». A ciò si aggiungono 300 milioni di derivati, che portano la perdita potenziale a un miliardo con il rublo a zero. Ebbene: nello scenario considerato “estremo”, in cui la totalità della massima esposizione in Russia venisse azzerata, l’impatto sul Cet1 ratio di UniCredit a fine 2021 «sarebbe di circa 200 punti base», spiega piazza Gae Aulenti, che non scenderebbe così «al di sotto del 13%». Tale scenario non viene considerato come caso base, ovviamente. Tuttavia, seguendo un approccio «prudente e sostenibile», la banca conferma il dividendo in contanti proposto per il 2021 di 1,2 miliardi di euro. Un valore, quello del dividendo, che era stato comunicato poco più di un mese fa al mercato con i risultati 2021. In quel quadro, Orcel aveva detto di voler mettere a disposizione degli azionisti 3,75 miliardi sull’anno appena concluso, tra buyback e cedola. E così facendo aveva iniziato a gettare le basi per mantenere la “grande promessa” fatta a dicembre al mercato, con il nuovo piano industriale al 2024, con la distribuzione di oltre 16 miliardi in arco piano. Le sanzioni verso Mosca, e le devastanti conseguenze…
Autore: Luca Davi
Fonte: Il Sole 24 Ore