Banca d’Italia ha avviato un processo competitivo per cedere la piattaforma operativa della società REV gestione crediti con il “contestuale conferimento dell’incarico di gestione di crediti Npl e dell’incarico per la prestazione di servizi accessori”. Si tratta del veicolo nato su input di Banca d’Italia nel dicembre 2015 a fronte della necessità di trovare una collocazione per i crediti delle quattro banche italiane poste in risoluzione qualche settimana prima e poi cedute per 1 euro a Ubi e a Bper (CariFerrara).
Il trasferimento a Rev dei crediti deteriorati dai quattro Enti-ponte, tutti classificati a sofferenza, era avvenuto a seguito di due provvedimenti della Banca d’Italia emessi nel 2016. Rev è stata oggetto di una ricapitalizzazione per 50 milioni nel 2020, ed è stata svalutata in modo drastico nel bilancio 2020 per 141 milioni. A deteriorare il quadro degli incassi dei crediti cartolarizzati sono state in particolare le conseguenze economiche della pandemia.
Per chiarire il ruolo dell’istituto di emissione è bene evidenziare che REV è una “società veicolo per la gestione delle attività” di cui all’art. 45 del d.lgs. 180/2015 avente ad oggetto l’acquisizione, la gestione e la cessione di crediti in sofferenza e/o di altri crediti anomali (“non performing loan” o “NPL”) e di eventuali rapporti connessi, ad essa ceduti, ai sensi dell’art. 46 del d.lgs. 180/2015, da parte dei c.d. “Enti-ponte” succeduti alle predette quattro banche, inclusi quelli in essi confluiti a seguito della fusione per incorporazione delle loro società controllate, con l’obiettivo di massimizzarne il valore anche attraverso una successiva cessione o la propria liquidazione.
Nel corso del 2017, la porzione di Portafoglio NPL composta dai Crediti da Finanziamento è stata oggetto di un’operazione di cartolarizzazione posta in essere ai sensi della legge 130/99 e ai sensi della quale tali crediti sono stati trasferiti alla società veicolo Purple SPV S.r.l. (“Purple”) che ha emesso titoli asset-backed in un’unica classe (untranched) interamente sottoscritti da REV (la “Cartolarizzazione Purple”). In particolare il soggetto alienante del processo competitivo è REV – Gestione Crediti S.p.A., con sede legale in Roma (RM), iscritta all’albo degl’intermediari finanziari ex art. 106 del T.U.B
L’oggetto della procedura, secondo quanto riportato dal bando, ha tra componenti:
- la cessione della c.d. “piattaforma operativa” di REV, che include personale, infrastrutture tecniche e operative che svolgono le attività di amministrazione, gestione e recupero dei crediti ricompresi nel Portafoglio NPL
- l’affidamento al soggetto aggiudicatario della Piattaforma Operativa dei servizi di amministrazione, gestione e recupero dei crediti che compongono il Portafoglio NPL mediante la sottoscrizione di uno o più contratti di servicing, allineati ad un modello messo a disposizione nel contesto della Procedura, e alla prassi di mercato per operazioni avente natura analoga
- l’affidamento al relativo aggiudicatario dello svolgimento di talune attività e servizi accessori di natura contabile e amministrativa, come specificati in un allegato distribuito
Non è invece oggetto dell’asta il trasferimento della titolarità del portafoglio Npl in sé (che rimarrà al momento in capo alla stessa Rev e a Purple, società veicolo di cartolarizzazione creata dalla stessa Rev). Tuttavia, la società ha specificato che gli Npl «potranno essere oggetto, in tutto o in parte, di una o più successive operazioni di cessione» In maggior dettaglio, il portafoglio NPL oggetto del mandato di gestione è composto da:
- Crediti Leasing per un GBV di circa EUR 1,1 mld (rappresentativo di ca. il 13% dell’intero Portafoglio NPL), composto da 2972 debitori con dimensione media pari a. EUR 384k ripartiti
- per l’81% è composto da crediti derivanti da contratti di leasing immobiliare
- per il 19% da crediti derivanti da contratti di leasing strumentale;
- Crediti da Finanziamento: per un GBV di circa EUR 7,16 mld per 25.961 debitori e un ticket medio pari a EUR 275k composto da crediti
- Per il 47% di tipo crediti secured (da crediti assistiti da garanzie reali ipotecarie)
- per il 53% di tipo unsecured (chirografari);
I potenziali bidder avranno l’accesso a una data room virtuale per presentare, entro il 31 marzo, le eventuali offerte vincolanti. Realistico che la gara attragga la partecipazione dei principali servicer italiani, che certo potrebbero essere interessati a mettere la mani sulla gestione di una porzione di crediti deteriorati tutt’altro che trascurabile. Nel bando, Rev chiarisce che le singole proposte saranno valutate seguendo i criteri della «qualità del piano e del progetto industriale», il «track record e i volumi» degli offerenti, la «qualità e professionalità» del management, il «mantenimento dei livelli occupazionali» attuali di Rev e infine il criterio economico. Spazio dunque a tutti i soggetti privati, a patto che abbiano almeno 2 miliardi di asset in gestione, altra condizione prevista dal venditore. D’altra parte, data la natura pubblica del socio di controllo, è inevitabile che sul mercato si guardi soprattutto ad Amco, società detenuta al 100% dal Tesoro, quale candidato “naturale” per la realizzare l’operazione.
