Il debito globale, pubblico e privato, alla fine del 2021 ha superato per la prima volta nella storia i 300mila miliardi di dollari. Il nuovo record assoluto (303 trilioni) è stato determinato dalla crescita di 10 trilioni avvenuta nel 2021, che fa seguito al balzo di 33 trilioni nel 2020, da attribuire in gran parte (8,5 trilioni) alla crescita dei debiti pubblici e privati dei mercati emergenti che ormai sfiorano i 100 trilioni di dollari. È questa la fotografia che emerge dall’ultimo Global Debt Monitor dell’Institute of International Finance, l’associazione globale dell’industria finanziaria cui aderiscono 450 istituzioni di 70 Paesi del mondo.
L’incremento in valore assoluto dei debiti pubblici e privati è stato accompagnato nel 2021, ed è questa la novità positiva sottolineata dal rapporto, dalla riduzione della loro incidenza sul Pil globale: il global debt-to-gdp ratio è sceso infatti dal 360% del 2020 al 351% del 2021 grazie «alla ripresa dell’economia e alla più’ elevata inflazione». Pur rimanendo su livelli più elevati rispetto al periodo pre-pandemia, il rapporto tra debiti complessivi e Pil aveva imboccato nel 2021 la china discendente (si veda il grafico a fianco) che avrebbe dovuto proseguire – stando a tutte le previsioni degli organismi internazionali – anche nel 2022 grazie all’atteso proseguimento della ripresa economica.
Se a preoccupare gli investitori a inizio anno era soprattutto l’indebitamento dei mercati emergenti, spesso denominati in dollari e dunque esposti agli attesi rialzi dei tassi d’interesse della Fed nel corso del 2022, la drammatica invasione dell’Ucraina da parte della Russia e la conseguente (ma in parte pre-esistente tensione sui prezzi dell’energia) stanno riportando l’Europa al centro dell’attenzione dei mercati del debito. «Nel pieno di una tragedia umanitaria come quella in corso in Ucraina, il problema del debito ovviamente non è una priorità per nessuno ma purtroppo è vero che proprio l’Europa, oltre ad essere l’epicentro della guerra, è anche l’area del mondo che più soffrirà di una nuova crescita del rapporto tra debito e Pil» commenta Donatella Principe, director market and distribution strategy di Fidelity International.
Le variabili di stress, secondo la…
Fonte: Il Sole 24 Ore
Il debito globale, pubblico e privato, alla fine del 2021 ha superato per la prima volta nella storia i 300mila miliardi di dollari. Il nuovo record assoluto (303 trilioni) è stato determinato dalla crescita di 10 trilioni avvenuta nel 2021, che fa seguito al balzo di 33 trilioni nel 2020, da attribuire in gran parte (8,5 trilioni) alla crescita dei debiti pubblici e privati dei mercati emergenti che ormai sfiorano i 100 trilioni di dollari. È questa la fotografia che emerge dall’ultimo Global Debt Monitor dell’Institute of International Finance, l’associazione globale dell’industria finanziaria cui aderiscono 450 istituzioni di 70 Paesi del mondo.
L’incremento in valore assoluto dei debiti pubblici e privati è stato accompagnato nel 2021, ed è questa la novità positiva sottolineata dal rapporto, dalla riduzione della loro incidenza sul Pil globale: il global debt-to-gdp ratio è sceso infatti dal 360% del 2020 al 351% del 2021 grazie «alla ripresa dell’economia e alla più’ elevata inflazione». Pur rimanendo su livelli più elevati rispetto al periodo pre-pandemia, il rapporto tra debiti complessivi e Pil aveva imboccato nel 2021 la china discendente (si veda il grafico a fianco) che avrebbe dovuto proseguire – stando a tutte le previsioni degli organismi internazionali – anche nel 2022 grazie all’atteso proseguimento della ripresa economica.
Se a preoccupare gli investitori a inizio anno era soprattutto l’indebitamento dei mercati emergenti, spesso denominati in dollari e dunque esposti agli attesi rialzi dei tassi d’interesse della Fed nel corso del 2022, la drammatica invasione dell’Ucraina da parte della Russia e la conseguente (ma in parte pre-esistente tensione sui prezzi dell’energia) stanno riportando l’Europa al centro dell’attenzione dei mercati del debito. «Nel pieno di una tragedia umanitaria come quella in corso in Ucraina, il problema del debito ovviamente non è una priorità per nessuno ma purtroppo è vero che proprio l’Europa, oltre ad essere l’epicentro della guerra, è anche l’area del mondo che più soffrirà di una nuova crescita del rapporto tra debito e Pil» commenta Donatella Principe, director market and distribution strategy di Fidelity International.
Le variabili di stress, secondo la…
Fonte: Il Sole 24 Ore