Intervista a Luca Filippone, CEO di ARTIS CONSULTING S.p.A.
Se si tratta solo di “acquistare un gestionale” perché il settore sembra non essere così sofisticato da un punto di vista informatico?
L.F. Perché è molto più complesso di così! Intanto va fatto un distinguo tra l’esigenza di dotarsi d’un applicativo che renda automatici alcuni task e quella di sviluppare progettualità più ampie che possano risolvere definitivamente i “peccati originali” storici dei quali neanche l’Intermediario è del tutto consapevole (che però gli Organismi di Vigilanza vedono benissimo!). Certamente è necessario gestire i suoi numerosi timori: di non riuscire a dominare i nuovi sistemi, di perdere i dati in qualche migrazione, di rendersi troppo dipendente dal provider o, addirittura, di esser costretto ad un modo di lavorare sgradevole poiché imposto dalla rigidità del software di turno.
Quindi non mancano le esigenze, ma la capacità di gestire il cambiamento?
L.F. Capire che c’è bisogno d’un cambio di passo può non essere sufficiente per governare tutte le implicazioni di un’evoluzione tecnologica. A volte, l’unico elemento considerato è il costo e questo può portare a fare comparazioni tra prodotti/servizi con caratteristiche totalmente differenti, come se si stesse scegliendo un elettrodomestico. In altre circostanze diventa una mera questione di tempistiche, senza riuscire, però, a valutare le reali competenze del fornitore. Nei casi peggiori, l’assenza di una regia centralizzata forte, fa proliferare responsabili di singoli processi senza visione d’insieme che generano un caos paralizzante. Alcuni progetti di trasformazione digitale naufragano a un metro dal traguardo per mancanza di sinergia e pragmatismo, non certo di strumenti.
Come si risolvono queste difficoltà?
L.F. Attraverso una consulenza autorevole e costante che coniughi conoscenza verticale delle peculiarità di settore – operative, gestionali, amministrative, normative, di mercato – e soluzioni tecnologiche potenti, ma anche molto flessibili. E, sicuramente, anche attraverso un project management che aiuti l’Intermediario a comprendere con chiarezza il perimetro del suo contributo in ogni fase: dall’analisi funzionale ai test, fino all’implementazione.
Quindi la tecnologia da sola non basta…
L.F. L’idea di ARTIS è proprio questa: fornire sì una piattaforma digitale integrata – con moduli che vanno dalla contabilità all’AML – già predisposta per ogni tipo di upgrade o personalizzazione, ma che funzioni come un servizio globale, poiché corredata di Help Desk, consulenza dedicata e adeguamenti normativi. I vantaggi per il cliente finale sono significativi e lo proteggono da inefficienze ed errori molto onerosi.
ARTICOLO PUBLIREDAZIONALE
Intervista a Luca Filippone, CEO di ARTIS CONSULTING S.p.A.
Se si tratta solo di “acquistare un gestionale” perché il settore sembra non essere così sofisticato da un punto di vista informatico?
L.F. Perché è molto più complesso di così! Intanto va fatto un distinguo tra l’esigenza di dotarsi d’un applicativo che renda automatici alcuni task e quella di sviluppare progettualità più ampie che possano risolvere definitivamente i “peccati originali” storici dei quali neanche l’Intermediario è del tutto consapevole (che però gli Organismi di Vigilanza vedono benissimo!). Certamente è necessario gestire i suoi numerosi timori: di non riuscire a dominare i nuovi sistemi, di perdere i dati in qualche migrazione, di rendersi troppo dipendente dal provider o, addirittura, di esser costretto ad un modo di lavorare sgradevole poiché imposto dalla rigidità del software di turno.
Quindi non mancano le esigenze, ma la capacità di gestire il cambiamento?
L.F. Capire che c’è bisogno d’un cambio di passo può non essere sufficiente per governare tutte le implicazioni di un’evoluzione tecnologica. A volte, l’unico elemento considerato è il costo e questo può portare a fare comparazioni tra prodotti/servizi con caratteristiche totalmente differenti, come se si stesse scegliendo un elettrodomestico. In altre circostanze diventa una mera questione di tempistiche, senza riuscire, però, a valutare le reali competenze del fornitore. Nei casi peggiori, l’assenza di una regia centralizzata forte, fa proliferare responsabili di singoli processi senza visione d’insieme che generano un caos paralizzante. Alcuni progetti di trasformazione digitale naufragano a un metro dal traguardo per mancanza di sinergia e pragmatismo, non certo di strumenti.
Come si risolvono queste difficoltà?
L.F. Attraverso una consulenza autorevole e costante che coniughi conoscenza verticale delle peculiarità di settore – operative, gestionali, amministrative, normative, di mercato – e soluzioni tecnologiche potenti, ma anche molto flessibili. E, sicuramente, anche attraverso un project management che aiuti l’Intermediario a comprendere con chiarezza il perimetro del suo contributo in ogni fase: dall’analisi funzionale ai test, fino all’implementazione.
Quindi la tecnologia da sola non basta…
L.F. L’idea di ARTIS è proprio questa: fornire sì una piattaforma digitale integrata – con moduli che vanno dalla contabilità all’AML – già predisposta per ogni tipo di upgrade o personalizzazione, ma che funzioni come un servizio globale, poiché corredata di Help Desk, consulenza dedicata e adeguamenti normativi. I vantaggi per il cliente finale sono significativi e lo proteggono da inefficienze ed errori molto onerosi.
ARTICOLO PUBLIREDAZIONALE