Banca d’Italia ha avviato un processo competitivo per cedere la piattaforma operativa della società REV gestione crediti con il “contestuale conferimento dell’incarico di gestione di crediti Npl e dell’incarico per la prestazione di servizi accessori”. Si tratta del veicolo nato su input di Banca d’Italia nel dicembre 2015 a fronte della necessità di trovare una collocazione per i crediti delle quattro banche italiane poste in risoluzione qualche settimana prima e poi cedute per 1 euro a Ubi e a Bper (CariFerrara).
Il trasferimento a Rev dei crediti deteriorati dai quattro Enti-ponte, tutti classificati a sofferenza, era avvenuto a seguito di due provvedimenti della Banca d’Italia emessi nel 2016. Rev è stata oggetto di una ricapitalizzazione per 50 milioni nel 2020, ed è stata svalutata in modo drastico nel bilancio 2020 per 141 milioni. A deteriorare il quadro degli incassi dei crediti cartolarizzati sono state in particolare le conseguenze economiche della pandemia.
Per chiarire il ruolo dell’istituto di emissione è bene evidenziare che REV è una “società veicolo per la gestione delle attività” di cui all’art. 45 del d.lgs. 180/2015 avente ad oggetto l’acquisizione, la gestione e la cessione di crediti in sofferenza e/o di altri crediti anomali (“non performing loan” o “NPL”) e di eventuali rapporti connessi, ad essa ceduti, ai sensi dell’art. 46 del d.lgs. 180/2015, da parte dei c.d. “Enti-ponte” succeduti alle predette quattro banche, inclusi quelli in essi confluiti a seguito della fusione per incorporazione delle loro società controllate, con l’obiettivo di massimizzarne il valore anche attraverso una successiva cessione o la propria liquidazione.
Nel corso del 2017, la porzione di Portafoglio NPL composta dai Crediti da Finanziamento è stata oggetto di un’operazione di cartolarizzazione posta in essere ai sensi della legge 130/99 e ai sensi della quale tali crediti sono stati trasferiti alla società veicolo Purple SPV S.r.l. (“Purple”) che ha emesso titoli asset-backed in un’unica classe (untranched) interamente sottoscritti da REV (la “Cartolarizzazione Purple”). In particolare il soggetto alienante del processo competitivo è REV – Gestione Crediti S.p.A., con sede legale in Roma (RM), iscritta all’albo degl’intermediari finanziari ex art. 106 del T.U.B
L’oggetto della procedura, secondo quanto riportato dal bando, ha tra componenti:
Non è invece oggetto dell’asta il trasferimento della titolarità del portafoglio Npl in sé (che rimarrà al momento in capo alla stessa Rev e a Purple, società veicolo di cartolarizzazione creata dalla stessa Rev). Tuttavia, la società ha specificato che gli Npl «potranno essere oggetto, in tutto o in parte, di una o più successive operazioni di cessione» In maggior dettaglio, il portafoglio NPL oggetto del mandato di gestione è composto da:
I potenziali bidder avranno l’accesso a una data room virtuale per presentare, entro il 31 marzo, le eventuali offerte vincolanti. Realistico che la gara attragga la partecipazione dei principali servicer italiani, che certo potrebbero essere interessati a mettere la mani sulla gestione di una porzione di crediti deteriorati tutt’altro che trascurabile. Nel bando, Rev chiarisce che le singole proposte saranno valutate seguendo i criteri della «qualità del piano e del progetto industriale», il «track record e i volumi» degli offerenti, la «qualità e professionalità» del management, il «mantenimento dei livelli occupazionali» attuali di Rev e infine il criterio economico. Spazio dunque a tutti i soggetti privati, a patto che abbiano almeno 2 miliardi di asset in gestione, altra condizione prevista dal venditore. D’altra parte, data la natura pubblica del socio di controllo, è inevitabile che sul mercato si guardi soprattutto ad Amco, società detenuta al 100% dal Tesoro, quale candidato “naturale” per la realizzare l’operazione.